Legambiente ha diffuso un appello rivolto alle principali istituzioni italiane ed europee per chiedere un’azione urgente volta a fermare le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. L’organizzazione chiede il cessate il fuoco, la riapertura dei corridoi umanitari, il riconoscimento dello Stato di Palestina, la sospensione della cooperazione militare con Israele e l’applicazione delle sentenze delle corti internazionali.
Segue il testo integrale dell’appello:
Al Presidente della Repubblica
Al Presidente della Commissione Europea
Al Governo Italiano
Al Parlamento Italiano ed europeo
Se ancora ha un senso essere una democrazia.
Se ancora pensiamo che i diritti umani esistono e debbano essere garantiti a ogni donna e ogni uomo.
Se ancora crediamo che il diritto alla vita e alla propria terra valga per tutti i popoli, nessuno escluso.
Allora, non ci sono dubbi: va fermata l’azione criminale, di pulizia etnica, di punizione collettiva del governo israeliano nei confronti della la popolazione palestinese nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania!
Va impedito il piano di annessione della Striscia di Gaza a Israele e va impedita l’espulsione dei palestinesi dalla loro terra.
Dal 2 marzo l’esercito israeliano sta impedendo l’accesso di cibo, acqua, elettricità, cure sanitarie a una popolazione stremata, senza più un rifugio sicuro, costretta a spostarsi in una Striscia di Gaza ridotta in macerie e concentrata sempre di più in un fazzoletto di terra. Analogamente il governo israeliano con il sostegno dei coloni e dell’esercito di occupazione, sta confiscando terre, uccidendo civili, cancellando coltivazioni, distruggendo strade e abitazioni.
Chiediamo alle istituzioni nazionali ed europee di rompere il silenzio e ogni complicità assumendo finalmente una forte iniziativa per il cessate il fuoco, per l’apertura immediata di tutti i valichi per fare arrivare aiuti alla popolazione civile attraverso le agenzie umanitarie internazionali, per la liberazione di ostaggi e prigionieri e per la convocazione di una conferenza di pace con mandato ONU.
Chiediamo che siano prese immediate iniziative concrete di carattere politico, diplomatico ed economico, come:
- il riconoscimento da parte dell’Italia dello Stato di Palestina
- la convocazione dell’ambasciatore Israeliano alla Farnesina al quale comunicare la richiesta d’immediata cessazione dei bombardamenti e del blocco degli aiuti a Gaza e per porre fine alle uccisioni e alle violenze in Cisgiordania
- la sospensione della cooperazione militare, l’acquisto e la vendita di armamenti con e da Israele
- la sospensione dell’accordo di partenariato UE/Israele
- il rispetto e l’applicazione delle sentenze della Corte Internazionale di Giustizia per violazione della Convenzione contro il genocidio e quelle della Corte Penale Internazionale rispetto ai responsabili di crimini di guerra e contro l’umanità
- restituire piena agibilità all’agenzie ONU a Gaza e in tutti i territori palestinesi occupati, ritirando la legge israeliana che mette al bando l’UNRWA (l’Agenzia per i rifugiati Palestinesi) e ripristinando i fondi per la cooperazione e per gli aiuti umanitari per Gaza e per la Cisgiordania
- opporsi a ogni piano di deportazione della popolazione palestinese fuori dalla loro terra e chiedere il ritiro dell’esercito israeliano dai territori palestinesi