Il percorso verso un modello urbano fondato sull’economia circolare è stato al centro dell’incontro “Roma Circolare – Da rifiuti a risorse”, ospitato alla Sala della Protomoteca dei Musei Capitolini. L’appuntamento, promosso dall’Assessorato capitolino all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti, ha analizzato tre frazioni strategiche: rifiuto organico, RAEE e rifiuto tessile, ambiti che delineano le priorità operative del nuovo piano rifiuti della città.
L’iniziativa ha visto la partecipazione del Sindaco Roberto Gualtieri, dell’Assessora Sabrina Alfonsi, di tecnici, imprese ed esperti del settore, con l’obiettivo di confrontarsi sulle prospettive della transizione circolare e sull’evoluzione delle infrastrutture in corso.
Valorizzazione dell’organico e produzione di biometano
Una delle direttrici principali riguarda la gestione della frazione organica, per cui il Comune sta realizzando due biodigestori anaerobici a Cesano e Casal Selce, in grado di trattare complessivamente 200.000 tonnellate l’anno. I nuovi impianti permetteranno di produrre biometano e compost, riducendo il trasporto fuori regione e contribuendo alla diminuzione delle emissioni di CO₂.
Secondo le stime diffuse durante l’evento, la piena operatività consentirà di eliminare oltre 3.000 viaggi di camion all’anno e di ridurre i costi di trasporto e gestione per circa 4,8 milioni di euro. Il compost prodotto sarà destinato al verde urbano e a settori agricoli e florovivaistici.
RAEE: incremento della raccolta e potenzialità della “miniera urbana”
Il secondo focus ha riguardato la gestione dei RAEE, individuata come componente essenziale per recuperare metalli preziosi, terre rare e altri materiali utili ai cicli industriali. Nel 2025 in Italia sono stati raccolti circa 300 milioni di kg di RAEE, pari al 40% del target europeo.
A Roma la raccolta ha superato gli 8 milioni di kg, un quantitativo 2,5 volte superiore rispetto a Milano. Il dato evidenzia una crescita significativa, pur confermando l’esigenza di ulteriori marginazioni di sviluppo.
Tessile: nuova infrastrutturazione e bisogno di qualità del conferimento
Il terzo tema ha approfondito il settore del rifiuto tessile, tra i più complessi della raccolta urbana. In Italia si stimano 160.000 tonnellate l’anno, caratterizzate da un elevato tasso di materiali non idonei al riuso o al riciclo, con conseguente invio a smaltimento.
Per migliorare la qualità del conferimento, Roma ha installato circa 300 nuovi cassonetti amaranto in aree controllate, sostituendo i contenitori precedenti. L’amministrazione ha inoltre richiamato la necessità di introdurre un sistema nazionale di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) per i tessili, già operativo in paesi come Francia e Paesi Bassi, considerato uno strumento imprescindibile per affrontare la pressione ambientale del fast fashion.
Le dichiarazioni istituzionali
Il Sindaco Roberto Gualtieri ha osservato che “la sfida è trasformare i rifiuti in risorse, attraverso una dotazione impiantistica che consenta di produrre biogas e compost dall’organico, riciclare plastiche, carta e vetro e recuperare energia e metalli da specifiche frazioni”. L’obiettivo, ha aggiunto, è “alimentare una filiera economica capace di generare valore e rafforzare la pulizia urbana”.
L’Assessora Sabrina Alfonsi ha sottolineato che “Roma sta costruendo un modello di gestione orientato al recupero e alla valorizzazione dei materiali, grazie ai biodigestori, al potenziamento della raccolta differenziata, alla maggiore attenzione per il tessile e i RAEE”. Un percorso definito “strategico per ridurre l’impatto ambientale, migliorare l’efficienza e rendere la città più competitiva nel lungo periodo”.











