Materia Viva: sulla Rai il docufilm con Susan Sarandon sui RAEE e l’economia circolare

Il documentario, realizzato da Libero Produzioni in collaborazione con Erion WEEE, il Consorzio del Sistema Erion che si occupa della gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, inizia e si chiude non a caso con un omaggio a Piero Angela e con una sua riflessione sul rapporto tra esseri umani, tecnologia e ambiente

Materia Viva: sulla Rai il docufilm con Susan Sarandon sui RAEE e l'economia circolare

Il docufilm “MATERIA VIVA“, prodotto da Libero Produzioni in collaborazione con Erion WEEE, il Consorzio del Sistema Erion responsabile della gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, inizia e si conclude con un omaggio significativo a Piero Angela, insieme a una sua riflessione sul legame tra gli esseri umani, la tecnologia e l’ambiente. Questa produzione, “MATERIA VIVA”, ha ottenuto il Patrocinio sia dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che dal Ministero della Cultura, rappresentando una delle iniziative più rilevanti del programma di comunicazione chiamato “DireFareRAEE”, promosso da Erion WEEE. L’obiettivo principale di questo programma è sensibilizzare gli italiani sulle tematiche della sostenibilità, dell’economia circolare e dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE).

Scritto da Andrea Frassoni e Marco Falorni, che ne hanno curato la regia insieme a Stefania Vialetto, è stato presentato questa mattina a Roma, nell’ambito di un evento al quale hanno partecipato autori, registi e partner del progetto e sarà trasmesso su RAI. Dopo la messa in onda sarà visibile sulla piattaforma RAIPlay e, infine, sarà messo a disposizione gratuitamente degli istituti scolastici di tutta Italia con l’obiettivo di coinvolgere anche le giovani generazioni su questi temi, sempre più importanti.

“Da una ricerca che abbiamo condotto con IPSOS emerge che un italiano su due ancora non conosce il significato della parola RAEE e che 2 su 3 non sanno come conferire correttamente i propri rifiuti elettrici ed elettronici. Il 55% degli Italiani non conosce il ritiro 1 contro 0 da parte dei negozi e solo il 36% si avvale dei servizi di ritiro previsti dalla legge. Questi dati rendono evidente che c’è un gap informativo da colmare al più presto. Grazie ai numerosi testimonial che hanno deciso di sostenerci in questo tentativo, con questo docufilm – e più in generale con l’intero programma di comunicazione ‘DireFareRAEE’ – vogliamo cercare di spiegare ai cittadini (e in particolare ai più giovani) l’importanza di cambiare i comportamenti quotidiani per rendere concreta quella transizione ecologica di cui il nostro Pianeta ha urgentemente bisogno.” – ha dichiarato Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE.

“Insieme a Marco Falorni, l’altro autore regista, abbiamo deciso di scegliere RAI, prima azienda culturale italiana, come partner editoriale: il modo più efficace per comunicare ad una grande platea argomenti come riciclo e tutela dell’ambiente, temi molto importanti per il presente e il futuro di tutti“ – ha dichiarato Andrea Frassoni, autore e regista di MATERIA VIVA. “Grazie alla collaborazione con Erion WEEE abbiamo potuto esplorare tematiche fondamentali per diffondere una reale cultura della sostenibilità che ci porti verso un’economia sempre più circolare”.

Girato tra Italia, Spagna e Stati Uniti tra fine 2022 e inizio 2023, il docufilm vuole raccontare in maniera semplice e diretta il rapporto di tutti noi con i nostri amati dispositivi elettrici ed elettronici al momento in cui questi giungono al loro fine vita, mettendo in luce anche le potenzialità che – in ottica di economia circolare – possono derivare dal corretto conferimento e dal riciclo di questo tipo di rifiuti. Per farlo, sceglie una modalità “pop”, ponendo al centro della narrazione non solo i volti e le voci di esperti, ma anche quelli di personaggi di spicco del mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo, italiani e internazionali. A loro, il compito di guidare lo spettatore alla scoperta delle buone pratiche del riciclo dei RAEE e grazie ai loro racconti spiegare come proprio attraverso i piccoli gesti ognuno di noi possa – e debba – contribuire concretamente a costruire un futuro più sostenibile.

