Pfas Spinetta Marengo, primi dati biomonitoraggio su 414 residenti

La Regione Piemonte ha illustrato i primi risultati del monitoraggio sui livelli di Pfas nel sangue dei residenti entro tre chilometri dal polo chimico di Spinetta Marengo. I dati, raccolti su 414 volontari, mostrano una concentrazione di sostanze perfluoroalchiliche simile a quella riscontrata nei prelievi del 2024, con l’avvio di un piano pluriennale di sorveglianza sanitaria e nuove misure di prevenzione

PFAS acqua potabile Utilitalia Pfas Spinetta Marengo

A Spinetta Marengo sono stati presentati i dati aggiornati del biomonitoraggio sui Pfas, che coinvolge i cittadini residenti nelle aree limitrofe al polo chimico. L’iniziativa, avviata dalla Regione Piemonte con la collaborazione dell’ASL AL, prevede analisi del sangue su volontari per rilevare la concentrazione di sostanze perfluoroalchiliche. Durante l’incontro pubblico al Marengo Museum, l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi ha ribadito l’importanza di conciliare produzione industriale e salute pubblica, sottolineando come il progetto rappresenti un modello replicabile a livello nazionale.

Analisi sui primi 414 cittadini

Il biomonitoraggio ha interessato finora 457 prelievi, di cui 43 ancora in fase di analisi, mentre 89 persone sono in attesa di essere sottoposte a campionamento. Circa 200 richieste provengono da residenti oltre i tre chilometri dal polo chimico, per un totale di circa 750 cittadini che hanno completato la preadesione tramite i siti della Regione e dell’ASL. I dati resi noti riguardano i primi 414 residenti, e mostrano che l’8,9% presenta una concentrazione di Pfas superiore a 20 ng/ml, mentre l’87,2% registra valori compresi tra 2 e 20 ng/ml. Solo il 3,9% ha livelli inferiori ai 2 ng/ml.

Per i Pfas di nuova generazione, i valori medi rilevati sono di 2,9 ng/ml per l’Adv e superiori a 0,05 ng/ml per il cC6O4 in un solo soggetto. L’analisi evidenzia una prevalenza di concentrazioni elevate nei soggetti maschi di età superiore ai 60 anni.

Prossime fasi del biomonitoraggio

Il percorso di monitoraggio proseguirà con nuove sessioni di prelievo fissate per il 30 luglio e il 6 agosto. Una task force composta da tecnici e medici valuterà i dati finali per pianificare ulteriori interventi di prevenzione e presa in carico della popolazione. I volontari vengono contattati dall’ASL dopo la verifica dei requisiti di residenza e, durante l’appuntamento, effettuano il prelievo e compilano un questionario sugli stili di vita.

I Pfas di nuova generazione e la sorveglianza sanitaria

Il protocollo prevede anche l’analisi di composti come C604, Adv e GenX, utilizzati come alternative ai Pfas storici. Per queste sostanze non sono ancora stati definiti valori soglia, ma saranno comunque indicati nei referti. La Task Force Clinica, guidata dal professor Luigi Castello, ha proposto un monitoraggio sanitario pluriennale con il coinvolgimento dei medici di base e di specialisti ospedalieri e universitari, al fine di garantire la massima tutela della popolazione.

Informazioni disponibili online

Maggiori dettagli sulle attività di biomonitoraggio e sulle misure di limitazione del rischio sono consultabili sul portale della Regione Piemonte (www.regione.piemonte.it/pfas) e sul sito dell’ASL AL (www.aslal.it).

Articolo precedenteSegnali d’Italia 2025 a Bologna, il nuovo bando per progetti ambientali e sociali
Articolo successivoAmiu Genova distribuisce 2.000 borracce in acciaio per il personale operativo