A Nairobi riprendono i negoziati per il primo Trattato globale contro l’inquinamento da plastica

Si apre il 13 novembre nella capitale del Kenia e sede della Nazioni Unite, la terza fase dei negoziati per il Trattato globale contro l’inquinamento da plastica, giuridicamente vincolante, da concordare entro il 2024 sotto l'egida del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP). I delegati di 175 Paesi partiranno dal documento redatto nella riunione precedente, la cosiddetta "zero draft" (bozza zero), che verrà utilizzata come base di partenza della nuova discussione, la terza di cinque in programma.

Plastic and other debris are seen on the shores of Cap Haitian beach, in Cap Haitian, Haiti October 9, 2018. REUTERS/Ricardo Rojas

Si apre il 13 novembre a Nairobi la terza fase dei negoziati per il Trattato globale contro l’inquinamento da plastica, giuridicamente vincolante, da concordare entro il 2024 sotto l’egida del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP). I delegati di 175 Paesi partiranno dal documento redatto nella riunione precedente, la cosiddetta “zero draft” (bozza zero), che verrà utilizzata come base di partenza della nuova discussione, la terza di cinque in programma.

I lavori dell’INC-3, il Comitato negoziale internazionale, andranno avanti fino al 19 novembre.

Ogni anno l’umanità produce circa 430 milioni di tonnellate di plastica, due terzi delle quali diventano rapidamente rifiuti. Gran parte di questi non vengono intercettati dalle raccolte e si disperdono nell’ambiente. Il segretario esecutivo dell’INC, Jyoti Mathur-Filipp, spiega l’importanza di arrivare alla definizione di un trattato vincolante: “L’inquinamento causato dalla plastica ha un effetto devastante sugli ecosistemi, sul clima, sull’economia e sulla nostra salute – sottolinea Filipp – I costi sociali ed economici variano tra i 300 e i 600 miliardi di dollari l’anno, ma la produzione di plastica è aumentata negli ultimi 50 anni e si prevede che raddoppierà nei prossimi 20 anni se non verranno intraprese azioni concrete”.

Cosa è successo all’INC-2?

L’INC-2 si è svolto a Parigi all’inizio di quest’anno con oltre 1.700 partecipanti, inclusi delegati provenienti da 169 Stati membri delle Nazioni Unite. Hanno dato mandato al presidente, con il sostegno del segretariato, di preparare una bozza zero dello strumento globale prima dell’INC-3. La bozza zero è stata redatta sulla base di un approccio globale che affronta l’intero ciclo di vita della plastica, dalle microplastiche all’incentivazione dei sostituti non plastici.

Cosa accadrà all’INC-3?

L’INC-3 rappresenterà una pietra miliare cruciale per far avanzare la considerazione, la comprensione e l’articolazione di alcuni degli elementi principali del futuro strumento giuridicamente vincolante, con l’obiettivo di imporre lo sviluppo della prossima iterazione della bozza di testo dello strumento per considerazione all’INC-4, che si terrà nell’aprile 2024 in Canada. La sessione comprenderà anche 12 eventi collaterali incentrati su tutto, dalla promozione della produzione e del consumo sostenibili di plastica alle considerazioni socioeconomiche nella transizione verso approcci circolari alla plastica.

Cosa deve accadere per contrastare efficacemente l’inquinamento da plastica?

Dobbiamo ridurre la quantità di plastica prodotta ed eliminare i prodotti in plastica monouso e di breve durata. Dobbiamo anche trasformare la nostra “economia usa e getta” in un’“economia del riuso”, in cui riutilizzare i prodotti di plastica ha più senso dal punto di vista economico che buttarli via. È importante passare a sostituti non plastici e ad alternative alla plastica che non abbiano il potenziale di impatti ambientali e sociali negativi. Tutto questo deve venire prima del riciclaggio, che affronta solo la fine della vita della plastica piuttosto che la causa principale dell’inquinamento.

Che messaggio hai per i partecipanti al processo INC?

Sappiamo di avere la scienza. Dobbiamo mantenere lo spirito di Nairobi e avviare le discussioni sostanziali, affinché si raggiunga una soluzione globale entro la fine del 2024. Porre fine all’inquinamento da plastica non è un compito che spetta solo ai governi. La società civile, il mondo accademico, i giovani e il settore informale fanno tutti parte della soluzione. Attendiamo con impazienza il vostro impegno attivo e il vostro contributo al processo.