Terre rare, parte il progetto di Bicocca Università del Crowdfunding

Il sistema messo a punto impiega due tipologie di rifiuto: grazie alle nanotecnologie, gli elementi chimici più preziosi vengono “estratti” da apparecchi elettronici in disuso - come auto ibride, computer e smartphone - utilizzando un dispositivo realizzato con materiale poroso, partendo dagli scarti dell’industria chimica e dell’acciaio. Il progetto RARE ha partecipato alla quinta call Bicocca Università del Crowdfunding, il programma di finanza alternativa dell’Ateneo che promuove lo sviluppo di progetti innovativi e idee imprenditoriali e ha incassato il sostegno di EIT RawMaterials, consorzio europeo che si occupa delle materie prime non fossili

Terre rare Bicocca Crowdfunding

La possibilità di reperire “terre rare” a costi più bassi rispetto a quelli attuali e contenendo l’impatto sull’ambiente è una sfida decisiva per l’Europa, in tempi di transizione ecologica e conflitti mondiali. A raccogliere questa sfida è un gruppo di giovani ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca. Il sistema messo a punto impiega due tipologie di rifiuto: grazie alle nanotecnologie, gli elementi chimici più preziosi vengono “estratti” da apparecchi elettronici in disuso – come auto ibride, computer e smartphone – utilizzando un dispositivo realizzato con materiale poroso, partendo dagli scarti dell’industria chimica e dell’acciaio. 

Il progetto RARE ha partecipato alla quinta call Bicocca Università del Crowdfunding, il programma di finanza alternativa dell’Ateneo che promuove lo sviluppo di progetti innovativi e idee imprenditoriali e ha incassato il sostegno di EIT RawMaterials, consorzio europeo che si occupa delle materie prime non fossili a supporto della transizione energetica che da quest’anno è partner di #BiUniCrowd. Oggi parte la raccolta fondi su Produzioni dal Basso,prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation. È la prima delle tre campagne previste per questa edizione di Bicocca Università del Crowdfunding. RARE avrà sessanta giorni di tempo per raccogliere cinquemila euro, ma già tagliato il traguardo del 50% dell’obiettivo scatterà il contributo dell’azienda partner che coprirà la restante parte della somma.

“Attualmente – spiegano i membri del team – i componenti dei dispositivi elettronici sono riutilizzati solo in minima parte. Si riciclano materiali come il rame, l’alluminio e il ferro ma pochi riescono a riciclare le terre rare. Recuperare scarti industriali per creare le nuove materie prime  adatte alla cattura di questi elementi chimici permetterebbe di abbattere i costi che comportano gli altri metodi di recupero”.

È possibile sostenere il progetto RARE anche con un piccolo contributo collegandosi alla pagina dedicata sulla piattaforma di Produzioni dal Basso. Per ogni donazione è prevista una ricompensa secondo il sistema delle campagne di reward based crowdfunding che da sempre caratterizza #BiUniCrowd.