Rifiuti di Roma: la Giunta Capitolina approva bilanci, Piano di risanamento e Piano industriale di Ama Spa

Dopo anni di rinvii l'azienda rifiuti della Capitale vede approvati i bilanci 2017, 2018 e 2019. Contestualmente, la Giunta presieduta dalla sindaca Virginia Raggi ha approvato un Piano di risanamento con rifinanziamento da parte di Roma Capitale di 256,4 milioni e un nuovo Piano industriale che contiene tra le altre cose la dotazione di nuovi impianti per la gestione dei rifiuti, un ampliamento del parco mezzi e l’assunzione di nuovo personale

La Giunta Capitolina ha approvato la delibera con cui vengono chiusi i bilanci 2017, 2018 e 2019 di Ama S.p.A. Contestualmente, la Giunta ha dato via libera al Piano di risanamento e al nuovo Piano industriale pluriennale, che contiene le azioni previste per il rilancio della società partecipata e il miglioramento dei servizi al cittadino: dotazione di nuovi impianti per la gestione dei rifiuti, un ampliamento del parco mezzi e l’assunzione di nuovo personale.

Il Piano di risanamento prevede il rifinanziamento della società da parte di Roma Capitale per 256,4 milioni di euro, che vanno anche a ripianare le perdite accumulate nei bilanci.

Dopo Atac, salviamo un’altra azienda di Roma Capitale. Diamo un futuro ad Ama, che rimane saldamente in mano pubblica, salvaguardando oltre 7.200 posti di lavoro. Chiudiamo i conti con un passato in cui questa azienda è stata spolpata dalla politica, tracciamo una linea e rilanciamo il suo sviluppo industriale, affinché sia in grado di dare ai cittadini un servizio di raccolta e trattamento dei rifiuti finalmente efficiente. Per fare tutto questo è stata necessaria un’‘operazione verità’: finalmente abbiamo fatto pulizia nei bilanci e abbiamo risolto una serie di irregolarità che si sono accavallate nel corso degli ultimi 15 anni – e che abbiamo sottoposto anche alla valutazione della magistratura – scoprendo un buco di oltre 250 milioni di euro”, dichiara la sindaca di Roma Virginia Raggi.

Il bilancio 2017 chiude con una perdita di 227 milioni di euro: su questo risultato incidono la svalutazione del valore immobiliare del Centro Carni, che si attesta a 23,65 milioni di euro con conseguente effetto negativo sul conto economico per 115,8 milioni di euro; le attività di riconciliazione crediti-debiti con il socio che hanno determinato la costituzione di un fondo di svalutazione crediti di 115 milioni di euro; la restituzione al Comune di 156,6 milioni di euro di incassi Tari riscossi per conto di Roma Capitale. Il Bilancio 2018 registra una perdita di 12 milioni di euro, con un risultato segnato in maniera determinante dall’incendio dell’impianto Tmb di via Salaria. Il bilancio 2019 presenta, in un contesto difficile per la chiusura del Tmb, un utile di 1,8 milioni di euro.

Il Piano di risanamento prevede il rifinanziamento della società con l’apporto di capitale per 256,4 milioni di euro: di questi 106,4 milioni di euro si concretizzano nella rinuncia a crediti di Roma Capitale e 150 milioni di euro attraverso disponibilità liquide (di cui 100 da tradurre in aumento di capitale sociale). A supporto di tali operazioni, per garantire una gestione economica in equilibrio, sono previste azioni di investimento ed efficientamento tramite razionalizzazione dei costi e realizzazione di interventi straordinari previsti nel Piano industriale 2020-2024.

Con bilanci veritieri, e un serio piano di risanamento, oggi inizia la nuova vita di Ama per avere un futuro di conti in ordine e investimenti produttivi. In questi anni abbiamo detto ‘no’ a consuntivi fasulli, perché pretendevamo per Ama bilanci veri e corretti. Per questo, nonostante le difficoltà, abbiamo preferito mettere le mani in un pantano di indistinti rapporti infragruppo, partite finanziarie sospese da decenni, risanamenti aziendali falliti. L’approvazione dei consuntivi 2017-2019 è un successo prima di tutto della città. Roma Capitale, grazie alla determinazione della sindaca Virginia Raggi e alla collaborazione dell’amministratore unico Stefano Zaghis, ha ora un’azienda con basi solide e definite su cui innestare cambiamenti industriali decisivi ed effettuare azioni di monitoraggio e controllo continuative e preventive. Quello che è successo in passato non dovrà verificarsi più. Abbiamo ricostruito un contesto di serietà e solidità doverosa per accogliere le risorse del Recovery Fund e puntare a creare un’azienda moderna in grado di soddisfare le giuste aspettative dei romani”, spiega l’assessore al Bilancio e al Coordinamento strategico delle Partecipate Gianni Lemmetti.

