La tutela dell’ambiente entra in Costituzione, ambientalisti felici ma ora chiedono fatti concreti

L'Aula della Camera ha definitivamente approvato la proposta di legge costituzionale che modifica in tal senso due articoli della Carta, il 9 ed il 41. Il testo, alla seconda lettura alla Camera, è passato a Montecitorio con 468 voti a favore, un contrario e sei astenuti. Greenpeace: “Un’evoluzione in linea con le attese dei cittadini che ora vogliono fatti concreti: una vera transizione ecologica, la tutela della biodiversità e una migliore qualità dell’ambiente in cui viviamo"

Un delle tre copie originali della costituzione italiana. ANSA/ANGELO CARCONI

La tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi entra in Costituzione. L’Aula della Camera ha definitivamente approvato la proposta di legge costituzionale che modifica in tal senso due articoli della Carta, il 9 ed il 41. Il testo, alla seconda lettura alla Camera, è passato a Montecitorio con 468 voti a favore, un contrario e sei astenuti.

Il Senato lo aveva approvato con la maggioranza dei due terzi lo scorso 3 novembre. Di conseguenza, entra subito in vigore e non è sottoponibile a referendum.

Gli astenuti erano tutti di Fdi. In dichiarazione di voto, Emanuele Prisco aveva annunciato che il suo partito aveva lasciato libertà di coscienza ai suoi deputati. Il voto finale è stato salutato da un lungo applauso dell’Assemblea di Montecitorio.

Ecco come cambiano i due articoli della Costituzione (In maiuscolo le novità). 

Articolo 9: «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. TUTELA L’AMBIENTE, LA BIODIVERSITÀ E GLI ECOSISTEMI, ANCHE NELL’INTERESSE DELLE FUTURE GENERAZIONI. LA LEGGE DELLO STATO DISCIPLINA I MODI E LE FORME DI TUTELA DEGLI ANIMALI». 

Articolo 41: « L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, ALLA SALUTE, ALL’AMBIENTE. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali E AMBIENTALI».

“Grande soddisfazione per l’ok del Parlamento da parte del ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili (Mims), Enrico Giovannini, che come presidente dell’Asvis era stato tra i promotori dell’inserimento della norma nella Carta Costituzionale. “Il Mims – afferma il ministro – sta già andando nella direzione dello sviluppo sostenibile, come il cambio del nome del Ministero dimostra. Lavoriamo per rendere infrastrutture e mobilità più sostenibili e resilienti per questa e per le future generazioni”.

Greenpeace e Legambiente

“Oggi la costituzione si arricchisce di valori fondamentali”, commenta Greenpeace, “un’evoluzione in linea con le attese dei cittadini che ora vogliono fatti concreti: una vera transizione ecologica, la tutela della biodiversità (la protezione di almeno il 30% del territorio, mare compreso) e una migliore qualità dell’ambiente in cui viviamo. Adesso vanno garantiti questi diritti, visto che una maggioranza così ampia del Parlamento ha votato la modifica della carta costituzionale”.

“Molto importante poi a nostro avviso – prosegue l’associazione in una nota – il riferimento alle generazioni future, quelle che vediamo scendere in piazza invocando a gran voce la tutela dell’ambiente si tratta di una formulazione assolutamente innovativa in Costituzione che riflette le nostre battaglie e le aspettative di milioni di cittadini, e in particolare delle generazioni più giovani, che hanno compreso l’incredibile sfida che abbiamo davanti dovuta a decenni di sfruttamento delle risorse del Pianeta”.

Legambiente: “Una bellissima notizia e una vittoria per l’ambiente”
“Il via libera definitivo arrivato dalla Camera rappresenta una bellissima e storica notizia per il nostro Paese – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente –. Stiamo parlando di un tema cruciale legato al nostro Pianeta, al centro delle politiche mondiali, europee e delle mobilitazioni dei giovani, che non poteva mancare tra i principi fondamentali della nostra bellissima Costituzione. Ora l’auspicio è che il nostro Paese passi anche dalle parole ai fatti affrontando con più decisione e concretezza i grandi temi ambientali, a partire dalla lotta alla crisi climatica e dalla diffusione degli impianti a fonti rinnovabili, e i tanti problemi irrisolti con interventi, riforme – come l’introduzione dei delitti contro la flora e la fauna che ancora manca all’appello – e azioni che vadano nella direzione della sostenibilità ambientale, dell’innovazione e della giusta transizione ecologica ed energetica”.