Legambiente su Legge Clima della Lombardia: mancano fondi e politiche utili alla mitigazione

"La crisi climatica in Lombardia mostra ogni giorno la propria capacità distruttiva, senza che le amministrazioni riescano ad essere realmente incisive. Questa legge aiuterà mitigazione ed adattamento? Ce lo auguriamo, anche se non possiamo fare a meno di rilevare che manchino decisioni e programmi in ordine agli investimenti necessari per affrontare le sfide di un cambio di passo e di strategia di sviluppo economico ormai evidente a tutti". Così Legambiente in una nota a poche ore dall'approvazione della Legge sul Clima della Regione Lombardia, poi approvata in Consiglio

“La crisi climatica in Lombardia mostra ogni giorno la propria capacità distruttiva, senza che le amministrazioni riescano ad essere realmente incisive. Questa legge aiuterà mitigazione ed adattamento? Ce lo auguriamo, anche se non possiamo fare a meno di rilevare che manchino decisioni e programmi in ordine agli investimenti necessari per affrontare le sfide di un cambio di passo e di strategia di sviluppo economico ormai evidente a tutti”. Così Legambiente in una nota a poche ore dall’approvazione della Legge sul Clima della Regione Lombardia, poi effettivamente approvata in Consiglio.

“Come Legambiente ha messo in evidenza nelle sue osservazioni, a contenuti da una lato condivisibili si affiancano proclami di sapore propagandistico, di dubbia o nulla operabilità. Il richiamo è prima di tutto al nucleare, la cui molto eventuale implementazione si collocherebbe, per tempi di realizzazione, al di fuori della gittata temporale della legge, che fissa obiettivi di decarbonizzazione al 2050; o l’accenno alle tecnologie di cattura di CO2, ad oggi un campo aperto di ricerca e sviluppo in cui l’unico elemento chiaro è che il loro costo sarebbe il più elevato tra le alternative per la riduzione delle emissioni, ed ancora l’enfasi sull’idrogeno, risorsa che diventerà interessante solo dopo che avremo sviluppato una adeguata capacità produttiva di energia da fonte rinnovabile”.

“Praticamente assente il richiamo alle normative sulle emissioni di gas serra da fonti agricole che in Lombardia hanno un peso molto rilevante a causa dell’esagerato carico zootecnico, ma anche a tecnologie oggi mature, come quelle delle pompe di calore, che rendono praticabile la transizione elettrica e rinnovabile”.

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