“Scelta incomprensibile”. Legambiente contro aumento biglietti del trasporto pubblico a Torino

Legambiente: “Una scelta incomprensibile che danneggerà ulteriormente l’azienda. Scaricare su chi non può fare a meno di utilizzare il mezzo pubblico le inefficienze aziendali è una decisione controproducente, tutta a favore dell’utilizzo dell’auto privata in una città in cui si dovrebbe procedere in direzione opposta”

trasporto pubblico Torino
I bus rapid transit, elettrici, con ricarica al capolinea tramite i pantografi

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Legambiente in merito all’annunciato aumento dei biglietti e degli abbonamenti per il trasporto pubblico a Torino.

Apprendiamo della volontà dell’Amministrazione di procedere ad un aumento dei biglietti del trasporto pubblico dagli attuali 1,70€ a una cifra non ancora definita che varierebbe fra gli 1,90€ e 2,00€.
Una decisione, dettata dalla forte sofferenza economica di GTT, ma che rischia di generare risultati opposti a quelli desiderati, spingendo chi può all’utilizzo dell’auto privata.

Il servizio di trasporto pubblico che serve la città di Torino e tutta i Comuni della prima cintura non brilla certo oggi per efficacia: la scelta della sostituzione di mezzi su rotaia con bus, l’assenza in gran parte della città di corsie preferenziali protette, la soppressione di alcune linee storiche e il taglio di corse hanno reso l’utilizzo del servizio pubblico una scelta residuale, spesso praticata quando non esistono altre alternative. A giudicare da quanto raccontato sui bilanci dell’azienda pubblica che lo gestisce, il servizio non è nemmeno efficiente, non arrivando a coprire i suoi costi attraverso la bigliettazione.

Ciò che più colpisce è la pervicacia con cui, su un tema fondamentale come quello della mobilità urbana si persegue un modello di “navigazione a vista”, privo di qualsiasi strategia ambientalmente sostenibile a medio e lungo termine. Mentre nelle città Europee si procede verso “aree metropolitane” dotate di un sistema di TPL capillare, efficace e a costi contenuti, in Italia e a Torino si perpetuano scelte politiche di indirizzo dei trasporti che vanno verso mega opere, obsolete e anacronistiche, che continuano a penalizzare i pendolari, a penalizzare chi resta in città respirando aria malsana.

“In questa situazione – dichiara Giorgio Prino, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – ci risulta incomprensibile la scelta di aumentare i prezzi di biglietti ed abbonamenti, a fronte di un servizio che mantiene intatte le sue criticità e le sue inefficienze. Comprendiamo perfettamente le esigenze di bilancio, ma riteniamo che far pagare un’errata programmazione all’utenza porterà a risultati controproducenti. Molti cittadini, potendolo fare, sceglieranno l’utilizzo dell’auto privata contribuendo a peggiorare la situazione esistente. Solo chi non potrà fare diversamente, la parte di cittadinanza già in fortemente colpita dalla congiuntura economica sfavorevole in cui siamo impantanati da anni, resterà “fedele” al TPL. Su di essi verrà scaricato il costo della crisi GTT: una scelta inaccettabile. Non dimentichiamo che Torino è da anni maglia nera a livello nazionale e fra le peggiori città europee per i dati sulla qualità dell’aria e il disincentivo all’utilizzo del mezzo pubblico non potrà che influire in maniera negativa su questi dati. La scelta, inoltre, sembra in forte contrasto con la lotta ai cambiamenti climatici ed alla manifestata volontà da parte dell’amministrazione di arrivare alla neutralità carbonica entro il 2030. L’impressione che ne deriva è che agli ambiziosi obiettivi fissati non seguano azioni concrete per il loro perseguimento, che anzi ogni tanto si vada in direzione ostinatamente contraria”.

Se il problema, come da resoconti giornalistici, è un problema di cassa, stupisce infine la scelta di non variare il costo dei parcheggi nelle zone blu: contribuirebbero ad aumentare gli incassi ottenendo il risultato parallelo di un disincentivo all’utilizzo dell’auto privata, in una Città che ha uno dei tassi di motorizzazione pro capite più elevati a livello nazionale, con 660 autovetture ogni mille abitanti. Stupisce inoltre la scelta di lavorare esclusivamente sui ricavi: studi effettuati sul TPL torinese sembrano dimostrare che una revisione del servizio potrebbe generare risparmi operativi per importi molto superiori ai 5 milioni di euro richiesti dal bilancio GTT, con un aumento sensibile della qualità del servizio.

Per tali ragioni Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta e i circoli torinesi e della prima cintura chiedono all’amministrazione di fare un passo indietro su questa decisione, procedendo ad una pianificazione di un nuovo TPL che possa essere efficace nel rendere un servizio alla cittadinanza ed efficiente nel centrare gli obiettivi di bilancio.

Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta
Legambiente Metropolitano (Torino)
Legambiente greenTO (Torino)
Legambiente Molecola (Torino)
Legambiente L’Aquilone (Torino)
Circolo F.A.R.E. Insieme (Moncalieri)
Circolo Ambiente e Salute (Beinasco)
Legambiente Rivoli (Rivoli)
Circolo Dora In Poi (Collegno)
Circolo Settimo Torinese (Settimo Torinese)
Legambiente Cascina Govean (Alpignano)