Associazioni ambientaliste: “La Fascia Verde di Roma è urgente e necessaria”

Sulla base di dati scientifici, diverse associazioni ambientaliste nazionali e romane hanno sottoscritto un documento unico indirizzato al sindaco di Roma Gualtieri, all'assessore all'Ambiente Alfonsi, all'assessore alla mobilità Patanè e alla presidente Roma Servizi per la Mobilità Donati. La richiesta è quella di considerare la nuova Ztl Fascia Verde sia urgente che necessaria. Tra le proposte avanzate, quella di limitare a poco tempo gli accessi in deroga nell'area e non implementare il sistema Move-In. Tra le altre, poi, si legge l'importanza di rendere più capillare il trasporto pubblico, le piste ciclabili e predisporre più bonus che incentivino l'utilizzo dei mezzi pubblici

Ztl Fascia Verde Roma Fascia Verde Roma
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Le associazioni ambientaliste nazionali e romane sono compatte nel ritenere che la nuova Ztl Fascia Verde è urgente e necessaria. Per questo, hanno inviato un documento unitario indirizzato al sindaco Roberto Gualtieri, agli assessori Sabrina Alfonsi per l’Ambiente e Eugenio Patanè per la mobilità e alla presidente di Roma Servizi per la Mobilità Anna Donati.

“Per le associazioni, Fascia Verde è un progetto che mette Roma finalmente sulla strada di centinaia di altre città europee che negli ultimi due decenni hanno inserito sempre più limitazioni all’accesso e alla circolazione dei veicoli inquinanti, inquadrando la nuova ZTL come un passaggio cruciale verso la riduzione dell’inquinamento dell’aria in città e la transizione verso una mobilità sostenibile e, in futuro, a zero emissioni. Il messaggio che le associazioni mandano alla giunta è chiaro: Invitiamo l’amministrazione di Roma ad andare avanti con decisione sul progetto di Fascia Verde e allo stesso tempo di prevedere le misure integrative necessarie ad assicurare l’efficacia e l’equità del progetto sia nel breve che nel lungo periodo”, fa sapere la nota diramata da CleanCities.

“Nel documento, sottoscritto da Clean Cities Campaign, A Sud Onlus, Bike to School Roma, Cittadini per l’aria, Greenpeace Italia, Kyoto Club, Legambiente, Salvaiciclisti Roma, Transport & Environment e WWF Italia – continua la nota -, le associazioni fissano alcuni paletti, per quanto riguarda le modifiche al vaglio della giunta, chiedendo in particolare che: gli accessi in deroga all’interno dell’area siano validi per un periodo limitato di tempo (2-3 anni) e che riducano progressivamente a zero; il sistema Move-In (Monitoraggio dei veicoli inquinanti) non venga implementato a Roma perché ha già compromesso l’efficacia di altre LEZ (Zone a basse emissioni) come ad esempio l’area B di Milano”.

Tra le richieste, avanzate, poi:

