Qualità raccolta differenziata, la precisazione di Legambiente e Consorzio Italiano Compostatori

"Solo in un impianto su quattro lo scarto della frazione organica è inferiore al 2,5%, quantità massima ottimale per ottenere compost di qualità in uscita". In merito a questa affermazione sulla percentuale della raccolta differenziata della frazione organica e qualità del compost, in una nota congiunta, Legambiente e Consorzio Italiano Compostatori precisano i dati diramati

“In merito a quanto contenuto nel comunicato stampa (4 luglio 2023) della X edizione di Ecoforum di Legambiente e relativamente al seguente passaggio:

Solo in un impianto su quattro lo scarto della frazione organica è inferiore al 2,5%, quantità massima ottimale per ottenere compost di qualità in uscita.

Si precisa e specifica quanto segue a vantaggio degli organi di stampa:

  • Lo studio evidenzia come i Comuni conferiscano rifiuti di matrice organica che solo nel 25% dei casi sono di qualità molto elevata, ovvero con una percentuale di impurità inferiore al 2,5%.
  • All’aumentare della percentuale di scarto contenuta nella raccolta differenziata della frazione organica in ingresso negli impianti di compostaggio non si riduce la qualità del compost in uscita dagli stessi.
  • Il peggioramento della qualità della raccolta differenziata della frazione organica, proprio per mantenere un compost in uscita di qualità, comporta invece un aumento dei costi di processamento e riciclo per gli impianti.
  • Il Consorzio Italiano Compostatori e Legambiente segnalano la criticità di una diffusa riduzione della qualità della raccolta differenziata della frazione organica su tutto il territorio nazionale che rischia in prospettiva di aumentare la percentuale di rifiuto organico non effettivamente avviato a riciclo, di inficiare negativamente sulla quantità (non qualità) di compost prodotto, di danneggiare il settore economico del biowaste e di aumentare i costi di gestione della frazione organica per i Comuni e i cittadini”.