“Stop food waste. One health, one planet”: lo spreco alimentare in Italia vale 10 miliardi di euro

Venerdì 5 febbraio 2021 l’ottava Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, un appuntamento consolidato per l’agenda dello sviluppo sostenibile, promosso dalla campagna Spreco Zero, Min’Ambiente. e con il patrocinio del Ministero degli Esteri, World Food Programme Italia, ANCI e rete Comuni Sprecozero.net

spreco alimentare

Stop food waste. One health, one planet è il tema dell’ 8^ Giornata  nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, venerdì 5 febbraio 2021: un  appuntamento consolidato per l’agenda dello sviluppo sostenibile, promosso  dalla campagna Spreco Zero con il Ministero dell’Ambiente. e  inoltre con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, del World Food  Programme Italia, di ANCI e della rete di Comuni Sprecozero.net.  

Nei mesi ancora convulsi della pandemia, l’attenzione torna alla prevenzione e  riduzione degli sprechi come elemento chiave per la salute dell’uomo e  dell’ambiente. Se ne parlerà nell’evento centrale della Giornata, in programma  venerdì 5 febbraio dalle 11.30 su piattaforma digitale, alla presenza del Ministro  dell’Ambiente Sergio Costa, del Sottosegretario al Ministero della Salute Sandra  Zampa, del Sottosegretario al Ministero delle Politiche Sociali Francesca Puglisi,  coordinati dal fondatore Last Minute Market e campagna Spreco Zero, l’agroeconomista Andrea Segrè. E sono anche previsti gli interventi di molti testimonial dello sviluppo sostenibile, nel tempo Ambasciatori di Buone pratiche  per la campagna Spreco Zero: fra gli altri ci saranno, con i loro consigli e i loro  messaggi, gli artisti Neri Marcorè, Veronica Pivetti e Giobbe Covatta e lo chef stellato Moreno Cedroni. 

La Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare 2021 si focalizza  con attenzione sul nuovo decennio e sugli Obiettivi di Sostenibilità indicati  dall’Agenda ONU 2030: in questa direzione il 5 febbraio sarà presentato il nuovo  Osservatorio Waste Watcher International, dedicato al monitoraggio dello spreco  alimentare non solo in Italia ma anche nel mondo. A presentare il nuovo  Osservatorio internazionale saranno, con il curatore scientifico Andrea Segrè, il vicedirettore generale FAO Maurizio Martina e Vincenza Lomonaco,  Ambasciatore presso la Rappresentanza Permanente d’Italia alle Nazioni Unite a Roma.

«L’impegno per lo sviluppo sostenibile e la prevenzione degli sprechi – spiega Andrea Segrè – passa anche attraverso il monitoraggio dei comportamenti  e quindi attraverso i dati. Questa svolta culturale è un passaggio obbligato per la  riduzione dello spreco alimentare domestico, che incide per il 50% circa dello  spreco complessivo del cibo sul pianeta. L’Osservatorio Waste Watcher si attrezza  per promuovere una campagna globale di sensibilizzazione, attraverso un  monitoraggio su scala mondiale che partirà il 29 settembre, seconda Giornata  mondiale di consapevolezza delle perdite e sprechi alimentari». Intanto, venerdì  5 febbraio un focus speciale sarà dedicato al “caso Italia”, con la presentazione  dei nuovi dati e del Rapporto 2021 Waste Watcher:

una istantanea del nostro  Paese con la quantificazione dell’incidenza dello spreco di cibo nelle case. Secondo gli ultimi dati Waste Watcher 2020 lo spreco di cibo a livello domestico  in Italia vale € 4,9 € a nucleo familiare, per un totale di ca 6,5 miliardi € complessivi e un costo nazionale di circa 10 miliardi € includendo gli sprechi di  filiera produzione/distribuzione 2020 (Rapporto Waste Watcher 2020). 

Cibo e salute sono il nuovo binomio strettamente “attenzionato” dagli italiani: una  consapevolezza che diventa quasi plebiscito, perché quasi 7 italiani su 10 (il  66%) ritengono ci sia una connessione precisa fra spreco alimentare, salute dell’ambiente e dell’uomo: è sempre così’ per il 30% degli intervistati, lo è spesso  per il 36% e solo talvolta per il 20%. E al momento di acquistare il cibo  l’attenzione agli aspetti caratterizzanti della salubrità del cibo e del suo valore  per l’impatto sulla salute – così come agli elementi di sicurezza alimentare – incide  in maniera determinante per 1 italiano su 3, il 36%. Nelle scuole l’indagine  REDUCE sulla refezione scolastica aveva calcolato un avanzo medio di 90 grammi nel piatto di ogni studente: eppure 7 italiani su 10 (68%) danno un mandato  proprio alla sensibilizzazione scolastica per promuovere l’attenzione e la  prevenzione negli sprechi alimentari (dati Waste Watcher). 

Anche le Buone Pratiche di prevenzione dello spreco nascono dall’analisi delle  abitudini alimentari degli italiani e il 5 febbraio, nell’ambito degli eventi della Giornata, alle 12.30 prenderà il via la vetrina Best Practices di enti pubblici, imprese, scuole e cittadini. La Giornata nazionale di prevenzione dello spreco  alimentare ricorre dal 2014 quando furono convocati gli Stati generali della filiera  agroalimentare italiana.