Il progetto della futura Linea 2 della metropolitana di Torino compie un passo avanti con l’apertura del concorso internazionale di idee promosso da InfraTo, la società pubblica incaricata della realizzazione dell’infrastruttura. Il concorso punta a definire l’identità visiva e architettonica delle dieci stazioni previste, distribuendo l’incarico a un team che dovrà immaginare ingressi riconoscibili, elementi grafici coordinati e ambienti capaci di riflettere l’anima dei quartieri attraversati.
La linea collegherà Rebaudengo a Porta Nuova, attraversando il centro e l’area nord della città. Le stazioni, si legge in una nota della società, “non saranno progettate come semplici nodi funzionali del trasporto pubblico, ma come spazi integrati con il tessuto urbano, capaci di valorizzare il territorio e offrire una lettura visiva dei suoi caratteri sociali, produttivi e culturali”. Dall’estetica degli accessi in superficie alla livrea dei treni, fino alla segnaletica e all’illuminazione, ogni dettaglio dovrà contribuire a creare un sistema coerente, riconoscibile e radicato nel paesaggio urbano.
Un racconto urbano che passa dal sottosuolo
“La stazione Carlo Alberto, ad esempio, potrà mettere in relazione la futura fermata con Palazzo Carignano, creando un collegamento fisico e simbolico con il museo sotterraneo. Mole-Giardini potrebbe richiamare l’identità visiva del Museo del Cinema, mentre Novara offrire uno spazio ispirato alla cultura industriale del caffè, in relazione con il vicino Museo Lavazza. Anche la fermata Tabacchi-Cimarosa è candidata a ospitare riferimenti alla tradizione manifatturiera torinese, inserendosi in un percorso che traduce in chiave contemporanea la storia della città”.
“Il concorso prevede che ciascuna fermata venga progettata come un elemento autonomo, in grado di dialogare con l’ambiente in cui è inserita. Tuttavia, gli ingressi in superficie dovranno rispondere a un concept condiviso, con coperture uniformi, colori codificati e un logo identificativo per l’intera linea. L’obiettivo è garantire riconoscibilità visiva e coerenza tra i punti di accesso, rendendo immediata l’identificazione del sistema metropolitano anche per i visitatori”.
Infrastruttura e spazio pubblico
Un’attenzione particolare è riservata alle tre stazioni in superficie – Corelli, San Giovanni Bosco e Giulio Cesare – che dovranno integrarsi nel contesto dell’ex trincerone ferroviario. In questo tratto si prevede la creazione di un boulevard urbano con piazze, spazi verdi, aree gioco, fontane e velostazioni, con l’intento di restituire alla città uno spazio pubblico continuo, accessibile e multifunzionale.
Secondo l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni, “si tratta di un intervento che punta a ricucire il tessuto urbano e generare nuove centralità nei quartieri interessati, valorizzando luoghi oggi marginali attraverso un progetto architettonico condiviso”.
Tempistiche, costi e modalità di partecipazione
Il termine per presentare le proposte è fissato al 7 ottobre 2025, mentre la proclamazione del vincitore avverrà nel marzo dell’anno successivo. A presiedere la giuria sarà l’architetto Dominique Perrault, figura di rilievo internazionale con all’attivo opere come la Biblioteca nazionale di Francia, il Velodromo di Berlino e l’ampliamento della Corte di giustizia dell’Unione europea. Il progetto selezionato darà al team vincitore anche l’incarico di direzione artistica dei cantieri.
La Linea 2 della metropolitana si svilupperà lungo 7,7 chilometri, con una frequenza dei passaggi stimata a novanta secondi e una capacità di trasporto pari a quattrocento passeggeri per convoglio. I treni saranno senza conducente e potranno raggiungere una velocità massima di 80 km/h. L’opera avrà un costo complessivo di 1,828 miliardi di euro, con inizio lavori nel 2026 e conclusione entro il 31 dicembre 2032.
Sono inoltre previste due fermate aggiuntive – Pastrengo e Politecnico – che potranno essere realizzate in continuità con il tracciato principale, qualora entro il 2029 vengano sbloccati ulteriori 450 milioni di euro.