Napoli, sequestrate 7 tonnellate e mezzo di sacchetti illegali

Stefano Vignaroli, presidente della Commissione parlamentare sulle Ecomafie: "Si tratta di una operazione molto importante, sia da un punto di vista fattuale che simbolico, in quanto invia un messaggio chiaro di intransigenza verso chi produce e mette in circolo materiale che costituisce una minaccia per l’ambiente e per la catena alimentare"

I carabinieri del gruppo Forestale e del NIPAAF di Napoli, insieme a quelli delle stazioni dipendenti e del reparto Parco Nazionale del Vesuvio hanno ispezionato 11 siti di produzione e distribuzione di buste di plastica. I controlli, eseguiti nell’ambito di una campagna di contrasto al commercio di buste di plastica illegali, sono stati indirizzati alla verifica della conformità dei sacchetti di plastica ai requisiti vigenti di biodegradabilità e compostabilità, previsti dal Testo Unico ambientale.

Ben 7 tonnellate e mezzo di sacchetti non conformi sono state poste sotto sequestro: circa 2 milioni di pezzi per oltre 135mila euro in sanzioni. Due le persone denunciate, sequestrati i siti di produzione perché ritenuti privi di autorizzazione all’emissione in atmosfera in violazione all’articolo 279 del decreto legislativo 152/2006.

Stefano Vignaroli, presidente della Commissione parlamentare sulle Ecomafie, ha commentato così la notizia: “Voglio esprimere il mio ringraziamento ai Carabinieri del gruppo Forestale e del NIPAAF di Napoli, che insieme a quelli delle stazioni dipendenti e del reparto Parco Nazionale del Vesuvio, hanno posto sotto sequestro 7 tonnellate e mezzo di sacchetti non conformi, a margine di una ispezione in 11 siti di produzione e distribuzione di buste di plastica. Parliamo di circa 2 milioni di pezzi per oltre 135mila euro in sanzioni, con la denuncia di due persone ed il sequestro dei siti di produzione. Si tratta di una operazione molto importante, sia da un punto di vista fattuale che simbolico, in quanto invia un messaggio chiaro di intransigenza verso chi produce e mette in circolo materiale che costituisce una minaccia per l’ambiente e per la catena alimentare. La transizione ecologica parte da un presupposto indispensabile: chi inquina deve pagare. Non più tardi di un giorno fa, segnalavo con preoccupazione la notizia dei circa 8,4 milioni di tonnellate di plastica in più legate alla pandemia, come già avvertiva la Commissione Ecomafie all’interno dell’inchiesta su Covid 19 e ciclo dei rifiuti. Quello dei sacchetti in plastica è peraltro un tema a noi molto caro, come testimona il protocollo tra Commissione Ecomafie e Assobioplastiche del 1° aprile scorso, per incrementare l’efficacia delle misure di prevenzione e contrastare nel proprio gli shopper illegali.Grazie all’impegno delle forze dell’ordine e attraverso questo tipo di controlli stiamo pian piano riducendo il livello di illegalità”.