La Biblioteca dell’Aria, a Torino sensori in prestito gratuito per monitorare lo smog

Un progetto partecipativo tra scienza e cittadinanza attiva per raccogliere dati sull’inquinamento atmosferico urbano, promuovere la consapevolezza ambientale e coinvolgere le comunità locali in iniziative di monitoraggio diffuse e accessibili

Biblioteca dell’Aria a Torino

A Torino nasce La Biblioteca dell’Aria, un’iniziativa che rende accessibile alla cittadinanza uno strumento di misurazione dell’inquinamento atmosferico, fornendo sensori gratuiti in prestito per rilevare la concentrazione di particolato atmosferico (PM). Nato grazie alla collaborazione tra Officine Creative, Il Campanile Onlus e il Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente del Politecnico di Torino, il progetto si svilupperà nei quartieri Aurora e Porta Palazzo.

Il servizio è semplice e pensato per tutti. I cittadini possono ritirare gratuitamente un sensore presso il Cecchi Point e ricevere le istruzioni per il montaggio e l’utilizzo. Le informazioni pratiche — come orari, materiali esplicativi e aggiornamenti — sono disponibili sulla pagina ufficiale del progetto. Nei prossimi mesi sono inoltre previste attività didattiche nelle scuole, laboratori di assemblaggio, e campagne di monitoraggio mirate, volte a diffondere una cultura dell’aria pulita e del coinvolgimento diretto.

Dati, persone, città: una mappa partecipata dello smog

Al centro del progetto c’è un’idea forte: l’inquinamento atmosferico va affrontato su più livelli, integrando conoscenze scientifiche e pratiche quotidiane. Chi sono i cittadini interessati a misurare la qualità dell’aria? Quali sono le loro motivazioni? Quali bisogni emergono?

Torino è una delle città italiane più colpite dall’inquinamento atmosferico, con concentrazioni di particolato spesso sopra i limiti europei. Il tema sarà sempre più urgente: dal 2030 entreranno in vigore soglie più stringenti, ancora distanti però dai livelli consigliati dall’OMS.

Progetti come la Biblioteca dell’Aria rappresentano un primo passo verso una governance condivisa dell’ambiente urbano, fondata su alleanze tra enti scientifici, associazioni e cittadini attivi.

Il valore di questa raccolta dati non è solo quantitativo. Pur non essendo comparabili alle misurazioni ufficiali di enti come ARPA, i dati prodotti dalla rete di sensori diffusa tra i cittadini possono fornire indicazioni preziose sulla distribuzione degli inquinanti in relazione alla configurazione urbana dei diversi quartieri di Torino.

Chi partecipa al progetto può scegliere se condividere le proprie rilevazioni e — aspetto fondamentale — contribuire con le proprie osservazioni e motivazioni personali. Questo coinvolgimento diretto rappresenta una forma concreta di scienza partecipata, capace di attivare conoscenze, relazioni e nuove domande sull’ambiente urbano.

Si tratta anche di una sfida educativa e culturale: imparare a osservare e interpretare i dati ambientali, ma anche a interrogare la qualità della vita nei propri quartieri.

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