A Torino la raccolta differenziata degli oli vegetali esausti sta facendo segnare un incremento grazie alla diffusione dei bidoni stradali dedicati. Secondo quanto riferito da Amiat alla Commissione Ambiente di Palazzo Civico, nel primo semestre 2025 la raccolta stradale ha superato per quantità quella effettuata nei centri di raccolta. La presenza sul territorio di 465 contenitori blu destinati esclusivamente alla raccolta dell’olio usato da cucina ha incentivato i conferimenti, che devono avvenire utilizzando bottiglie di plastica ben chiuse.
Nel corso della seduta della Commissione, coordinata dalla consigliera Amalia Santiangeli, Amiat ha spiegato come l’olio esausto, se smaltito in modo scorretto, possa inquinare grandi quantità di acqua. Un solo chilo versato nelle fognature può contaminare un milione di litri. A livello nazionale si stima un consumo pro capite di 25 chili all’anno, e sulle 1,4 milioni di tonnellate utilizzate complessivamente in Italia, circa 170 mila potrebbero essere intercettate nelle abitazioni. A Torino si calcolano potenzialmente 2 mila tonnellate di olio domestico esausto, di cui solo una parte viene raccolta in modo corretto.
Il dato più significativo emerso dalla Commissione riguarda il sorpasso della raccolta stradale su quella dei centri Amiat. In particolare, la Circoscrizione Sei ha raggiunto il volume più alto con oltre 27.700 chilogrammi di olio raccolti dall’inizio del progetto. Seguono le altre circoscrizioni, con distacchi evidenti. La raccolta è affidata da Amiat a una ditta esterna, che ha segnalato alcune criticità, tra cui la presenza non autorizzata di lattine e altri rifiuti nei contenitori.
Amiat ha chiarito che non è possibile inserire nei bidoni oli minerali, come quelli per motori, lubrificanti, né prodotti chimici o salse alimentari. Le regole sono illustrate nei materiali informativi distribuiti nei quartieri e sul sito ufficiale dell’azienda, dove è disponibile anche la mappa aggiornata dei contenitori presenti sul territorio torinese. L’indirizzo web di riferimento è www.amiat.it/servizi/raccolta-oli-vegetali-esausti.
Durante il confronto in Commissione, diversi consiglieri hanno sollevato osservazioni e richieste di chiarimento. Amiat ha ribadito che il recupero dell’olio esausto consente di produrre biodiesel, saponi, cere per auto e materiali per l’edilizia, evitando allo stesso tempo danni ambientali legati alla dispersione nei sistemi fognari e nelle falde. La società ha annunciato che proseguirà con il potenziamento delle attività informative e di controllo, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la qualità della raccolta e ridurre la presenza di materiali estranei.