  • Un cronoprogramma pluriennale sul modello di Amsterdam che dia chiarezza a cittadini e attività economiche sui prossimi passaggi fino all’entrata in vigore, entro il 2030 di una zona a zero emissioni nella ZTL Centro Storico, da estendersi poi all’Anello Ferroviario e a Fascia Verde negli anni successivi
  • La limitazione ai soli diesel euro 5-6 e benzina euro 3-4 della congestion charge prevista per l’Anello Ferroviario, mantenendo il divieto assoluto di accesso e circolazione per tutti i diesel fino ad euro 4 e i benzina fino ad euro 2
  • La progressiva riduzione delle eccezioni per motorizzazioni con carburanti alternativi o bifuel non full electric (gpl, metano, ibride), con calendario ad hoc di entrata in vigore dei divieti
  • Estensione dei bonus per abbonamenti al trasporto pubblico locale (e regionale, integrato) da un anno ad almeno tre anni sul modello di Barcellona, nonché estensione della gratuità dell’abbonamento a tutti i membri della famiglia, fino a un massimo di 3 persone, e completando il bonus con l’inclusione di forti sconti o pacchetti di utilizzi per servizi di sharing mobility
  • Investimenti straordinari, con il supporto del governo e della regione, in treni e metro, per rendere le corse più frequenti e l’accesso più capillare in tutta la città metropolitana di Roma e province confinanti
  • Tramite accordo quadro con regione, governo e compagnie ferroviarie, potenziamento dei treni regionali nelle fasce orarie sia diurne che notturne
  • Corsie preferenziali per gli autobus ovunque possibile
  • Accelerazione del piano di sviluppo delle reti e infrastrutture ciclabili, con priorità alle connessioni intermodali e al completamento e messa in sicurezza dei percorsi esistenti pensati per gli spostamenti quotidiani
  • Piano straordinario per la diffusione di servizi di sharing mobility (incluso il car sharing) nei quartieri periferici e finora meno serviti, con eventuale rinegoziazione dei contratti di servizio per gli operatori attivi in città
  • Rimozione di un numero di parcheggi su strada equivalente al numero di tagliandi residenti revocati sulla base delle nuove regole, per ridare spazio a trasporto pubblico, pedonalità e ciclabilità; inoltre riduzione del numero di permessi di parcheggio gratuito per residenti nelle strisce blu, limitandoli a un singolo permesso per famiglia
  • Schemi di rottamazione rafforzati per le fasce economiche deboli (sulla base dell’ISEE) e dando la precedenza a residenti e domiciliati in zone urbanistiche scarsamente servite da adeguati servizi di trasporto pubblico, sharing mobility e ciclabilità, inclusi incentivi per l’acquisto di un’auto elettrica a fronte della rottamazione di due auto inquinanti, per ridurre contestualmente inquinamento dell’aria e tasso di motorizzazione

Non meno importanti, infine, sono i dati di un sondaggio del 2021 condotto da YouGov riportati nella nota diramata da CleanCities:

– L’84% dei romani vuole che l’amministrazione comunale faccia di più per proteggerli dall’inquinamento dell’aria. 
– A Roma le concentrazioni medie annuali dei principali inquinanti dell’aria sono tutte multipli dei limiti più recenti fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: in particolare la concentrazione di biossido di azoto, un gas prodotto in larga parte dai motori a diesel, è oltre tre volte superiore al limite dell’OMS di 10 µg/m3 (33 µg/m3); quasi altrettanto per il PM 2.5, il particolato più fine che si infiltra nei nostri polmoni e non se ne va (14µg/m3 contro i 5µg/m3 indicati dall’OMS). 
– L’inquinamento dell’aria produce ogni anno decine di migliaia di morti in Italia. In provincia di Roma solo i tre principali inquinanti, NO2, PM2.5 e O3 (ozono), sono responsabili di quasi cinquemila morti evitabili, secondo recenti calcoli dell’Agenzia Europea dell’Ambiente. È come se ogni anno la capitale perdesse l’intera popolazione di Castro Pretorio o di Campo Marzio per malattie respiratorie e cardiovascolari. Tra questi anche tanti bambini (sono 1.200 ogni anno in tutta Europa).
– I costi individuali e per la collettività sono elevatissimi. Ogni romano sostiene in media costi pari a quasi 1.600€ all’anno a causa dell’inquinamento atmosferico. Il costo complessivo per la città supera abbondantemente i quattro miliardi di euro.
– Il biossido di azoto è responsabile di una morte su 16 nella città di Roma.
– Roma è una città soffocata dalle automobili. Ci sono più automobili (1,7 milioni) che patenti (1,5 milioni). 
– Un’analisi comparativa della letteratura accademica sul tema, prodotta da Transport & Environment (T&E) nel 2019, dimostra come molte zone a basse emissioni abbiano ridotto anche di un terzo i principali inquinanti dell’aria, a partire dal biossido di azoto (NO2). Inoltre le zone a basse emissioni accelerano il rinnovo del parco veicoli, contribuendo a ridurre ulteriormente l’inquinamento dell’aria.
– Uno studio del dicembre 2021 pubblicato da Clean Cities dimostra che le zone a basse emissioni e le altre misure che regolano e restringono il traffico veicolare recano benefici all’economia locale: negozi, ristoranti e altre attività economiche. Una delle conclusioni principali dello studio è stata che il numero di negozi vuoti tende a diminuire, e il tempo medio speso dai clienti ad aumentare, a seguito della riduzione dello spazio per le auto e del miglioramento delle infrastrutture per la mobilità attiva.