Centinaia di persone al corteo per il “NO” all’inceneritore di Roma

Alla manifestazione, che si è svolta ad Albano Laziale, hanno preso parte diverse associazioni, tra cui la rete Tutela Roma Sud, i comitati di quartiere, i circoli di Legambiente e Terra Nostra, nonché i sindaci dei comuni coinvolti. Scopo del corteo ribadire la contrarietà alla costruzione dell'inceneritore di Roma, promosso dalla Giunta Gualtieri, impianto che dovrebbe essere realizzato nei pressi della città per affrontare l'emergenza rifiuti nella Capitale

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Sabato 25 marzo si è svolto un partecipato corteo indetto dal Coordinamento contro l’inceneritore di Roma, con partenza da Albano Laziale e arrivo ad Ariccia. All’iniziativa hanno partecipato diverse associazioni come la rete Tutela Roma Sud, i comitati di quartiere, i circoli di Legambiente e Terra Nostra e i sindaci dei comuni coinvolti, tutti riuniti in una manifestazione di protesta contro la costruzione dell’inceneritore di rifiuti nei Castelli Romani. Questa decisione del sindaco Gualtieri è stata respinta dai cittadini fin dall’inizio, poiché il territorio è già stato provato dalla presenza della discarica di Roncigliano e dalla costruzione di un nuovo mega impianto.

Il corteo aveva anche lo scopo di diffondere un risultato giunto in questi giorni dalla Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento europeo in merito all’inceneritore di rifiuti di Roma voluto dalla Giunta Gualtieri. Si tratta di un parere favorevole circa i contenuti della petizione lanciata dalla Rete per la Conferenza sui Rifiuti del Municipio X di Roma, chiamata COPX e di cui fa parte anche LabUr, contro il progetto dell’inceneritore a Roma sostenuto dalla giunta di Roberto Gualtieri. La Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento europeo ha espresso un giudizio positivo sulla petizione.

Flashmob corteo inceneritore Roma

Di seguito il comunicato stampa degli organizzatori della manifestazione:

“I cittadini e le istituzioni che nel 2009 sono riusciti a bloccare la realizzazione dell’inceneritore dei Castelli Romani e con la raccolta differenziata all’80% hanno dimostrato la sua inutilità, sabato sono tornati in piazza ancora più uniti per bloccare l’inceneritore di Santa Palomba.

Ha sfilato sull’Appia il fronte trasversale dei Sindaci di ogni colore politico in rappresentanza delle città di Albano, Castel Gandolfo, Genzano, Ariccia, Ardea, Lanuvio, Nemi, Ciampino, Marino, Velletri e Valmontone, accompagnati dai consiglieri della Città Metropolitana Nicola Marini e Roberto Eufemia, dai consiglieri regionali Alessandra Zeppieri e Adriano Zuccalà e dal consigliere capitolino Nando Bonessio, a dimostrazione del fronte, sempre più vasto, che ritiene inutile e dannoso l’impianto imposto in maniera autoritaria in via Cancelliera a S. Palomba, non previsto, tra l’altro, dal piano regionale dei rifiuti approvato da un consesso democratico nel 2020.

Durante la manifestazione di ieri, le associazioni e i comitati hanno ricordato le criticità di un impianto, che per funzionare ha bisogno di oltre un milione di metri cubi d’acqua, in un’area già in emergenza idrica e già inquinata dalla discarica utilizzata per smaltire i rifiuti di Roma, chiusa di recente per le fideiussioni false presentate dal gestore. Ormai è sempre più evidente il fallimento della raccolta stradale di Roma, inadatto a garantire il decoro della città anche con i nuovi cassonetti.

Per questo le associazioni della Rete Tutela Roma Sud sono tornate a scrivere al Commissario Straordinario del Governo e al neo Presidente della Regione Lazio in occasione della manifestazione di ieri, per avviare un’analisi approfondita sulle alternative e adottare le migliori soluzioni disponibili per realizzare quell’economia circolare indicata dall’Unione Europea.  

Il corteo, partecipato da cittadini di Roma e dei Castelli, ha richiesto a gran voce di aprire un tavolo di confronto, per trovare una soluzione sostenibile ai rifiuti di Roma, preservare la coesione territoriale e la salute dei suoi abitanti, consapevoli che si tratta di una scelta che impatta sui prossimi 30 anni e le future generazioni.

Prossimo appuntamento in piazza del Campidoglio”.