Sicilia, affidata la progettazione dei due inceneritori di Palermo e Catania

Firmato a Palazzo d’Orléans l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura per i due impianti previsti dal piano regionale dei rifiuti. Il progetto, sostenuto da 800 milioni di euro, punta a ridurre i conferimenti all’estero e integrare gli obiettivi di recupero e riciclo entro il 2030

Sicilia progettazione inceneritori Palermo Catania

Un nuovo passaggio verso la realizzazione dei due inceneritori siciliani è stato formalizzato con la firma dell’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura relativi alla progettazione di fattibilità tecnico-economica. Gli impianti sorgeranno a Palermo (Bellolampo) e a Catania (area industriale).

Alla sottoscrizione, che si è svolta a Palazzo d’Orléans, erano presenti il presidente della Regione Renato Schifani, il dirigente dell’Ufficio speciale per la valorizzazione energetica e la gestione del ciclo dei rifiuti Salvo Cocina, oltre ai rappresentanti del raggruppamento di imprese guidato da Crew Srl (gruppo Fs), aggiudicatario della gara gestita da Invitalia.

Il valore dei servizi affidati è di circa 22 milioni di euro e comprende la progettazione di fattibilità, il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, la relazione geologica e il piano economico-finanziario. È prevista anche l’opzione per l’affidamento della direzione lavori e del coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione.

Secondo il cronoprogramma, i progetti preliminari dovranno essere consegnati entro cinque mesi. Seguiranno quattro mesi per le autorizzazioni ambientali e altri cinque per l’espletamento della gara per la progettazione esecutiva. L’avvio dei lavori è fissato per gennaio 2027 con conclusione prevista a giugno 2028.

Il finanziamento complessivo di 800 milioni di euro proviene dall’Accordo per la coesione firmato nel 2024 tra la Regione Siciliana e il Governo nazionale. Gli impianti avranno una capacità di trattamento di 300 mila tonnellate annue ciascuno e una potenza elettrica installata di 50 megawatt, con circa 200 mila megawatt orari ceduti in rete.

Gli inceneritori si inseriranno all’interno del piano regionale dei rifiuti, che prevede entro il 2030 il raggiungimento del 65% di recupero di materia, la riduzione al 10% del conferimento in discarica e la realizzazione di una rete composta da 16 impianti pubblici di selezione e recupero, 31 di compostaggio e 24 biodigestori.

Articolo precedenteCatania, conclusa la Settimana Europea della Mobilità con eventi su bici e trasporto green
Articolo successivoMobilità sostenibile a Trento, premiata la scuola con il 92% di ciclabilità