L’economia circolare non è più solo una componente della transizione ecologica, ma una leva macroeconomica per la competitività del sistema produttivo europeo. È questo il messaggio lanciato oggi a Roma durante il convegno “Le priorità per l’economia circolare al 2030. Esperienze e prospettive”, organizzato da Kyoto Club nell’ambito del progetto BauNOW, in collaborazione con Erion e con il sostegno di Roma Capitale.
L’incontro, ospitato nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, ha riunito rappresentanti delle istituzioni, del mondo industriale, della ricerca e dell’associazionismo ambientale, con l’obiettivo di individuare strategie e azioni per consolidare la leadership italiana nell’economia circolare e trasformarla in un vantaggio competitivo duraturo.
Magaldi (Kyoto Club): “Serve una visione di sistema per orientare la finanza verso modelli rigenerativi”
Nel suo intervento, la presidente di Kyoto Club Letizia Magaldi ha sottolineato come l’economia circolare rappresenti ormai una politica industriale di nuova generazione, capace di integrare sostenibilità, competitività e inclusione sociale.
“Oggi nell’Unione Europea – ha dichiarato – l’economia circolare genera un valore aggiunto di oltre 316 miliardi di euro, pari all’1,8% del PIL, e in Italia contribuisce per 34,5 miliardi, coinvolgendo più di mezzo milione di occupati. Ma il potenziale è ancora inespresso: a fronte di 18 miliardi di euro di risparmi economici generati, ne restano circa 100 da attivare entro il 2030. Per colmare questo divario occorre una visione di sistema che superi la frammentazione delle politiche e orienti finanza pubblica e privata verso modelli produttivi rigenerativi. La sfida è ambientale, industriale e sociale: riguarda la capacità di trasformare le filiere, valorizzare l’innovazione tecnologica e creare occupazione di qualità”.
Alfonsi: “Roma investe su impianti e filiere sostenibili”
L’assessora capitolina all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti, Sabrina Alfonsi, ha ricordato l’impegno di Roma Capitale per una gestione sempre più industriale del ciclo dei rifiuti.
“Roma – ha spiegato – sta compiendo un grande sforzo per mettersi al passo con le realtà più virtuose del Paese. In questi anni abbiamo avviato la costruzione degli impianti per la valorizzazione della frazione organica e delle frazioni secche, investendo parallelamente nella crescita della municipalizzata Ama per renderla competitiva nel panorama nazionale. Mettere a fattor comune esperienze e buone pratiche consente di migliorare la raccolta differenziata e gestire con maggiore efficacia i servizi di igiene urbana. Le nuove frontiere dell’economia circolare, come la valorizzazione dei tessili e dei RAEE, richiedono un impegno congiunto di amministrazioni e imprese per costruire filiere ambientalmente sostenibili”.
Bonato (Erion): “Economia circolare chiave per rilanciare l’industria europea”
“L’appuntamento annuale con Kyoto Club – ha dichiarato Danilo Bonato, direttore Sviluppo Strategico e Relazioni Istituzionali di Erion – si colloca in una fase cruciale, mentre la Commissione europea definisce il Circular Economy Act, che mira a rilanciare l’industria europea attraverso un uso più circolare delle risorse. Erion è lieta di collaborare con Kyoto Club nel diffondere consapevolezza e conoscenza delle buone pratiche e delle opportunità che derivano da questo processo di cambiamento”.
Governance, innovazione e ruolo delle città nella transizione
Durante il convegno sono stati approfonditi diversi aspetti strategici, tra cui la governance delle filiere circolari, le opportunità di finanziamento europeo, la progettazione sostenibile dei prodotti e il ruolo delle città nella transizione ecologica.
La prospettiva condivisa è quella di un’economia capace di coniugare efficienza delle risorse, sviluppo industriale e innovazione tecnologica, trasformando la circolarità in un pilastro strutturale delle politiche economiche europee.
Il progetto BauNOW
L’iniziativa si inserisce nel percorso del progetto BauNOW, promosso da Kyoto Club per diffondere strumenti e pratiche di economia circolare realmente integrati nelle politiche industriali e territoriali. L’obiettivo è contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei al 2030, consolidando il ruolo dell’Italia come laboratorio di innovazione sostenibile e promuovendo un modello di sviluppo fondato sulla rigenerazione delle risorse e sulla competitività delle imprese nel quadro della transizione ecologica.











