Epr tessile, appello dei Consorzi: fondamentale tempestiva adozione del decreto

I Consorzi dei produttori accolgono con favore l’impegno del Governo a far entrare in vigore il regime della Responsabilità Estesa del Produttore tessile entro il primo trimestre del 2026, ma ribadiscono "l’importanza della tempestiva pubblicazione del decreto, essenziale per pianificare investimenti, innovare i processi, adottare le migliori best practice in termini di tracciabilità e trasparenza della gestione dei rifiuti, ma soprattutto allinearsi agli obiettivi di economia circolare delle strategie unionali"

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I Consorzi dei produttori accolgono con favore l’impegno del Governo a far entrare in vigore il regime della Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) tessile entro il primo trimestre del 2026, come recentemente confermato dall’Ing. Laura D’Aprile durante un importante convegno internazionale dedicato alla sostenibilità della filiera.

“I Consorzi, che si sono costituiti a seguito dell’introduzione in Italia della raccolta differenziata dei tessili (1/1/2022) – recita una nota – sono pronti a fare la loro parte anche in termini di nuovi investimenti e sottolineano come un quadro normativo stabile, coerente e pienamente operativo sia fondamentale per garantire una gestione efficiente dei rifiuti tessili e consolidare la leadership nella sostenibilità della filiera nazionale, a patto che tale cornice regolatoria venga celermente definita”.

“Infatti – proseguono i Consorzi – in un quadro europeo che impone target sempre più ambiziosi e in un contesto internazionale ad alto tasso di competitività, la mancanza di regole definite ha finora rallentato la creazione dei nuovi sistemi di raccolta e riciclo, con ripercussioni sulla competitività delle imprese italiane rispetto ai Paesi già attivi sul fronte EPR“.

Si ribadisce pertanto “l’importanza della tempestiva pubblicazione del decreto per l’EPR dei prodotti tessili, essenziale per pianificare investimenti, innovare i processi, adottare le migliori best practice in termini di tracciabilità e trasparenza della gestione dei rifiuti, ma soprattutto allinearsi agli obiettivi di economia circolare delle strategie unionali”.

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