Accordo tra Parlamento e Consiglio Ue sul nuovo Regolamento imballaggi. Ecco i punti salienti

Accordo trovato sul Regolamento imballaggi Ue, che va a sostituire la Direttiva 94/62/EC sul packaging. Stando alle prime analisi, sembra che sia passata una forma piuttosto stringente della legge, messa a punto dalla Commissione Ue a fine 2022. Confermata la richiesta di un calo dei rifiuti da imballaggio del 5% entro il 2030, del 10% nel 2035 e del 15% entro il 2040. Vietati dal 2030 alcuni formati di imballaggi in plastica monouso, come imballaggi per frutta e verdura fresca non trasformata, imballaggi per alimenti e bevande riempiti e consumati in bar e ristoranti, porzioni individuali. Posto un obiettivo specifico per il riuso degli imballaggi per bevande entro il 2030 di almeno il 10%. Confermati i sistemi di deposito cauzionale

Regolamento imballaggi

Accordo trovato sul Regolamento imballaggi Ue, che va a sostituire la Direttiva 94/62/EC sul packaging. Il testo della nuova norma, molto attesa, è stata approvato lunedì 4 marzo da Parlamento e Consiglio che hanno trovato la rituale intesa provvisoria, preludio all’approvazione formale che permetterà al Regolamento di entrare in vigore. Stando alle prime analisi, sembra che sia passata una forma piuttosto stringente della legge, messa a punto dalla Commissione Ue a fine 2022 (qui una ricostruzione dell’iter) con l’obiettivo di “ridurre, riutilizzare e riciclare gli imballaggi, aumentare la sicurezza e promuovere l’economia circolare”.

La relatrice Frédérique Ries (Renew, BE) ha dichiarato: “Per la prima volta in una legge ambientale, l’Ue sta fissando obiettivi per ridurre il consumo di imballaggi, indipendentemente dal materiale utilizzato. Chiediamo a tutti i settori industriali, ai Paesi e ai consumatori di fare la loro parte nella lotta contro l’eccesso di imballaggi. Il divieto assoluto di sostanze chimiche negli imballaggi alimentari è una grande vittoria per la salute dei consumatori europei. Era inoltre essenziale che le ambizioni ambientali incontrassero la realtà industriale. L’accordo promuove l’innovazione e prevede esenzioni per le microimprese”.

Ecco alcuni dei punti principali della norma e i nuovi obiettivi fissati dal Regolamento Imballaggi:

Meno imballaggi e limitazione di determinati formati di imballaggio

L’accordo fissa obiettivi di riduzione degli imballaggi (5% entro il 2030, 10% entro il 2035 e 15% entro il 2040) e impone ai paesi dell’Ue di ridurre, in particolare, la quantità di rifiuti di imballaggio in plastica.

Dal 1° gennaio 2030 inoltre saranno vietati alcuni formati di imballaggi in plastica monouso, come imballaggi per frutta e verdura fresca non trasformata, imballaggi per alimenti e bevande riempiti e consumati in bar e ristoranti, porzioni individuali (ad esempio condimenti, salse, panna, zucchero), monoporzioni per i prodotti da toilette e la pellicola termoretraibile per le valigie negli aeroporti.

Divieto anche per le buste di plastica molto leggere (sotto i 15 micron), a meno che non siano necessarie per motivi igienici o fornite come imballaggio primario per alimenti sfusi per aiutare a prevenire gli sprechi alimentari.

Imballaggi riciclabili, migliore raccolta e riciclo

L’accordo ha stabilito che tutti gli imballaggi dovrebbero essere riciclabili, soddisfacendo criteri rigorosi da definire attraverso la legislazione secondaria. Sono previste alcune esenzioni per legno leggero, sughero, tessuti, gomma, ceramica, porcellana o cera.

Altre misure includono:

  • obiettivi minimi di contenuto riciclato per qualsiasi parte in plastica dell’imballaggio;
  • obiettivi minimi di riciclaggio in base al peso dei rifiuti di imballaggio generati e maggiori requisiti di riciclabilità;
  • Il 90% dei contenitori per bevande monouso in plastica e metallo (fino a tre litri) dovrà essere raccolto separatamente entro il 2029 (sistemi di deposito-restituzione).

Riuso, riutilizzo e ricarica

I negoziatori hanno convenuto di fissare un obiettivo specifico di riuso per bevande alcoliche e analcoliche pari ad almeno il 10% entro il 2030. Gli Stati membri possono concedere una deroga di cinque anni a tali requisiti a determinate condizioni.

I distributori finali di bevande e cibi da asporto nel settore dei servizi di ristorazione sarebbero obbligati a offrire ai consumatori la possibilità di portare il proprio contenitore. Entro il 2030 dovrebbero inoltre impegnarsi a offrire il 10% dei prodotti in un formato di imballaggio riutilizzabile.

Inoltre, su richiesta del Parlamento, gli Stati membri sono tenuti a incentivare ristoranti, mense, bar, caffetterie e servizi di ristorazione a servire acqua del rubinetto (ove disponibile, gratuitamente o a un costo di servizio basso) in un formato riutilizzabile o ricaricabile.

Deposito cauzionale

Entro il 2029 gli Stati membri dovranno garantire la raccolta differenziata di almeno il 90%  delle bottiglie di plastica monouso e dei contenitori per bevande in metallo e per farlo sono tenuti a istituire sistemi di deposito cauzionale (DRS). I requisiti minimi per i DRS non si applicano ai sistemi già in essere prima dell’entrata in vigore del regolamento, se questi raggiungono l’obiettivo del 90% entro il 2029.

Si è deciso di consentire un’esenzione temporanea dall’obbligo gli Stati membri che raggiungeranno un tasso di raccolta differenziata superiore all’80% nel 2026, purché presentino un piano di attuazione con una strategia per raggiungere una raccolta differenziata generale del 90%.

Vietare l’uso di dei “forever chemicals”

Per prevenire effetti negativi sulla salute, il Parlamento ha ottenuto l’introduzione di un divieto sull’uso delle cosiddette “sostanze chimiche per sempre” (sostanze alchiliche per e polifluorurate o PFAS) negli imballaggi a contatto con gli alimenti.