Secondo i dati ISPRA 2023, il territorio nazionale conta 373 impianti per il trattamento dei rifiuti organici, di cui solo 62 a trattamento integrato, ma capaci di gestire da soli circa il 57% della frazione organica raccolta. Gli impianti di compostaggio tradizionali trattano mediamente 40.000 tonnellate annue, mentre quelli integrati arrivano a 90.000 tonnellate.
Nonostante la crescita del comparto, permangono forti squilibri territoriali e una disomogeneità normativa che rallenta l’espansione del sistema impiantistico. In alcune aree si registrano ritardi nella pianificazione regionale, mentre in altre sono in corso contenziosi amministrativi che ostacolano nuovi investimenti.
La necessità di un sistema coordinato
Secondo Lella Miccolis, presidente del Consorzio Italiano Compostatori, è necessario che gli impianti operino all’interno di un sistema ordinato, in grado di assicurare stabilità e valorizzare gli investimenti. Il rischio, in assenza di una visione strutturata, è che l’incertezza normativa freni ulteriormente lo sviluppo del settore.
Prossimità, concorrenza e programmazione: i temi al centro del dibattito
Durante il talk verrà approfondito anche il principio di prossimità, spesso utilizzato come criterio economico piuttosto che ambientale, e il ruolo del Programma Nazionale Gestione Rifiuti, che attraverso il sistema degli impianti minimi intende ridurre le carenze regionali e contenere i costi per i cittadini.
Lorenzo Bardelli, direttore della divisione Ambiente di ARERA, ha dichiarato che i prossimi interventi dell’Autorità, in particolare quelli riguardanti il Metodo Tariffario Rifiuti (MTR 3) e la qualità tecnica dei servizi, saranno determinanti per costruire un sistema tariffario più equo e sostenibile.
Il ruolo del MASE e la qualità della raccolta
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) sarà rappresentato da Luca Prioietti, dirigente della Direzione generale Economia circolare e bonifiche, che ha annunciato l’attivazione di un tavolo tecnico tra stakeholder per affrontare le contraddizioni tra prossimità e concorrenza.
Prioietti ha inoltre ribadito che l’autonomia impiantistica delle Regioni rappresenta una condizione essenziale per accedere ai finanziamenti pubblici, rafforzando la responsabilità locale nella gestione della frazione organica.
Raccolta differenziata: quantità e qualità ancora da migliorare
Secondo Andrea Lanz di ISPRA, la crescita delle raccolte dipende non solo dalla quantità intercettata, ma soprattutto dalla qualità del materiale raccolto. Lo scarto medio si attesta al 12%, con punte che raggiungono il 17% nel Mezzogiorno. Attualmente restano circa 2 milioni di tonnellate di rifiuto organico non ancora intercettate, con un potenziale incremento del 25% nella raccolta.
Un’occasione di confronto per orientare le scelte future
Il digital talk del 29 maggio sarà un’opportunità per fare il punto sulle criticità del comparto, condividere buone pratiche e discutere strategie di sviluppo a medio termine. Il confronto tra soggetti pubblici e privati mira a individuare le condizioni operative per un sistema più efficiente e coordinato.