Rinaturalizzazione urbana: oltre 11 milioni ai Comuni dell’Emilia-Romagna

Pubblicato l’avviso regionale che destina fondi a enti locali per interventi di de-impermeabilizzazione e recupero ecologico delle aree urbane e periurbane degradate. Le risorse, stanziate nell’ambito del Fondo nazionale per il contrasto al consumo di suolo, finanzieranno progetti fino a 2 milioni di euro per la creazione di nuovi spazi verdi, il contenimento del rischio idrogeologico e la rigenerazione ambientale dei territori

Rinaturalizzazione urbana Emilia-Romagna

La Regione Emilia-Romagna ha approvato un avviso pubblico rivolto agli enti locali per il finanziamento di interventi di rinaturalizzazione in aree urbane e periurbane degradate. L’obiettivo è la trasformazione di spazi pubblici impermeabilizzati in aree verdi fruibili, tramite azioni di recupero ambientale, de-impermeabilizzazione e ingegneria naturalistica.

Destinatari e risorse disponibili

Possono partecipare all’avviso i Comuni, le Unioni di Comuni, le Province, le Comunità montane e la Città metropolitana di Bologna.

Le risorse disponibili ammontano a 11.799.350 euro, stanziate dal Fondo nazionale per il contrasto al consumo di suolo (DM MASE 2/2025) per il periodo 2023–2027.

Tipologie di interventi finanziabili

Gli interventi dovranno riguardare suoli compromessi o in via di degrado e includere:

  • Opere di de-impermeabilizzazione
  • Interventi di ingegneria naturalistica
  • Piantumazioni con essenze autoctone
  • Misure per la riduzione del rischio idrogeologico

Ogni progetto potrà ottenere un contributo compreso tra 500.000 euro e 2 milioni di euro.
Sarà possibile cofinanziare l’intervento con risorse proprie, con accesso a punteggi premiali in graduatoria.

Criteri e scadenze per la partecipazione

Le domande dovranno essere inviate esclusivamente via PEC entro il 10 ottobre 2025 all’indirizzo:
pru@postacert.regione.emilia-romagna.it

Alla proposta dovrà essere allegata la documentazione tecnica richiesta.

La valutazione dei progetti avverrà in tre fasi, coordinate da Regione, Autorità di Bacino e Ministero dell’Ambiente, al termine delle quali verrà definita una graduatoria nazionale. Gli accordi per la realizzazione dei progetti saranno stipulati a partire dal 2026.

Verso un nuovo modello di rigenerazione urbana

Secondo quanto dichiarato dall’assessora alla Programmazione territoriale Irene Priolo, l’iniziativa rappresenta un passo verso una rigenerazione ambientale integrata: da un lato il rafforzamento della resilienza climatica, dall’altro il miglioramento della vivibilità urbana attraverso la creazione di nuovi spazi pubblici a carattere naturale.

L’intervento si inserisce nella più ampia strategia regionale di contrasto al consumo di suolo, con l’obiettivo di riqualificare il patrimonio urbano esistente e ridurre la pressione ambientale sulle aree già compromesse.

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