Wwf propone una legge sulle OECM per rafforzare la tutela della biodiversità in Italia

Durante una conferenza alla Camera dei Deputati, Wwf Italia ha presentato un disegno di legge sulle OECM, aree di conservazione efficaci che integrano la rete delle aree protette. L’obiettivo è colmare un vuoto normativo e contribuire al raggiungimento dei target fissati dalla Strategia per la biodiversità 2030. Il testo propone uno strumento flessibile, fondato sulla collaborazione tra enti pubblici e soggetti privati

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Un nuovo strumento giuridico per tutelare la biodiversità in Italia. È questo il contenuto della proposta di legge presentata da Wwf Italia durante la conferenza “Aree OECM: pubblico e privato per la conservazione della natura oltre le aree protette”, tenutasi il 22 luglio presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati. L’iniziativa mira a colmare un vuoto normativo nel sistema di protezione ambientale italiano, introducendo il riconoscimento ufficiale delle OECM (Other Effective area-based Conservation Measures).

Le OECM sono aree geografiche non classificate come protette, ma gestite in modo tale da garantire nel tempo la conservazione della biodiversità, anche quando questo non è l’obiettivo principale della gestione. Secondo il Wwf, queste zone rappresentano una risorsa utile per ampliare le superfici tutelate e accelerare il raggiungimento degli impegni internazionali presi alla COP 15 Kunming-Montreal, dove è stato fissato il traguardo della conservazione del 30% del territorio terrestre e marino entro il 2030.

Collaborazione tra pubblico e privato per una rete ecologicamente connessa

L’incontro è stato aperto dal vicepresidente della Camera Sergio Costa e ha visto la partecipazione di parlamentari, rappresentanti del Wwf e operatori del settore privato. Tra gli intervenuti, Gaetano Benedetto, Marco Galaverni, Ilaria Scarpetta e Giulia Santalmasi per Oasi Dynamo. Presenti anche Eleonora Evi (PD), Ilaria Fontana (M5S) e il professor Vincenzo Pepe per la Lega.

I partecipanti hanno evidenziato la necessità di una governance multilivello, che coinvolga soggetti nazionali, regionali e locali, promuovendo sinergie tra pubblico e privato nella gestione del territorio. Le OECM possono riguardare aree fluviali, marine, costiere, forestali, agricole o demaniali militari, rendendo possibile il riconoscimento di forme di conservazione già attive ma non ancora formalizzate.

Una proposta normativa per colmare un vuoto giuridico

“La nostra proposta di legge – ha spiegato Dante Caserta, responsabile dell’Area Affari Legali e Istituzionali del Wwf – nasce per colmare un vuoto giuridico e rafforzare l’azione dello Stato nella protezione degli ecosistemi. Le OECM non si sostituiscono alle aree protette esistenti, ma le integrano con maggiore flessibilità gestionale. Per essere realmente efficaci, però, è necessario un quadro normativo chiaro, condiviso e operativo”.

Il Wwf ha annunciato l’intenzione di rendere la proposta disponibile a tutte le forze politiche presenti in Parlamento, auspicando una rapida apertura del dibattito legislativo. La presentazione si inserisce in un contesto globale in cui, secondo un rapporto UNEP-WCMC e IUCN, la rete delle aree tutelate dovrà essere estesa del 12,4% sulla terraferma e del 21,6% nei mari entro il 2030, per rispondere alla crescente perdita di biodiversità e ai suoi effetti sull’accesso all’acqua, al cibo e alla sicurezza ambientale.

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