Roma si prepara al Climate Pride 2025: una parata per la giustizia climatica

Il 15 novembre la capitale ospita la seconda edizione del Climate Pride, la grande mobilitazione nazionale che unisce associazioni e movimenti per chiedere la fine dell’era fossile e una transizione ecologica giusta e partecipata. L’evento coincide con la COP30 di Belém, in Brasile

Roma Climate Pride 2025

Il 15 novembre 2025, le strade di Roma si trasformeranno in un grande corteo dedicato alla giustizia climatica. Torna il Climate Pride, la street parade che riunisce decine di associazioni, collettivi e movimenti per chiedere un cambio di rotta nelle politiche ambientali e un futuro fondato su sostenibilità, equità e inclusione.

L’evento si inserisce nella giornata internazionale di azione per il clima, organizzata in concomitanza con la COP30 di Belém (Brasile), dove i governi di tutto il mondo si confronteranno sulle strategie per contrastare la crisi climatica.

Il percorso e l’appello alla transizione ecologica

Il corteo partirà alle ore 14:00 da Piazzale Aldo Moro, trasformando le vie della capitale in un grande spazio collettivo di musica, creatività e partecipazione.
L’obiettivo è sollecitare le istituzioni a porre fine all’uso delle fonti fossili e ad avviare una transizione ecologica giusta e solidale, centrata sulle persone e sul rispetto dei diritti.

Il Climate Pride nasce come manifestazione inclusiva e festosa, ma anche come momento di riflessione critica su un modello economico che continua a produrre conflitti, disuguaglianze e danni ambientali.
L’invito degli organizzatori è quello di ripensare il rapporto tra uomo e natura, promuovendo una nuova alleanza tra le comunità e gli ecosistemi del pianeta.

Colori, creatività e simboli della transizione

Durante la parata, i partecipanti potranno indossare costumi ispirati alla natura – alberi, animali, fiori – e portare con sé pale eoliche, pannelli solari e installazioni artistiche realizzate con materiali riciclati.
Un modo per rappresentare la transizione verso le energie rinnovabili e ribadire l’urgenza di politiche globali più ambiziose contro il cambiamento climatico.

Il messaggio centrale è chiaro: “la fine dell’era fossile” deve diventare una priorità politica e sociale, costruita dal basso attraverso il coinvolgimento delle comunità e dei territori.

Un evento tra festa e impegno civile

Il Climate Pride si presenta non solo come una protesta pubblica, ma anche come una celebrazione collettiva della forza della natura e delle persone che, ogni giorno, lavorano per un pianeta più equo e vivibile.
Attraverso performance artistiche, musica e installazioni, la parata intende diffondere una visione positiva della transizione ecologica, vista come occasione di rinnovamento culturale e sociale.

Sulla pagina Instagram ufficiale del Climate Pride sono disponibili materiali informativi e grafici scaricabili, maschere stampabili e un toolkit ecologico per realizzare decorazioni sostenibili da portare in piazza.
Sono inoltre segnalati gli autobus organizzati da diverse città italiane per facilitare la partecipazione.

Le realtà aderenti

All’iniziativa aderiscono oltre 60 associazioni e reti nazionali, tra cui Legambiente, WWF Italia, Greenpeace Italia, Fridays for Future, Ultima Generazione, Libera Contro le Mafie, Amnesty International Italia, ActionAid Italia, Arci, CGIL, Oxfam, Save the Children, Forum del Terzo Settore, Extinction Rebellion Italia e Movimento per la Decrescita Felice.

Un fronte ampio e trasversale che unisce mondo ambientalista, sociale, sindacale e culturale, accomunato dalla richiesta di una transizione ecologica giusta e partecipata, capace di ridurre le disuguaglianze e garantire un futuro sostenibile per le prossime generazioni.

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