Stellantis: transizione ecologica e Torino, confronto in Sala Rossa

In Sala Rossa il sindaco Stefano Lo Russo ha riferito sull’incontro con l’amministratore delegato Antonio Filosa. Al centro del dibattito la strategia industriale del gruppo, il ruolo di Mirafiori e la sostenibilità della transizione verde in rapporto a occupazione e competitività

Stellantis transizione ecologica Torino

La transizione ecologica del settore automotive è stata al centro della seduta del Consiglio comunale di Torino di lunedì 27 ottobre, dove il sindaco Stefano Lo Russo ha relazionato sull’incontro con il nuovo amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa. L’incontro, ha spiegato Lo Russo in Sala Rossa, ha rappresentato “un momento importante di confronto tra azienda e istituzione, basato su dialogo e trasparenza”, segnando un primo passo verso una collaborazione stabile tra industria e territorio.

Un approccio “realistico alla transizione verde”

Stellantis, ha riassunto Lo Russo, vuole proporre “un approccio realistico alla transizione ecologica”, chiedendo all’Unione Europea di rendere “più flessibili le regole che governano la transizione energetica e le emissioni, per evitare di compromettere occupazione e competitività”. Filosa ha affermato di non voler mettere in discussione la transizione verde ma “renderla attuabile e socialmente sostenibile”, richiamando il principio della neutralità tecnologica effettiva. Le regole europee, a detta dell’azienda, non devono imporre un’unica tecnologia, quella con batterie elettriche, ma consentire più soluzioni verso la riduzione di CO2. Occorrerebbe “mettere i costruttori in condizione di scegliere la combinazione di tecnologie più adatta (elettrico, ibrido, biocarburante)” e inoltre “riconoscere il valore ambientale effettivo sulla base delle emissioni totali lungo tutto il ciclo di vita del veicolo, evitare monopoli tecnologici e dipendenze esterne, come nel caso della filiera asiatica per le batterie”.

In questa logica, secondo l’azienda, “la mobilità futura non potrà basarsi solo sull’elettrico a batteria e la regolamentazione europea dovrà tenere contro delle situazioni specifiche dei vari Paesi, come nel Sud Europa dove reti di ricarica e costi dell’elettricità sono a livelli insoddisfacenti”. Stellantis ritiene anche che siano troppo rigide le regole europee su emissioni dei veicoli commerciali LCV e termine al 2035 della produzione di motori termici, proponendo due soluzioni come i ‘supercrediti’ (peso maggiore dell’elettrico nei calcoli delle emissioni aziendali) e la revisione dei target LCV. L’azienda ritiene che andrebbero premiate le auto piccole ibride o elettriche prodotte in Europa, con incentivi mirati; inoltre andrebbe difesa la produzione europea a scapito di quelle asiatiche.

Filosa ha confermato il valore strategico del Piano Italia e del polo torinese, ha aggiunto il sindaco, con 2 miliardi di investimenti negli stabilimenti italiani, 6 miliardi di acquisti da fornitori nazionali nel 2025, l’avvio di 500 ibrida a Mirafiori (che resta polo decisivo in italia, con forti investimenti nella componentistica) e di Jeep Compass a Melfi. Filosa ha poi annunciato 400 nuove assunzioni a Mirafiori e programmi di riqualificazione professionale per i dipendenti.

Le posizioni del Comune e il dibattito politico

Il sindaco ha ribadito che la priorità dell’amministrazione è garantire continuità produttiva, tutela dell’occupazione e rafforzamento della filiera della componentistica, chiedendo al Governo di adottare una politica industriale integrata che leghi incentivi e produzione nazionale.
Lo Russo ha criticato gli attuali bonus per l’acquisto di veicoli elettrici – 597 milioni di euro – giudicandoli poco efficaci sia sul piano ambientale che su quello industriale, poiché “il 90% dei veicoli acquistati è di produzione estera”.

Il dibattito in Consiglio ha visto interventi trasversali tra le forze politiche.
Da Fratelli d’Italia e Lega sono arrivate critiche al Green Deal europeo e richieste di incentivi alla produzione nazionale, mentre dal Movimento 5 Stelle e dalla Sinistra Ecologista è arrivato un invito al realismo e alla necessità di nuovi modelli a Mirafiori per garantire un futuro alla filiera torinese.
Il Partito Democratico ha ribadito l’urgenza di una politica industriale di lungo periodo, mentre altre forze – tra cui Forza Italia, +Europa e Moderati – hanno sollecitato un confronto continuo con l’azienda e maggiori investimenti sulle infrastrutture per la ricarica elettrica.

In chiusura, il sindaco ha sottolineato che l’obiettivo è “trasformare il dialogo in occupazione, innovazione e valore aggiunto per Torino”, invitando Governo, imprese e parti sociali a collaborare per una transizione ecologica sostenibile che coniughi ambiente, lavoro e competitività.

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