Redivivus, il progetto Corepla per il riciclo della plastica nelle carceri minorili siciliane

Avviata in Sicilia una sperimentazione che coinvolge giovani detenuti in laboratori artistici sul riuso della plastica. L’iniziativa promossa da Corepla e sostenuta dal Ministero della Giustizia integra educazione ambientale, percorsi di rieducazione e attività collettive negli istituti penali per minorenni di Palermo, Catania, Acireale e Caltanissetta

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È stata avviata in Sicilia la fase pilota di Redivivus, il progetto promosso da Corepla – Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica – con il patrocinio del Ministero della Giustizia e a cura dell’associazione ManieMente.

Il programma, attivo presso gli Istituti Penali per i Minorenni e gli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni di Palermo, Catania, Acireale e Caltanissetta, integra pratiche di riciclo della plastica e formazione artistica rivolte a giovani detenuti. Il progetto prevede la realizzazione di laboratori formativi nei quali i partecipanti trasformano bottiglie in PET in opere creative, con l’obiettivo di promuovere consapevolezza ambientale, valori educativi e percorsi di reinserimento sociale.

Educazione ambientale e rieducazione nei contesti penitenziari minorili

Redivivus si fonda su un approccio che coniuga economia circolare e rieducazione minorile, puntando alla valorizzazione di risorse materiali e umane. I laboratori attivi negli istituti penali offrono un’occasione per sperimentare modalità di apprendimento collettivo, collaborazione e sviluppo di competenze creative.

Ogni oggetto realizzato rappresenta un gesto simbolico di trasformazione: da materiale scartato a nuovo valore, da condizione detentiva a opportunità formativa. Le attività educative si sviluppano in un contesto di cooperazione tra istituzioni, operatori e giovani, con l’obiettivo di favorire processi di responsabilizzazione e costruzione di nuove prospettive.

Mostre, percorsi artistici e coinvolgimento della cittadinanza

Il percorso prevede, al termine delle attività laboratoriali, una mostra pubblica con l’esposizione delle opere realizzate. L’intento è sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della inclusione sociale, della sostenibilità ambientale e del riuso creativo dei materiali. L’iniziativa assume così anche un valore comunicativo e culturale.

Un’anticipazione concreta si è avuta lo scorso dicembre, con la realizzazione di un albero di Natale in plastica riciclata costruito e decorato dai ragazzi dell’Istituto Penale di Palermo. Un’azione simbolica che ha segnato l’inizio operativo del progetto.

Il ruolo delle istituzioni e dei promotori

Secondo Cristiana Rotuno, Vicecapo del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, il progetto risponde all’obiettivo di integrare attività trattamentali con una particolare attenzione al preminente interesse del minore.

Giovanni Cassuti, Presidente di Corepla, ha sottolineato il valore culturale dell’iniziativa, dichiarando che “il riciclo non è solo una scelta tecnica, ma un atto culturale che riconosce valore a ciò che è stato scartato”. Ha inoltre evidenziato il legame tra sostenibilità ambientale e dignità individuale, affermando che “la plastica può rinascere, ma possono rinascere anche le persone”.

Romina Scamardi, curatrice del progetto per l’associazione ManieMente, ha riportato l’esperienza dei laboratori come spazi di trasformazione autentica, evidenziando il potenziale educativo dell’arte come strumento di rielaborazione personale e di costruzione di nuove identità.

Anche il Vicepresidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Nuccio Di Paola, ha espresso apprezzamento per l’iniziativa, sottolineando la capacità del progetto di coniugare fragilità individuale e valorizzazione delle risorse comuni, trasformando limiti e esclusione in opportunità di partecipazione.

Verso un modello replicabile

Redivivus è concepito come progetto sperimentale e potenzialmente replicabile in altri contesti territoriali. La Sicilia rappresenta la fase iniziale di un modello che, se valutato positivamente, potrà essere esteso ad altri istituti minorili a livello nazionale.

L’iniziativa si inserisce in una più ampia riflessione sulle politiche di sostenibilità e sulle modalità di intervento educativo nei contesti più fragili della società, con l’intento di creare connessioni concrete tra ambiente, comunità e giustizia.

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