Nasce l’Autorità Rifiuti Piemonte, sarà operativa dal 2024

Il nuovo organismo rappresenta l’ultimo tassello mancante per la completa attuazione della riforma della governance del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani a livello territoriale, avviata con la legge regionale 1 del 2018. La convenzione è stata siglata dai Consorzi di area vasta, da Comune di Torino, Città metropolitana di Torino e dalle Province piemontesi

Con la firma davanti al notaio, è nata l’Autorità Rifiuti Piemonte, l’ente che esercita le funzioni di ambito regionale: la convenzione è stata siglata dai Consorzi di area vasta, da Comune di Torino, Città metropolitana di Torino e dalle Province piemontesi.

Il nuovo organismo rappresenta l’ultimo tassello mancante per la completa attuazione della riforma della governance del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani a livello territoriale, avviata con la legge regionale 1 del 2018.

Ha personalità giuridica di diritto pubblico, le sono attribuite l’organizzazione e il controllo diretto del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, assicurando il rispetto dei principi di efficienza, efficacia, economicità e sostenibilità e di separazione delle funzioni amministrative di organizzazione e di controllo da quelle di erogazione dei servizi.

Dal 1 gennaio 2024 la programmazione e l’avvio a trattamento e recupero dei rifiuti indifferenziati,  dei rifiuti organici e del rifiuto ingombrante – finora di competenza dei singoli consorzi – diventeranno di competenza e gestione dell’Autorità rifiuti Piemonte che a quella data sarà pienamente operativa.

La distribuzione delle quote di partecipazione dei diversi enti alla Conferenza d’ambito è basata su differenti parametri, tiene conto di popolazione, estensione territoriale, ma anche di produzione e raccolta differenziata dei rifiuti urbani: è stata infatti valutata la performance di ogni consorzio rifiuti sulla riduzione nella produzione pro capite di rifiuti urbani indifferenziati e sulla percentuale di raccolta differenziata raggiunta.

Il 76% delle quote è suddiviso tra i consorzi di area vasta e la Città di Torino, il restante 24% tra la Città metropolitana di Torino (il 12.46%) e le altre Province piemontesi.