Il Piano industriale prevede 300 nuovi posti di lavoro con l’ingresso di 225 operatori ecologici, 40 meccanici, 20 operatori cimiteriali e 15 operatori impianto. L’autonomia impiantistica è uno dei pilastri del Piano che punta a mettere in esercizio, entro il 2024, i 2 nuovi impianti di compostaggio di Casal Selce e Cesano per il trattamento della frazione organica, nuovi centri di raccolta all’interno dei quali potranno essere realizzati anche i centri del riuso, 2 nuovi impianti di selezione del multimateriale e 1 nuovo impianto di Trattamento Meccanico Biologico (TMB).

Il piano punta inoltre a raggiungere il 61% di raccolta differenziata entro il 2025, riportando gli obiettivi di Roma Capitale agli indirizzi delle recenti direttive europee. Indirizzi che impongono, soprattutto, di aumentare la capacità di recupero e valorizzazione delle materie prime seconde, possibile solo realizzando gli impianti a servizio della raccolta differenziata. In quest’ottica, l’Amministrazione ha previsto modelli differenziati di raccolta, sia stradale che porta a porta, a seconda delle caratteristiche urbanistiche, economiche e sociali di ogni Municipio, con una pianificazione realmente calata sul territorio. Importanti investimenti anche per l’acquisto di 37mila nuovi cassonetti, 88 nuove spazzatrici, 298 nuovi mezzi per la raccolta stradale e 459 mezzi leggeri per il servizio porta a porta. Saranno così sostituiti i mezzi con un’età media di 10/15 anni.

“Il piano pluriennale industriale non si limita a dettare dei numeri, ma fissa traguardi concreti cuciti sulla città di Roma, nel rispetto delle più recenti normative europee, degli indirizzi adottati dall’Amministrazione e degli equilibri economico finanziari contenuti nel piano di risanamento. In questo senso si inserisce l’obiettivo della raccolta differenziata al 61% entro il 2024. Non basta, infatti, aumentare i punti percentuali di raccolta differenziata, ma occorre incrementare la capacità di recupero delle materie prime seconde attraverso la realizzazione degli impianti a servizio della raccolta differenziata. Parliamo di obiettivi a breve-medio termine che consentono all’azienda di investire sulla raccolta differenziata, potendo ottenere profitti che oggi riconosciamo a terzi sostenendo solo i costi. In questa direzione si inseriscono i nuovi centri di raccolta che saranno implementati in misura consistente mirando a raggiungere il rapporto di 1 un centro ogni 70.000 abitanti, i due impianti di compostaggio di Casal Selce e Cesano, per il trattamento aerobico della frazione organica dei rifiuti, la realizzazione di due impianti di selezione del multimateriale leggero (plastica, metalli e carta). Un’operazione concreta e sostenibile che punta, prioritariamente, alla valorizzazione delle frazioni da raccolta differenziata dove è più ampia la forbice tra profitti e costi che si caricano sulla TARI dei cittadini. Sfruttiamo il patrimonio di AMA riqualificando aree della città come Rocca Cencia, dove grazie al superamento del TMB, sarà possibile investire sulla linea di selezione del multimateriale a servizio dell’area est di Roma. Strategici gli investimenti sulla flotta pesante e leggera, sui cassonetti e sul personale con 300 nuove assunzioni che interessano operatori ecologici, meccanici, operatori cimiteriali e operatori impianto. Importanti, infine le novità in tema di compostaggio, con la possibilità da parte del cittadino di acquistare direttamente la compostiera e ottenere la scontistica TARI, gli incentivi agli operatori sulla base del numero di ore lavorate e sugli obiettivi raggiunti in tema di raccolta differenziata, il tema della prevenzione con particolare riguardo al recupero delle derrate alimentari dalle utenze non domestiche. Tagliamo, infine gli sprechi legati agli affitti passivi, all’esternalizzazione dei servizi come accaduto per le UND salvaguardo la gestione pubblica dell’azienda attraverso il rispetto degli obiettivi strategici fissati da Roma Capitale a garanzia di un servizio migliore per i cittadini e di migliori condizioni per tutti i lavoratori”, aggiunge l’assessora ai Rifiuti e al Risanamento ambientale Katia Ziantoni.