L’aumento della produzione di capi poco durevoli e l’impatto ambientale del settore moda sono stati al centro della presentazione del progetto Swap Party, illustrato il 3 dicembre 2025 nel corso di una seduta congiunta delle Commissioni Cultura e Ambiente del Comune di Torino. L’associazione, nata come gruppo spontaneo cinque anni fa e formalizzata da marzo, promuove eventi dedicati allo scambio di abiti usati, con l’obiettivo di favorire il riuso e la riduzione dei rifiuti tessili.
Nel corso dell’anno, a Torino, gli appuntamenti hanno coinvolto circa tremila persone, portando al riutilizzo di 12.000 capi attraverso scambi e alla donazione di 3.000 vestiti a realtà sociali. Il portavoce Pier Francesco Lovera, insieme alla presidente Beatrice Rosina, ha sottolineato l’importanza di un lavoro che coniuga sostenibilità e costruzione di comunità, mirando a modificare approcci e abitudini nel consumo di abbigliamento.
Gli eventi, gratuiti e aperti a tutte le persone interessate, sono promossi attraverso i canali social dell’associazione e raccolgono tra 150 e 400 partecipanti per appuntamento, con un controllo preventivo dei capi per garantirne la buona conservazione. L’organizzazione punta ora a una programmazione più regolare, con un appuntamento fisso all’Off Topic ogni ultimo sabato del mese e iniziative itineranti nei quartieri fino all’estate 2026.
Sono stati presentati inoltre tre sottoprogetti: SwapLab, dedicato ai laboratori per l’autoriparazione degli abiti; Swap4All, rivolto alla raccolta di donazioni da privati e aziende; SwapBack, una proposta di sponsorizzazione etica per imprese della moda impegnate sulla sostenibilità. L’associazione ha ribadito che l’obiettivo non è contrastare il settore moda, ma favorire una maggiore consapevolezza sul valore dei capi e sulla riduzione del loro impatto ambientale.
Numerosi consiglieri e consigliere comunali hanno espresso interesse per l’iniziativa. Oltre alle presidenti delle commissioni, Lorenza Patriarca e Amalia Santiangeli, sono intervenuti Pierlucio Firrao, Luca Pidello, Tiziana Ciampolini, Sara Diena, Valentino Magazzù e Silvio Viale, riconoscendo il ruolo del progetto nel promuovere il riuso e nel coinvolgere attivamente la cittadinanza.











