Ancora allarme rifiuti a Roma, riunione in Prefettura: “Se non si trovano sboccchi, da lunedì 6 settembre 2mila tonnellate a terra”

E’ l’allarme che ha lanciato Ama nel corso di una riunione convocata dal prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, e alla quale hanno partecipato la Regione Lazio, la sindaca di Roma, Virginia Raggi, la Città Metropolitana, l’Arpa Lazio, l’amministratore unico della municipalizzata capitolina dei rifiuti, Stefano Zaghis, il sindaco di Albano, Massimiliano Borelli, quello di Guidonia, Michel Barbet, e i rappresentanti delle società Ecoambiente, proprietaria della discarica di Albano, e di Rida Ambiente, proprietaria del Tmb di Aprilia

Duemila tonnellate di rifiuti talquale a terra ogni settimana nelle strade di Roma da lunedì prossimo se non verranno trovati gli spazi nei tmb per trattarli e nelle discariche per smaltirli. E’ l’allarme che ha lanciato Ama nel corso di una riunione convocata dal prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, e alla quale hanno partecipato la Regione Lazio, la sindaca di Roma, Virginia Raggi, la Città Metropolitana, l’Arpa Lazio, l’amministratore unico della municipalizzata capitolina dei rifiuti, Stefano Zaghis, il sindaco di Albano, Massimiliano Borelli, quello di Guidonia, Michel Barbet, e i rappresentanti delle società Ecoambiente, proprietaria della discarica di Albano, e di Rida Ambiente, proprietaria del Tmb di Aprilia.

L’assenza di sbocchi negli impianti di trattamento e la riduzione dei conferimenti nella discarica di Albano, perché i gestori hanno ravvisato delle non conformità nei rifiuti inviati dal tmb della Saf (provincia di Frosinone) e dal tm della Csa (provincia di Latina), respingendo i carichi, hanno portato Ama a segnalare al prefetto il rischio di emergenza che la città corre da lunedì, addirittura paventando il ricorso alla Protezione civile.

Le 150 tonnellate al giorno garantite dalla Sapna (la società dei rifiuti della città metropolitana di Napoli che gestisce alcuni tritovagliatori) non sono sufficienti a risolvere questa ennesima crisi romana, perché l’aiuto decorrerà dal 4 ottobre. Inoltre, il soccorso della società toscana Cermec (con i suoi impianti di trattamento e smaltimento) non inizierà prima della fine del mese. Se a queste mancanze si aggiungono i carichi respinti dalla discarica di Albano e da quella di Viterbo (entrambi facenti capo alla galassia di Manlio Cerroni) ai rifiuti in arrivo dagli impianti Saf e Csa si spiega perché Roma sia alla disperata ricerca di impianti per 2mila tonnellate alla settimana.

Le soluzioni da mettere in campo per evitare il disastro ci sono. Intanto l’Arpa Lazio si recherà nel tmb Saf (che ogni settimana ad Albano dovrebbe conferire, stando all’ordinanza Raggi, 540 tonnellate di scarti) per verificare gli eventuali problemi all’impianto, mentre Csa starebbe lavorando per rientrare nei ranghi. Inoltre, Rida Ambiente, attraverso il suo amministratore Fabio Altissimi, ha comunicato al prefetto Piantedosi di potersi fare carico di tutte le 2mila tonnellate di fabbisogno di Ama purché le vengano garantiti gli sbocchi in discarica e termovalorizzatore di Sanvittore.

Per quanto riguarda la prima, sarà necessario che la sindaca Raggi integri la sua ordinanza di metà giugno aggiungendo la Rida Ambiente tra i soggetti autorizzati a conferire nell’impianto dei Castelli e il correlato codice del rifiuto inviato. Tuttavia, questo non sarà l’unico ostacolo da superare. Rida ha chiesto che sia l’Arpa Lazio a effettuare l’omologa dello scarto che invierebbe a smaltimento sia ad Albano che a Viterbo e non accetta di pagare una tariffa a prezzo di “libero mercato”, come Ecoambiente ed Ecologia Viterbo hanno chiesto nei giorni scorsi, in attesa che la Regione Lazio stabilisca un prezzo definitivo per l’interramento in questi due impianti.

(Agenzia Dire, www.dire.it)