
Roma Capitale ha presentato il Rapporto alla Città 2025 e ha dedicato una parte alle politiche ambientali, parlando di interventi per la cura del verde, la transizione energetica, la mobilità sostenibile, la gestione dei rifiuti, la mitigazione e l’adattamento climatico, la qualità dell’aria e il contrasto al rumore. Questi i punti:
Cura del verde e forestazione urbana
Roma – si legge – si conferma una delle città più verdi d’Europa, con oltre 85.000 ettari tra parchi, ville storiche, giardinetti e aree agricole, e circa 340.000 alberi. Gli investimenti per la manutenzione e valorizzazione del verde pubblico sono cresciuti in maniera esponenziale, passando dai 6,7 milioni del 2020 a oltre 30 milioni nel 2025, con ulteriori 14 milioni aggiunti per i Municipi. Il nuovo bando 2024-2026 integra la gestione ordinaria delle potature e degli sfalci, con oltre 180.000 alberi potati tra gennaio 2022 e agosto 2025 e circa 150.000 controllati, con abbattimenti mirati a piante irrecuperabili.
La città ha investito nella digitalizzazione e nel monitoraggio del verde, con la piattaforma GreenSpaces, in grado di mappare e gestire parchi, giardini e alberature, e nel progetto “Digital Twins” per 83.500 alberi, generando copie virtuali con dati botanici e biometrici. La ricerca scientifica prosegue con la clonazione di alberi monumentali in collaborazione con l’Università La Sapienza. Tra il 2022 e il 2025 sono stati piantati circa 37.000 alberi stradali e 115.000 piante plurispecie per nuovi boschi urbani e periurbani, con l’obiettivo di piantare oltre 500.000 nuove piante nel 2026, finanziate anche dal PNRR.
Il progetto “100 Parchi per Roma” prevede la realizzazione di 100 nuovi parchi entro i due mandati amministrativi, e interventi di riqualificazione hanno interessato ville storiche come Villa Borghese, Villa Pamphili, Villa Sciarra, Villa Ada, Villa Glori e Villa Celimontana, con nuovi percorsi, fontane restaurate e spazi pubblici riaperti ai cittadini. Particolare attenzione è stata rivolta anche alla riqualificazione del Parco di Centocelle, trasformato in una grande area verde archeologica e sportiva, e al recupero di altre aree pubbliche salvate dall’edificazione, come Parco di Tor Marancia e Parco Urbano Volusia.
Emergenza climatica e transizione energetica
Il 2025 – continua il rapporto – ha segnato un cambio di passo nelle politiche climatiche di Roma, con l’approvazione di nuovi strumenti per la mitigazione e l’adattamento, la prima Strategia di adattamento climatico, il monitoraggio annuale dei dati climatici e l’istituzione di un tavolo tecnico che coinvolge autorità, enti pubblici e società partecipate. La strategia individua come priorità la gestione di piogge intense, la sicurezza idrica, il contenimento delle ondate di calore e la protezione della costa dall’erosione. Il Piano Caldo, previsto nel 2026, punta a creare rifugi climatici, raffrescare gli spazi pubblici, depavimentare aree e aumentare la forestazione urbana.
Roma ha sviluppato anche strumenti innovativi per la mitigazione delle emissioni: il Climate City Contract, riconosciuto dalla Commissione Europea, definisce una traiettoria di riduzione delle emissioni fino all’86% rispetto al 2003, attraverso mobilità sostenibile, efficienza energetica, fonti rinnovabili e gestione dei rifiuti. La città coinvolge attivamente cittadini e stakeholder con il sito Romaperilclima.it e la campagna itinerante “Informa Energia”, offrendo strumenti per ridurre consumi e bollette. Le prime Comunità Energetiche Rinnovabili sono già operative, come quella sull’Istituto Vaccari, con progetti che mirano anche a contrastare la povertà energetica.
Mobilità sostenibile
Nel settore della mobilità, Roma – spiega il rapporto – sta perseguendo un modello più sostenibile e integrato. La rete dei mezzi pubblici è stata potenziata con nuovi mezzi elettrici e linee tranviarie, mentre le piste ciclabili sono state ampliate e collegate tra loro. Sono stati creati nuovi percorsi pedonali e aree a traffico limitato, insieme a zone con limite di velocità a 30 km/h per ridurre l’inquinamento acustico e atmosferico. Il rinnovo del parco del trasporto pubblico locale prevede autobus e tram a basso impatto, contribuendo alla riduzione delle emissioni e al miglioramento della qualità dell’aria.
Gestione dei rifiuti ed economia circolare
Roma, oltre la progettazioni di nuovi impianti quali l’inceneritore e due biodigestori, ha rafforzato – si legge nel rapporto – le politiche di gestione dei rifiuti con interventi di prevenzione, raccolta differenziata e valorizzazione dei materiali, puntando a modelli di economia circolare. Sono stati promossi progetti di compostaggio domestico e comunitario, iniziative di riuso e riciclo e sperimentazioni innovative per ridurre l’impatto ambientale.
Qualità dell’aria e Piano Antirumore
Roma – dice il rapporto – ha adottato il primo Piano Antirumore, che prevede la riduzione dell’esposizione dei cittadini ai rumori urbani entro il 2027, con barriere acustiche, riqualificazione stradale, piste ciclabili, zone pedonali e interventi di forestazione urbana. Gli interventi giubilari hanno già permesso di realizzare barriere sulla circonvallazione Tiburtina e sul GRA, con investimenti complessivi di oltre 25 milioni di euro. Sul fronte della qualità dell’aria, il progetto Blu Art ha realizzato opere pavimentali fotocatalitiche per degradare gli agenti inquinanti, affiancate dall’uso di materiali simili su arterie stradali e dalle 5 domeniche ecologiche annuali.










