L’Emilia-Romagna lancia un bando da 10 milioni e punta sull’economia circolare

Meno rifiuti, riutilizzo e più riciclo dei materiali, questo l'obiettivo della Giunta Bonaccini che ha deciso di destinare contributi a fondo perduto destinato alle micro, piccole e medie imprese che investono in sostenibilità. Domande online dal 9 aprile al 21 maggio. Irene Priolo, vicepresidente con delega all’ambiente, e Vincenzo Colla, assessore allo sviluppo economico: "Azione concreta che segna un passo avanti decisivo verso la sostenibilità della Regione, assicurando un sostegno reale alle imprese impegnate al fianco delle Istituzioni in una sfida decisiva per il futuro"

Emilia-Romagna economia circolare

L’Emilia-Romagna intensifica gli sforzi per promuovere l’economia circolare attraverso la riduzione dei rifiuti, il riutilizzo dei materiali e il potenziamento del riciclaggio. In questo contesto, la Giunta Bonaccini ha varato il primo bando volto a finanziare progetti di micro, piccole e medie imprese che si impegnano nella sfida della sostenibilità.

Il termine per la presentazione delle domande di contributo a fondo perduto da parte delle imprese operanti nel territorio regionale è fissato per il prossimo 21 maggio. Il finanziamento, pari a un totale di 10 milioni di euro, è reso disponibile attraverso le risorse del Por Fesr 2021/2027.

“Questo è il primo bando promosso dalla Regione per dare concreta attuazione ai principi di economia circolare e favorire la transizione verso un nuovo modello di sviluppo, basato sul risparmio delle materie prime e il riutilizzo degli scarti” affermano Irene Priolo, vicepresidente con delega all’ambiente, e Vincenzo Colla, assessore allo sviluppo economico. “Si tratta di un’azione concreta che segna un passo avanti decisivo per rendere l’Emilia-Romagna sempre più sostenibile- aggiungono -, obiettivo che intendiamo perseguire assicurando un sostegno reale alle imprese impegnate al fianco delle Istituzioni in una sfida decisiva per il futuro. Già ora la raccolta differenziata supera il 74%, ben oltre la media nazionale del 65%, ma serve fare ancora di più per ridurre la produzione dei rifiuti e accrescere il riutilizzo degli scarti, facendone nuove risorse”.

Sette milioni di euro del totale dei fondi disponibili sono destinati al potenziamento o alla creazione di impianti per il trattamento e il riciclaggio dei rifiuti. Tra gli altri progetti finanziabili, rientra la riconversione e/o la riqualificazione delle attività produttive per un utilizzo più efficiente delle risorse.

Come e quando presentare richiesta

Dalle ore 10 di martedì 9 aprile alle ore 13.00 di martedì 21 maggio 2024. È questa la finestra temporale in cui si potranno presentare le domanda di contributo da parte di micro, piccole e medie imprese dell’Emilia-Romagna. Sarà possibile farlo solo in via telematica, tramite l’applicazione web “Sfinge 2020”, le cui modalità di accesso e di utilizzo saranno rese disponibili sul sito internet della Regione al seguente indirizzo: http://fesr.regione.emilia-romagna.it, nella sezione dedicata al bando. Per l’accesso all’applicativo Sfinge 2020 dovranno essere utilizzati lo Spid, la Carta di identità elettronica o la Carta nazionale dei servizi del rappresentante legale o della persona da questi incaricata e/o delegata alla trasmissione dell’istanza.

L’ammontare dei contributi concedibili

Il bando prevede la concessione di contributi a fondo perduto per progetti di valore non inferiore a 100mila euro. Per le aziende in regime “de minimis”, il sussidio non potrà superare il 40% del costo dell’investimento, nel limite massimo di 300mila euro.

Per i progetti finanziati a valere sul regime di esenzione, il contributo massimo è di 300.000 euro per investimenti che assicurano una capacità di riciclo inferiore a 5.000 tonnellate/anno; sale a 500.000 euro per una capacità di riciclo almeno pari a 5.000 tonnellate/anno; a 1.000.000 a fronte di 10.000 tonnellate/anno e a 2.000.000 per 20.000 tonnellate/anno.

Nel caso di interventi per nuovi impianti di trattamento e riciclaggio o per potenziare quelli esistenti, il contributo potrà essere maggiorato del 5% se prevista la riduzione dei consumi energetici; se funzionali ad ottenere un’etichettatura di sostenibilità ambientale o il recupero di materia; per interventi di simbiosi industriale; per azioni promosse da attività produttive con fatturato annuo pari o maggiore a 2 milioni di euro, in possesso del rating di legalità, oppure operanti in aree interne, montane o alluvionate nel maggio 2023.

I progetti di innovazione finalizzati alla riconversione dell’attività economica verso l’economia circolare potranno venire premiati con un 5% di finanziamento aggiuntivo in caso di ricaduta positiva in termini occupazionali; se presentati da aziende con rilevanza della presenza femminile e/o giovanile, in possesso del rating di legalità (e fatturato annuo pari o maggiore a 2 mln di euro), operanti in aree interne, montane o segnate dal maltempo del maggio 2023.