PUMS: programma del MIT inviato a Bruxelles, ora palla ai Comuni che devono correre

Il Ministero delle Infrastrutture ha trasmesso alla Commissione Europea il Programma Nazionale di supporto ai PUMS per 50 città italiane. Entro il 2027, i nodi urbani dovranno adottare piani conformi al nuovo Regolamento europeo TEN-T per migliorare mobilità, sicurezza e sostenibilità. Il programma prevede l’attuazione concreta delle misure e il monitoraggio dei risultati. I dati dovranno essere trasmessi regolarmente a Bruxelles. Le città coinvolte sono chiamate a rispettare tempistiche e requisiti tecnici

PUMS, il Programma Nazionale del MIT è stato inviato a Bruxelles. La palla passa adesso ai Comuni che devono correre

Lo scorso 21 luglio il Ministero Infrastrutture e Trasporti ha trasmesso alla Commissione Europea il Programma Nazionale di sostegno alla redazione, approvazione e attuazione dei Piani Urbani della Mobilità Sostenibile da parte delle 50 città italiane, tra le 431 individuate a livello europeo dal Regolamento (EU) 2024/1679 e definite “nodi urbani”, che entro il 2027 sono tenute a mettere in atto le misure individuate per ridurre traffico, congestione, inquinamento e incidenti stradali, a monitorare i risultati conseguiti e a inviare i dati a Bruxelles.

Una sintesi del programma nazionale è disponibile sul sito del MIT nell’ambito della sezione dedicata ai PUMS. Ma andiamo con ordine.

Il nuovo regolamento europeo sulle reti Transeuropee di Trasporto (TEN T) 2024/1679, entrato in vigore il 18 luglio 2024, ha rafforzato il peso dell’UE sulle politiche urbane di mobilità riconoscendo i “nodi urbani” quali punti chiave di interconnessione tra la mobilità urbana e il trasporto a lunga distanza di persone e merci.

Lo stesso regolamento ha individuato nell’allegato 2, “431 nodi urbani” in Europa, tra cui, per la Puglia, tutti i capoluoghi di provincia con esclusione di Brindisi, con l’obbligo di dotarsi, entro il 2027, del Piano Urbano di Mobilità Sostenibile redatto secondo specifici requisiti, con l’obiettivo di integrare i diversi mezzi di trasporto, ridurre lo squilibrio attualmente esistente verso l’auto, migliorare l’accessibilità per tutti gli utenti della strada e garantire una mobilità multimodale, sicura, sostenibile e a basse emissioni.

Il PUMS, quindi, una volta approvato, deve essere attuato concretamente e non può più limitarsi ad essere il libro dei buoni propositi tenuto nell’armadio o l’elenco della spesa contenente la lista degli interventi da farsi finanziare alla prima occasione utile. Il PUMS deve essere uno strumento strategico di pianificazione della mobilità a medio termine e le misure devono essere messe in pratica, monitorate attraverso la misurazione di specifici indicatori e i dati dovranno essere periodicamente trasmessi a Bruxelles.

Con lo stesso Regolamento la Commissione Europea ha prescritto agli Stati membri di adottare un Programma Nazionale per i PUMS e istituire un punto di contatto nazionale entro luglio 2025.

In ottemperanza al Regolamento, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Italia, ha istituito il punto di contatto nazionale quale Struttura nazionale di supporto per i PUMS alle dipendenze della Direzione generale per il trasporto pubblico locale, come previsto dalla Legge n. 69/2025.

Il Programma Nazionale di sostegno ai PUMS è stato elaborato dalla Divisione 3 della Direzione generale per il trasporto pubblico locale con il supporto di RAM – Logistica Infrastrutture e Trasporti, nell’ambito del progetto europeo Technical Assistance 2 Italy for TEN-T 2025-2027 (finanziato dal programma CEF-Transport 2021-2027). Esso è stato trasmesso alla Commissione Europea entro i termini.

La palla passa adesso ai 50 nodi urbani perché il 2027 è dopodomani. A febbraio scorso i “nodi urbani” italiani hanno già usufruito, al pari degli altri nodi urbani europei, di un corso di aggiornamento organizzato e finanziato dalla Banca Europea degli Investimenti su incarico della Commissione Europea.

Adesso dovrebbero essere già al lavoro da tempo per aggiornare il PUMS, se già esistente, oppure per elaborarlo ex novo: considerati tutti i passaggi amministrativi per pareri, autorizzazioni, VAS e approvazione finale in Consiglio Comunale il tempo per fare le cose bene è poco. Chissà.

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