Si ferma l’inceneritore di Livorno per possibile pericolosità nelle emissioni

Dopo aver effettuato dei rilievi il 6 e 7 febbraio 2023, l'ARPAT ha inviato una comunicazione alla società di gestione dei rifiuti AAMPS circa la pericolosità riscontrata dalle scorie derivate dal trattamento dei rifiuti nell'impianto. Il Coordinamento livornese Zero Rifiuti continua a chiedere la chiusura definitiva dell'inceneritore "poiché insostenibile per la popolazione livornese"

Stop all’inceneritore di Livorno per possibile pericolosità nelle emissioni. Dopo una comunicazione ricevuta da Arpat, AAMPS/RetiAmbiente, la società che eroga tutti i servizi connessi alla gestione del ciclo dei rifiuti del comune toscano, ha comunicato “l’avvio in via transitoria in data mercoledì 23/06/2023 dello spegnimento controllato” dell’impianto. L’esito del campionamento dell’agenzia ambientale delle scorie prodotte dalla combustione dell’inceneritore effettuato tra il 6 e il 7 febbraio 2023, ha portato ad una classificazione di possibile pericolosità del rifiuti.

In attsa di un incontro con Arpat, l’obiettivo di AAMPS è quello di “riuscire a riavviare l’inceneritore il prima possibile” e per questo è importante “realizzare nei tempi più celeri possibili ulteriori e nuove analisi sulle scorie. La stessa ARPAT verrà invitata a verificare ogni passaggio di tutte le procedure che verranno attuate”.

Nel frattempo l’azienda fa sapere di aver coinvolto “ATO Toscana Costa (Autorità per il servizio di gestione rifiuti urbani) per l’individuazione di altri siti in cui trasferire temporaneamente i rifiuti solidi urbani prima destinati all’impianto di incenerimento di Livorno”.

La reazione del Coordinamento provinciale Rifiuti Zero Livorno

Dopo la notizia dello spegnimento dell’inceneritore, il Coordinamento provinciale Rifiuti Zero Livorno ha fatto sapere che “la reazione dell’azienda è del tutto fuori luogo perché parla di un avvenimento che non sarebbe mai capitato. Peccato che AAMPS appalti regolarmente lo smaltimento di ceneri codificate EER 190113, cioè ceneri leggere, contenenti sostanze pericolose (come si legge sulla pagina istituzionale dell’azienda), oltre che appaltare anche lo smaltimento di ceneri e scorie classificate come non pericolose. Queste, però, adesso sarebbero diventate pericolose”.

Oltre a questo, il dissenso di Rifiuti Zero si muove anche sulle tempistiche in cui è stata presa questa decisione: “A febbraio ARPAT ha analizzato le ceneri dell’inceneritore, il 31 maggio la Regione ha riunito gli enti di controllo per discutere sul rinnovo dell’autorizzazione dell’inceneritore, il 16 giugno il nostro Coordinamento ha pubblicato una lettera aperta al Sindaco chiedendo l’immediata sospensione cautelare dell’impianto e promettendo, in caso contrario, di sollecitare un rapido intervento delle autorità. Solo 5 giorni dopo, il 21 giugno, ARPAT trasmette ad AAMPS le analisi di febbraio (?)“.

“La verità – continua Rifiuti Zero Livorno – è che il continuo spegnere e riaccendere l’inceneritore per guasti, manutenzioni e problemi di ogni tipo, non fa altro che aggravare ulteriormente l’inquinamento, perché proprio nelle fasi transitorie le emissioni in atmosfera raggiungono picchi di pericolosità inaccettabili per la popolazione livornese. AAMPS dovrebbe chiudere definitivamente l’impianto“.