Regione Puglia, due milioni di euro ai Comuni per pulizia straordinaria dai rifiuti abbandonati

Nuovo stanziamento dedicato ad interventi di rimozione di rifiuti illecitamente abbandonati su aree pubbliche. L’importo del contributo massimo concedibile è calcolato mediante un indice ottenuto sulla base delle seguenti variabili: popolazione residente, superficie del territorio comunale, lunghezza delle strade comunali, presenze turistiche. Per i Comuni costieri, in considerazione delle maggiori difficoltà riscontrate nell’attività di raccolta dei rifiuti abbandonati, l’indice è incrementato

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Due milioni di euro ai Comuni per la pulizia straordinaria del territorio dai rifiuti abbandonati. Dopo il bando per il potenziamento della videosorveglianza ambientale sulle strade paesaggistiche, la Regione Puglia adotta un nuovo provvedimento per contrastare il fenomeno. La misura è stata approvata il 14 giugno in Giunta regionale, su proposta dell’assessora all’ambiente Anna Grazia Maraschio. 

“Entra nel vivo la strategia regionale di contrasto al fenomeno degli abbandoni dei rifiuti – dichiara Maraschio – dopo le misure di prevenzione e repressione ecco lo stanziamento di un importante sostegno ai Comuni per la pulizia del territorio. I Comuni, infatti, spesso non dispongono delle risorse adeguate per effettuare gli interventi necessari a rimuovere i rifiuti abbandonati, anche laddove riguardino aree di interesse naturalistico”.

“Abbiamo ideato questo provvedimento pensando al mare e alla terra, due risorse fondamentali per la Puglia, calibrando il bando per le località rivierasche e dell’entroterra. È necessario che le spiagge e le coste siano fruibili e conservino inalterata la loro bellezza, per questo vogliamo intervenire quando i litorali subiscono l’azione di agenti atmosferici avversi, con conseguente accumulo di rifiuti abbandonati o spiaggiati. Lo stesso vale per l’entroterra, le cui bellezze paesaggistiche non possono essere danneggiate dalla visione dei rifiuti. Inoltre, la degradazione dei rifiuti abbandonati, sia sulle spiagge che nell’entroterra, produce quantità crescenti di microplastiche, vettore per il trasferimento di sostanze chimiche nell’ambiente e, conseguentemente, nella catena alimentare, generando un negativo impatto oltre che dal punto di vista dell’immagine e quindi del turismo, anche in termini sociali ed ecologici”.

Lo stanziamento ammonta quindi a due milioni di euro per i Comuni per interventi di rimozione di rifiuti illecitamente abbandonati su aree pubbliche. L’importo del contributo massimo concedibile è calcolato mediante un indice ottenuto sulla base delle seguenti variabili: popolazione residente, superficie del territorio comunale, lunghezza delle strade comunali, presenze turistiche. Per i Comuni costieri, in considerazione delle maggiori difficoltà riscontrate nell’attività di raccolta dei rifiuti abbandonati, l’indice è incrementato.

Parametri basati sulla considerazione che un maggior numero di persone che insistono su di un territorio, sia in maniera stanziale che stagionale, comportano un maggior rischio di abbandono di rifiuti; che la maggiore estensione del territorio e delle strade di pertinenza, nonché la presenza di aree costiere, implicano maggiori difficoltà nell’attività di controllo e quindi più facilità di abbandonare impunemente i rifiuti; che le aree costiere sono inoltre soggette a fenomeni di spiaggiamento dei rifiuti e presentano maggiori difficoltà nell’attività di raccolta dei rifiuti abbandonati.

Sono ammissibili al contributo gli interventi di rimozione, trasporto e conferimento ad impianti autorizzati dei rifiuti abbandonati sul suolo pubblico, eseguiti successivamente alla concessione del contributo regionale. Gli interventi possono interessare una molteplicità di aree e/o consistere in rimozioni ripetute nel tempo sulle medesime aree. Possono essere oggetto di rimozione anche le biomasse vegetali spiaggiate solo nei casi consentiti dalle linee guida di riferimento.  

Dopo la rimozione dei rifiuti abbandonati, sulla base delle tipologie e/o della quantità di rifiuti rimossi e delle caratteristiche della superficie interessata dall’intervento, potrà essere prevista la scarificazione del terreno e l’esecuzione di indagini ambientali al fine di verificare il rispetto dei valori di attenzione. In tal caso saranno considerati ammissibili anche i costi della scarificazione, del conferimento e delle indagini ambientali.