Economia circolare e riciclo della carta, il modello forestale di Comieco per l’Italia

Attraverso un sistema interconnesso di soggetti pubblici, aziende e cittadini, l’Italia ha superato gli obiettivi europei di riciclo degli imballaggi cellulosici. L’approccio promosso da Comieco si ispira al funzionamento delle foreste naturali, dove ogni elemento ha un ruolo nel rafforzare l’insieme e nella diffusione della cultura della sostenibilità

modello forestale Comieco

Una nuova lettura della sostenibilità ambientale emerge dallo studio delle interconnessioni naturali tra gli alberi, come quelle analizzate dalla scienziata canadese Suzanne Simard. Le micorrize, reti sotterranee di radici e funghi, permettono agli alberi di scambiarsi nutrienti, acqua e segnali, mostrando che la cooperazione può essere un elemento centrale nella sopravvivenza e nello sviluppo di un ecosistema.

Questa prospettiva offre una metafora utile anche nel campo dell’economia circolare: un modello in cui ogni soggetto partecipa alla rigenerazione delle risorse, non limitandosi alla raccolta e al trattamento dei materiali, ma creando un sistema condiviso di responsabilità.

Una rete estesa su tutto il territorio

Il sistema sviluppato da Comieco, il Consorzio Nazionale per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, coinvolge oggi oltre 7.500 Comuni italiani. Una rete che comprende anche aziende, scuole, istituzioni e cittadini, e che ha permesso all’Italia di raggiungere risultati significativi nella raccolta differenziata di carta e cartone.

Nel 2024, la raccolta ha superato i 3,7 milioni di tonnellate, con un incremento del 126% rispetto al 2000. Il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici ha superato il 90%, superando con largo anticipo il target europeo fissato al 2030 (85%).

Questi dati sono stati ufficializzati durante l’Assemblea dei Consorziati, nel corso della quale è stato presentato il Bilancio e Piano Specifico di Prevenzione.

Sfide da affrontare e aree da sostenere

Nonostante i progressi, rimangono criticità territoriali, in particolare in alcune zone del Sud Italia. In queste aree, circa 400.000 tonnellate di imballaggi cellulosici non entrano nei flussi della raccolta differenziata, rappresentando una sfida rilevante per il sistema.

Altro obiettivo cruciale è l’innalzamento della qualità del materiale raccolto, insieme allo sviluppo di imballaggi sempre più riciclabili. Sono sfide che richiedono interventi coordinati e investimenti in infrastrutture, formazione e ricerca, per garantire che la filiera possa evolvere in modo equilibrato.

Il ruolo degli attori di sistema: gli “alberi madre” nel modello forestale Comieco

Nel modello forestale Comieco, particolare attenzione viene riservata agli attori più strutturati – pubblici e privati – che fungono da “alberi madre” del sistema. Si tratta di soggetti che, grazie a esperienza, capacità organizzativa e risorse, sostengono i territori e i soggetti in difficoltà.

Il concetto di solidarietà sistemica prende così il posto di una logica competitiva: la crescita di uno favorisce il rafforzamento dell’intero sistema, in un’ottica di responsabilità collettiva e visione di lungo periodo.

Il riciclo come cultura condivisa

Il riciclo, nelle intenzioni del Consorzio, non è soltanto una pratica ambientale, ma anche un gesto culturale e relazionale. Si tratta di trasferire competenze, sostenere le generazioni successive, e costruire un modello duraturo fondato sulla consapevolezza del valore delle risorse.

Comieco sottolinea come, dopo oltre quarant’anni di attività, la sfida oggi non sia quella di celebrare i risultati ottenuti, ma di assumersi nuove responsabilità. In questo quadro, l’adozione di un modello ispirato alla cooperazione biologica delle foreste diventa una proposta concreta per orientare il futuro del riciclo.

Verso un’economia circolare basata sulle connessioni

Il successo del sistema italiano di raccolta e riciclo della carta non risiede unicamente nei numeri, ma nella capacità di creare connessioni tra soggetti diversi. Un approccio che trasforma la gestione dei rifiuti in un processo collettivo, nel quale ogni nodo – come in una foresta – ha un ruolo essenziale per la resilienza e la rigenerazione del tutto.

In un contesto globale che richiede risposte integrate e strategie sostenibili, la metafora della foresta si propone come orizzonte culturale e operativo per ripensare la sostenibilità come cooperazione interdipendente, più che come semplice somma di comportamenti individuali.

Articolo precedentePaper Week 2025, oltre 80.000 presenze e 238 Comuni uniti per il riciclo della carta
Articolo successivo“Il riciclo della vita”, gli studenti del liceo Cottini di Torino tra riuso e arte della carta