Taranto, iniziata la posa del primo parco eolico off-shore del Mediterraneo

Renexia ha annunciato l'avvio delle operazioni di posizionamento della prima turbina. La concessione prevede una durata di 25 anni in uno specchio di mare pari a 131.000 mq a circa 2 chilometri e mezzo dalla costa. L'impianto è costituito da 10 monopali e 10 turbine da 3 MW ciascuna, per 30 MW di potenza installata, mentre la produzione stimata è di 55.600 MW l’anno. Consentirà un risparmio di circa 730mila tonnellate di Co2

Dopo un lungo e travagliato iter di autorizzazione e tre stop “tecnici” tra ottobre e dicembre 2021, sembra la volta buona per l’installazione al largo di Taranto del primo parco eolico offshore del Mediterraneo. Renexia, società del Gruppo Toto attiva in Italia e negli Stati Uniti nelle energie rinnovabili, ha annunciato l’avvio delle operazioni di posizionamento della prima turbina di Beleolico, questo il nome del parco davanti al molo polisettoriale della città dei due mari.

Il progetto fu presentato nel 2008 da parte della società Beleolico srl che fa capo alla società Renexia Services general contractor delle costruzioni del gruppo Toto Holding. La concessione prevede una durata di 25 anni in uno specchio di mare pari a 131.000 mq a circa 2 chilometri e mezzo dalla costa. L’impianto è costituito da 10 monopali e 10 turbine da 3 MW ciascuna, per 30 MW di potenza installata, mentre la produzione stimata è di 55.600 MW l’anno (l’equivalente del fabbisogno di circa 60mila persone). In termini ambientali vuol dire che, nel periodo di riferimento, consentirà un risparmio di circa 730mila tonnellate di Co2.

Nelle intenzioni di Renexia l’aggancio alla rete elettrica nazionale sarebbe dovuto avvenire a dicembre ma a questo punto il parco dovrebbe entrare in funzione nella primavera inoltrata del 2022.

Per la realizzazione del progetto Renexia si è affidata alla fornitura della componentistica “da importanti player internazionali. Tuttavia, l’obiettivo della società – viene puntualizzato – è quello di creare una filiera tutta italiana e poter agire in futuro, con forniture nazionali, contribuendo a creare una manifattura che oggi ancora non c’è. L’eolico offshore rappresenta una tecnologia che incontra il sostegno delle principali associazioni ambientaliste perché rappresenta una vera alternativa alle centrali clima alteranti, per la produzione di energia pulita”.