Classifica EEB, le 19 aziende che guidano il riscaldamento europeo fuori dal gas fossile in Europa

I risultati dell'ultima analisi del mercato del riscaldamento domestico rivelano le aziende che guidano la transizione del riscaldamento rinnovabile in Europa. L’invito ai legislatori di questi leader del settore, insieme alla più grande rete europea di ONG ambientali, è di sostenere la trasformazione verde del riscaldamento

Immagine di copertina del Report di European Environmental Bureau

L’European Environmental Bureau (EEB), a nome della campagna Coolproducts, ha appena pubblicato il suo ultimo Brand Audit dei produttori europei di riscaldamento, una classifica che valuta le aziende che si occupano di riscaldamento domestico in base alla compatibilità climatica.
Con 19 aziende su 49 intervistate che si sono classificate come leader climatiche quest’anno, lo studio mostra che il settore del riscaldamento europeo è pronto ad abbandonare i combustibili fossili.

Il mercato è pronto per la transizione
I loro nomi sono: Abora Solar, Calpak, Clivet, Cta, Fujitsu General, Heliotherm, Idm, Innova, Janus Energy, Johnson Controls, Kronoterm, Lg Electronic, Mitsubishi Electric Europe, Nibe, Ochsner, Panasonic, Roth Werke, Stiebel Entron, Termo Negozio.
Di varie dimensioni e operanti in diversi paesi europei, questi 19 leader climatici stanno guidando il mercato verso la decarbonizzazione ancor prima della legislazione.
Lo studio invia un messaggio chiaro e incoraggiante ai legislatori: il mercato del riscaldamento è pronto a eliminare gradualmente i combustibili fossili e ad abbracciare soluzioni rinnovabili in Europa.

I legislatori sono invitati a seguire
I risultati del rapporto rivelano anche un massiccio sostegno alle misure politiche che spingerebbero il mercato a seguire le orme di questi leader: ad esempio, 21 delle 23 aziende che hanno risposto al sondaggio sostengono la fine dei sussidi per il riscaldamento dei combustibili fossili.
Inoltre, 19 delle 23 società intervistate sosterrebbero un divieto di vendita di sistemi di riscaldamento a combustibili fossili, in linea con le recenti raccomandazioni dell’Agenzia internazionale per l’energia di interrompere le vendite di caldaie a gas entro il 2025 al fine di raggiungere la neutralità climatica entro la metà del secolo.
In altre parole, i responsabili politici europei contano sul sostegno delle aziende per realizzare la transizione al riscaldamento pulito con una serie coerente di misure legislative e incentivi. Ciò fornirebbe certezza ai produttori e garantirebbe a tutti i consumatori europei l’accesso ai vantaggi del passaggio dal riscaldamento fossile a quello rinnovabile.
I risultati del rapporto giungono in un momento legislativo cruciale per la transizione al riscaldamento. L’Unione Europea (UE) sta attualmente discutendo diverse politiche che mirano a garantire che gli edifici europei svolgano la loro parte nella decarbonizzazione dell’economia: la rifusione della Direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia; la revisione della normativa Ecodesign ed Etichettatura Energetica degli impianti di riscaldamento; e diversi file energetici nel pacchetto Fit For 55.
I legislatori dovrebbero essere incoraggiati dall’esito positivo di questo sondaggio e cogliere questa opportunità legislativa per sostenere misure che rafforzerebbero l’adozione del riscaldamento rinnovabile in Europa.

La decarbonizzazione del riscaldamento è importante
Per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra (GHG) dell’UE del 55% entro il 2030, la Commissione europea stima che dovremmo ridurre quelle degli edifici di almeno il 60% durante questo decennio.
Il riscaldamento rinnovabile rappresenta, insieme alla ristrutturazione degli edifici e ad altre misure di efficienza energetica, la soluzione migliore per raggiungere questo obiettivo climatico in tempo. Con i prezzi del gas fossile più che quadruplicati rispetto allo scorso anno, le pompe di calore e i sistemi solari termici svolgeranno un ruolo chiave nella riduzione delle bollette energetiche degli europei. Aiuteranno anche a ridurre la dipendenza dell’UE dal gas russo: oltre il 40% del gas importato dall’UE viene utilizzato per il riscaldamento degli edifici.

Davide Sabaddin, Energy expert presso l’European Environmental Bureau, afferma: I risultati dimostrano che il mercato è pronto per entrare nell’era del riscaldamento rinnovabile e che la voce dei leader in prima linea è troppo spesso inascoltata nel dibattito politico. Dalla crisi climatica all’impennata dei prezzi dell’energia, le pompe di calore e il riscaldamento solare termico offrono la migliore soluzione disponibile alla sfida energetica. È giunto il momento che i decisori sostengano questa transizione e garantiscano che possiamo riscaldare le nostre case senza riscaldare il pianeta.

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