Riciclo del vetro, Legambiente premia Verallia: −12% di emissioni a Pescia

La campagna nazionale "I cantieri della transizione ecologica" fa tappa in Toscana, regione leader nella raccolta del vetro, e inserisce lo stabilimento Verallia di Pescia tra le migliori esperienze industriali per uso di vetro riciclato, innovazione tecnologica e riduzione dei consumi energetici

Riciclo vetro Legambiente Verallia

La transizione ecologica passa anche dall’industria del vetro e dalla capacità di ridurre l’impatto ambientale di uno dei settori storicamente più energivori. È il messaggio che accompagna la tappa toscana della campagna nazionale I cantieri della transizione ecologica di Legambiente, che ha scelto lo stabilimento Verallia Italia di Pescia, in provincia di Pistoia, come una delle esperienze più avanzate a livello nazionale.

La Toscana si conferma una delle regioni di riferimento nella raccolta differenziata del vetro e nella presenza di poli produttivi orientati all’economia circolare. In questo contesto si inserisce l’impianto di Pescia, attivo dal 1976 e specializzato nella produzione di contenitori in vetro per alimenti e bevande, che utilizza rottame di vetro proveniente sia dagli scarti di lavorazione sia dai circuiti nazionali di recupero.

Nel 2024, Verallia Italia ha impiegato una media del 62,6% di materiale esterno riciclato su tutti i propri impianti e su tutte le colorazioni del vetro. Un dato che trova una concreta applicazione nello stabilimento toscano, dove il recente avvio di un nuovo forno ha consentito un significativo miglioramento delle performance ambientali.

Il nuovo impianto utilizza la tecnologia HeatOx™ sviluppata da Air Liquide, basata su un sistema di ossicombustione ottimizzata che sostituisce l’aria con ossigeno come comburente. Questa soluzione ha permesso di ridurre fino al 12% l’utilizzo di combustibili fossili, con una conseguente diminuzione stimata di circa 7,8 mila tonnellate di CO₂ all’anno. L’adozione di questa tecnologia consente inoltre di abbattere altri inquinanti atmosferici, come gli ossidi di azoto, e di migliorare l’efficienza complessiva del processo produttivo.

All’interno dello stabilimento, il vetro riciclato viene miscelato con materie prime vergini come sabbia silicea, carbonato di sodio e carbonato di calcio. La fusione avviene a temperature superiori ai 1.500 gradi, necessarie per ottenere un materiale omogeneo destinato alla formatura di bottiglie e vasi. Grazie ai sistemi di recupero del calore, parte dell’energia prodotta viene riutilizzata per il riscaldamento degli ambienti industriali, riducendo ulteriormente il consumo di gas naturale.

La visita allo stabilimento di Pescia rientra nel percorso avviato da Legambiente nel 2023 per censire e raccontare le migliori pratiche italiane in materia di innovazione ambientale. Un’iniziativa realizzata anche in collaborazione con Assovetro, che punta a evidenziare il ruolo strategico degli impianti industriali nella decarbonizzazione delle filiere produttive.

Secondo Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, il vetro rappresenta un caso emblematico: un materiale riciclabile all’infinito che, per esprimere pienamente il proprio potenziale ambientale, richiede investimenti tecnologici capaci di ridurne l’impronta energetica. In questa prospettiva, l’esperienza di Pescia viene indicata come un modello che dimostra come innovazione e sostenibilità possano procedere insieme, a patto che il sistema industriale venga sostenuto con politiche e strumenti adeguati.

Dal punto di vista aziendale, Marco Ravasi, amministratore delegato di Verallia Italia e presidente di Assovetro, ha sottolineato il valore strategico dell’investimento, che ha avuto ricadute anche sul piano occupazionale. Il nuovo forno ha infatti consentito l’inserimento di circa 100 addetti, con una composizione della forza lavoro che include 11 nazionalità diverse e una presenza femminile pari al 25%, in un percorso accompagnato da formazione continua e attenzione ai temi della parità di genere, certificata secondo la UNI PdR 125.

Il riconoscimento attribuito allo stabilimento di Pescia si inserisce in un quadro nazionale particolarmente positivo per il settore. Secondo i dati Coreve, nel 2024 l’Italia ha raggiunto un tasso di riciclo del vetro dell’80,3%, superando ampiamente l’obiettivo europeo fissato al 70% per il 2030. La Toscana si distingue ulteriormente con una percentuale che arriva al 96,5%, confermandosi tra le realtà più avanzate nel panorama dell’economia circolare.

Numeri che rafforzano il ruolo del vetro come pilastro della gestione sostenibile dei rifiuti e indicano come la combinazione tra raccolta efficiente, innovazione industriale e politiche ambientali coerenti possa accelerare il percorso di transizione ecologica dell’intero sistema produttivo italiano.

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