Salone dell’auto di Torino: la protesta silenziosa di Extinction Rebellion

Durante la cerimonia di inaugurazione, le Red Rebels di Extinction Rebellion, delle figure vestite di rosso che camminano in silenzio e lentamente, hanno raggiunto la piazza per sfilare tra i modelli di auto esposti. Figure iconiche ideate nel 2018 in Regno Unito da Douglas Francisco, rappresentano il sangue versato a causa della crisi climatica e che connette tutti gli esseri viventi. Con la loro presenza, hanno voluto denunciare simbolicamente "il dolore e lo sgomento per la distruzione della vita", contrapponendosi a un Salone "vetrina del lusso, dell’ingiustizia e dell’insostenibilità"

Una protesta artistica è andata in scena questa mattina in piazza Castello a Torino, all’inaugurazione della quarta edizione del Salone dell’Auto. Durante la cerimonia, le Red Rebels di Extinction Rebellion, delle figure vestite di rosso che camminano in silenzio e lentamente, hanno raggiunto  la piazza per sfilare tra i modelli di auto esposti. Figure iconiche ideate nel 2018 in Regno Unito da Douglas Francisco, rappresentano il sangue versato a causa della crisi climatica e che connette tutti gli esseri viventi.

Con la loro presenza, le Red Rebels hanno voluto denunciare simbolicamente “il dolore e lo sgomento per la distruzione della vita”, contrapponendosi a un Salone “vetrina del lusso, dell’ingiustizia e dell’insostenibilità“. “A Torino, città in cui l’inquinamento atmosferico dovuto al traffico provoca ogni anno centinaia di vittime e in cui migliaia di lavoratori dell’automotive affrontano licenziamenti e cassa integrazione, si inaugura un evento che celebra un modello di mobilità in netto contrasto con la necessità di una transizione verso una società più giusta e sostenibile” dichiara Extinction Rebellion.

Torino è infatti una delle città più inquinate d’Europa, dove l’inquinamento atmosferico, strettamente legato al traffico, causa ogni anno fino a 900 morti premature: l’80% delle emissioni di ossidi di azoto e particolato deriva proprio dal trasporto su strada, che aumenta con l’aumentare dei mezzi in circolazione. I fondi per il trasporto pubblico locale vengono intanto tagliati dal Governo, per dirottarli verso grandi opere e spese militari, che quest’anno raggiungeranno livelli record.  La Legge di Bilancio 2025 non prevedeva nuovi fondi per lo sviluppo di metropolitane, tramvie e busvie veloci, né per la mobilità ciclistica e le ciclovie turistiche, con tagli significativi ai fondi esistenti. Al contrario, sono stati stanziati ulteriori 1,5 miliardi di euro per il Ponte sullo Stretto di Messina, portando il totale a oltre 13.5 miliardi. 

“A rendere l’evento ancora più surreale è la presenza di aziende citate nei report delle Nazioni Unite per aver tratto profitto dalle operazioni di occupazione di Israele in Palestina. È inammissibile che tutto questo accada nel centro di Torino, tanto più in questo momento storico, proprio nei giorni in cui la Global Sumud Flotilla si appresta a raggiungere le acque di Gaza per portare aiuti umanitari”.

Tra gli stand degli espositori, ad esempio, la sudcoreana Hyundai esporrà i suoi SUV elettrici di punta. Un’azienda che, come denunciato da Amnesty International e dal recente rapporto ONU a cura dalla relatrice speciale Francesca Albanese, è coinvolta tramite il filone Hyundai Heavy Industries, nelle demolizioni di abitazioni palestinesi nei Territori Occupati e complice nel genocidio in corso a Gaza.

“Il Salone dell’Auto si conferma, ancora una volta, come la celebrazione di un modello di sviluppo fondato sulla distruzione ambientale, sociale e umana – dichiara Extinction Rebellion. – Il mondo che vorremmo è invece colorato, gioioso, un mondo in cui le città non sono vetrine per turisti o strumenti di profitto per pochi, ma luoghi da vivere, condividere e curare”.

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