Roma avrà 411 bus elettrici: “Una delle flotte più giovani d’Europa”. Le associazioni: “Più corsie preferenziali”

Come annunciato in una nota da Roma Capitale: "La città avrà 411 bus elettrici. I primi 110 arriveranno entro la fine del 2024. Mentre entro il giugno 2026 saranno 411". Come spiega l'assessore alla Mobilità Eugenio Patanè: "Con i 411 e altri 1000 nuovi mezzi che arriveranno entro il 2026, a Roma si avrà una flotta con l'età media tra le più basse in Europa - cinque anni a fronte dei dieci del valore medio nell’Unione Europea". Per il comitato Mobilità Sostenibile VIII, nonostante questa sia una bella notizia: "Gli autobus per muoversi efficacemente hanno bisogno di spazio. Quindi va lavorato anche per avere più corsie preferenziali e va fatta una lotta seria alla sosta selvaggia che rallenta o blocca sistematicamente il trasporto pubblico"

Credit foto: Roma Capitale

A vincere la gara indetta da Atac a giugno 2023 per la fornitura di 411 autobus elettrici per Roma Capitale è stata l’azienda Romana Diesel su mandato di Iveco. Di fatto, come spiega una nota del Campidoglio, la città avrà: “I primi 110 bus elettrici entro la fine del 2024”.

“La gara – continua il Campidoglio – era divisa in tre lotti: 202 autobus da 12 metri per le rimesse di Trastevere, Portonaccio e Tor Sapienza; 194 bus, sempre da 12 metri, per Grottarossa e Tuscolana; 15 autobus da 18 metri destinati all’autorimessa di Grottarossa. Nel frattempo, la Giunta capitolina ha approvato lo schema di Convenzione per l’affidamento ad Atac dei lavori per la realizzazione, nei suddetti depositi delle opere civili e delle infrastrutture di supporto degli stessi veicoli elettrici”.

“Dimezzeremo l’età media del parco mezzi di Atac anche grazie a questi oltre 400 bus, completamente elettrici, belli e confortevoli” ha commentato il Sindaco Roberto Gualtieri. “Quando ci siamo insediati – ha proseguito – gli autobus prendevano fuoco, i pochi acquistati restavano fermi nei depositi e Atac era sotto procedura di concordato. Oggi Atac è uscita dal concordato ed è già tornata ad investire, con l’assunzione di centinaia di autisti, la messa in circolazione di oltre 200 bus e l’acquisto di oltre 1000 entro il 2026, l’aggiudicazione della più grande gara per l’acquisto di tram in Europa, il rinnovo di decine di km di binari, la riqualificazione e la realizzazione di nuovi depositi, il tutto con l’abbonamento metrebus annuale a soli 50 euro per gli under 19. Se riusciremo ad ottenere un riequilibrio del Fondo Nazionale Trasporti che tenga conto dei numeri reali e del ruolo della Capitale – ha concluso il primo cittadino – potremo completare una vera e propria rivoluzione della mobilità”.

“L’arrivo dei bus elettrici – ha commentato l’Assessore alla mobilità, Eugenio Patanè – ci consentirà di compiere un grande passo in avanti sulla strada del rinnovamento radicale della flotta Atac, che sarà più ecologica, moderna e confortevole a beneficio della qualità e dell’efficienza del trasporto pubblico e della sicurezza dei cittadini. Grazie a 411 autobus elettrici e agli oltre 1000 nuovi mezzi che arriveranno entro il 2026, a Roma avremo una flotta con l’età media tra le più basse in Europa – cinque anni a fronte dei dieci del valore medio nell’Unione Europea – e con sistemi avanzati come il Tap&Go che sta continuando ad avere un grande successo”.

Il commento del comitato Mobilità Sostenibile VIII

Dopo la notizia, il comitato Mobilità Sostenibile VIII di Roma ha commentato così la l’arrivo dei nuovi mezzi: “In arrivo i nuovi bus elettrici per Roma. primi 110 arriveranno entro la fine del 2024. Mentre entro il giugno 2026 saranno 411. La città eterna avrà quindi una flotta di superfice tra le più giovani e moderne d’Europa.
Ma ripetiamo all’infinito: gli autobus per muoversi efficacemente hanno bisogno di spazio. Quindi:

– più corsie preferenziali;
– lotta seria alla sosta selvaggia (doppia fila, parcheggi in curva) che rallenta o blocca sistematicamente il trasporto pubblico.

A questo aggiungiamo un tema fondamentale: la tutela delle fermate Atac dalla sosta selvaggia. Oramai sono sempre più diffuse le auto parcheggiate in divieto, rendendo inaccessibile il TPL agli utenti deboli come gli anziani, i genitori con passeggini e le persone che si muovono su una sedia a rotelle. Oltre all’impedimento fisico questo mostra chiaramente la supremazia dei beni privati su quelli collettivi, comunicando che il trasporto pubblico è un servizio di serie B. Mentre chi possiede un’automobile compra il potere di prevaricare e sopraffare gli altri cittadini”.