La Commissione europea ha avviato una nuova serie di procedure di infrazione nei confronti di 26 Stati membri dell’Unione Europea, tra cui l’Italia, per non aver notificato il recepimento completo della direttiva (UE) 2023/2413 entro i termini stabiliti. La direttiva, adottata nel 2023, introduce norme rafforzate per promuovere la diffusione delle energie rinnovabili in tutta l’Unione.
Il termine per la trasposizione delle disposizioni principali della direttiva nel diritto nazionale è scaduto il 21 maggio 2025, mentre alcune misure relative alle autorizzazioni dovevano essere recepite già entro il 1° luglio 2024. Alla data attuale, solo la Danimarca ha notificato alla Commissione europea l’integrale recepimento della normativa.
Di conseguenza, la Commissione ha inviato lettere di costituzione in mora ai Paesi interessati, tra cui Belgio, Germania, Francia, Spagna, Polonia e, appunto, Italia. Si tratta del primo passo formale nell’ambito delle procedure di infrazione. Gli Stati coinvolti hanno ora due mesi di tempo per rispondere e adottare le misure necessarie per conformarsi alla direttiva. In mancanza di una risposta adeguata, la Commissione potrà emettere un parere motivato, che rappresenta una fase più avanzata e formale del procedimento.
La direttiva (UE) 2023/2413 è parte integrante degli sforzi dell’Unione per accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Le nuove norme mirano ad aumentare la quota di energia rinnovabile nei settori in cui la decarbonizzazione risulta più complessa, come edilizia, trasporti, riscaldamento e raffreddamento, e industria. Tra le misure previste vi sono il potenziamento delle garanzie di origine, la promozione dell’elettrificazione e dell’uso dell’idrogeno rinnovabile, e nuovi criteri per garantire la sostenibilità della bioenergia.
Secondo la Commissione, la piena attuazione della direttiva è essenziale per rafforzare la sicurezza energetica dell’Unione, ridurre le emissioni di gas serra – di cui oltre il 75% proviene dal settore energetico – e migliorare la competitività economica europea. Le norme rafforzate dovrebbero inoltre contribuire alla stabilizzazione dei prezzi dell’energia attraverso una maggiore produzione locale e sostenibile.
L’Italia, insieme agli altri Stati destinatari della comunicazione, è ora chiamata ad accelerare il processo di recepimento per evitare ulteriori sviluppi nella procedura di infrazione.