Dal Pnrr bonus per auto elettriche e fondi per il biometano

Durante la Cabina di regia del 19 maggio, il governo ha confermato un aggiornamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con una nuova struttura degli investimenti, inclusi un bonus rottamazione fino a 11.000 euro per chi acquista un veicolo elettrico e il potenziamento degli impianti di biometano. Restano prioritari gli obiettivi europei al 2026, con l’Italia in testa per fondi ricevuti e traguardi raggiunti

Il 19 maggio si è svolta a Palazzo Chigi la Cabina di regia sul PNRR, presieduta dal Ministro per gli Affari europei, il PNRR e le politiche di coesione, Tommaso Foti, alla presenza di ministri, sottosegretari e rappresentanti di Anci, Upi e Conferenza delle Regioni e Province autonome. Durante l’incontro è stata approvata la proposta di revisione tecnica del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che sarà ora sottoposta al Parlamento e alla Commissione europea per l’esame finale.

Uno degli interventi più rilevanti di questa revisione del PNRR riguarda un nuovo bonus per auto elettriche che vede la destinazione di quasi 600 milioni di euro a un nuovo programma di rottamazione per la sostituzione dei veicoli a motore termico con veicoli a zero emissioni. I fondi provengono da risparmi maturati sul piano di investimenti per la rete di ricarica elettrica.

Il bonus auto elettriche con fondi del PNRR, previsto entro il 30 giugno 2026, è destinato a privati e microimprese. I contributi variano in base all’ISEE: 11.000 euro per chi ha un ISEE fino a 30.000 euro, 9.000 euro tra i 30.000 e i 40.000 euro, microimprese: contributo fino al 30% del valore del veicolo (massimo 20.000 euro). L’iniziativa si concentrerà in particolare nelle aree urbane a maggiore inquinamento atmosferico.

Biometano ed economia circolare: nuovi fondi per impianti sostenibili

Un’altra misura riguarda la riallocazione di 640 milioni di euro originariamente destinati a progetti sull’idrogeno nei settori industriali cosiddetti “hard-to-abate”. Tali fondi saranno destinati allo sviluppo del biometano, per un valore complessivo di 1,2 miliardi di euro.

L’obiettivo è il potenziamento della capacità produttiva nazionale, che dovrà raggiungere 2,3 miliardi di metri cubi l’anno entro giugno 2026. Tuttavia, è previsto un rinvio di almeno sei mesi dovuto all’epidemia di Psa (peste suina africana) che ha colpito alcune regioni del Nord Italia.

Questa scelta, secondo il documento presentato, rappresenta un adeguamento strategico mirato a rafforzare la resilienza energetica e favorire l’economia circolare attraverso l’utilizzo di rifiuti e residui agricoli.

Infrastrutture e trasporti: investimenti ferroviari riorganizzati

La proposta include anche una rimodulazione degli investimenti ferroviari, per adattarsi a cause di forza maggiore che hanno impedito la realizzazione di alcuni tratti originariamente previsti. Le risorse saranno quindi dirottate su nuove tratte strategiche, la cui realizzazione è attesa entro giugno 2026.

Stato di avanzamento del Piano: Italia prima in Europa

Sul piano finanziario, l’Italia ha ricevuto fino a oggi 122 miliardi di euro su un totale di 191,5 miliardi, pari al 63% della dotazione complessiva. Con l’approvazione della settima rata (attualmente in fase di verifica da parte della Commissione europea), si raggiungeranno 140 miliardi di euro, corrispondenti al 72% della dotazione complessiva.

In termini di performance, è stato realizzato finora circa il 55% degli obiettivi prefissati. L’Italia resta dunque lo Stato membro dell’UE con il maggiore avanzamento finanziario nel quadro del dispositivo per la ripresa e la resilienza.

Comunità energetiche e autoconsumo: estensione ai Comuni più grandi

La revisione ha toccato anche il tema delle comunità energetiche rinnovabili, la cui diffusione era inizialmente limitata ai Comuni sotto i 5.000 abitanti. Considerato il basso numero di richieste ricevute, il governo ha esteso l’accesso agli enti locali fino a 50.000 abitanti, dove la presenza di aziende ad alto consumo energetico diurno rende più efficiente l’autoproduzione e l’autoconsumo.

Prospettive e prossimi passaggi istituzionali

La proposta di revisione tecnica è ora in attesa del vaglio parlamentare e dell’approvazione da parte della Commissione europea. L’intento dichiarato è quello di garantire la piena attuazione del PNRR, rispondendo in maniera dinamica alle esigenze emerse durante la fase attuativa.

Le interlocuzioni con le Amministrazioni titolari proseguono, in vista di una gestione flessibile e reattiva del Piano, in grado di garantire una transizione ecologica equa e un impiego ottimale delle risorse disponibili.

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