Un percorso che attraversa tutte le fasi di vita di questi prodotti e che si sviluppa grazie al contributo dei tanti talent che hanno voluto partecipare al progetto: da star internazionali come Susan Sarandon e Shailene Woodley, che parlano della necessità di mettere la sostenibilità e la tutela ambientale al centro non solo delle scelte politiche, ma anche dei comportamenti di ognuno di noi, a star nazionali come Carlo Conti e Sonia Peronaci.

Da Alessandro Del Piero e Federica Pellegrini, con una riflessione sul loro rapporto con l’ambiente e l’importanza di una sempre maggiore consapevolezza delle proprie azioni, a Francesco Arca e Irene Grandi, che hanno aperto alla cinepresa i loro cassetti colmi di RAEE ”dimenticati”. Un fenomeno comune, confermato anche dalle indagini del content creator, Marcello Ascani, che è entrato nelle case degli Italiani alla ricerca di queste “miniere urbane nascoste”.

Tra i temi affrontati anche il rapporto tra tecnologia e arte, con Jago e Vittorio Sgarbi, e la necessità di fare azioni concrete per l’ambiente, come sottolinea Tormento in un freestyle improvvisato “L’ha imparato mio figlio alla scuola elementare, la prima regola: impara a riciclare”. E proprio la riflessione sui comportamenti umani è il focus dell’intervento di Francesca Fialdini. Nel ruolo invece della tecnologia, che con sguardo attento osserva quanto per noi umani sia facile “dimenticarla” una volta che non ci serve più, c’è invece Tamara Donà.

Ad accompagnare i racconti di questi personaggi anche tanti esperti che, da punti di vista diversi, spiegano perché il riciclo dei RAEE rappresenti non solo una necessità sempre più urgente, ma anche un vantaggio strategico e un’opportunità per l’economia.

A partire da Danilo Bonato, membro del Comitato Materie Prime Critiche UE: “I prodotti elettrici ed elettronici che utilizziamo quotidianamente hanno prestazioni avanzatissime, rese possibili dall’impiego di Materie Prime Critiche. Se pensiamo che sia importante ridurre la dipendenza dell’Italia dalle importazioni di materiali critici da Paesi extraeuropei, rendendo più sicuro, sostenibile e competitivo il loro approvvigionamento, allora non ci resta che migliorare i tassi di raccolta dei RAEE e investire sul riciclo”.

Come illustra, infatti, la fisica climatologa Serena Giacomin si possono recuperare tantissimi materiali da un RAEE: “In uno smartphone, per esempio, ci sono ben 69 elementi della tavola periodica”. Lorenzo Tavazzi, Partner di The European House-Ambrosetti, racconta poi quale sarebbe il risparmio in termini di importazioni di Materie Prime Critiche se l’Italia riuscisse ad allinearsi ai target di raccolta dei best performer europei.  Un “beneficio” sempre più necessario in un contesto in cui, secondo quanto evidenzia anche l’attivista e giornalista Marica Di Pierri, “nei prossimi cinquant’anni se non cambia qualcosa avremo bisogno di tre pianeti per soddisfare la nostra domanda di materie prime”. Un paradigma distorto quello dei consumi che, come dicono gli esperti ambientali Emilio Cozzi e Mattia Teruzzi, è necessario trasformare dall’attuale “estraggo – produco – consumo – butto” al “produco – uso – se posso riutilizzo altrimenti riciclo”. Come spiega anche l’astrofisico Luca Perri: “Non bisogna essere catastrofisti, però bisogna sapere che siamo in debito con il nostro Pianeta”.

Non solo recupero di Materie Prime Critiche, ma anche sicurezza ambientale. A parlarcene è Francesco Di Tommaso, Pubblico Ministero della DDA di Milano: imparare a gestire correttamente questo tipo di rifiuti permette di contrastare i cosiddetti flussi paralleli, ossia l’intercettazione dei RAEE da parte di soggetti non autorizzati che non hanno minimamente a cuore il benessere del Pianeta, ma che agiscono unicamente per profitto economico.