Bicipace 2025, il 25 maggio pedalata contro il riarmo e il consumo di suolo

Domenica 25 maggio migliaia di ciclisti attraverseranno le strade della Lombardia e del Piemonte per partecipare alla tradizionale iniziativa di mobilitazione collettiva giunta alla quarantunesima edizione. Il corteo a due ruote, nato come simbolo di partecipazione attiva e impegno civile, si snoderà da numerosi punti della Città metropolitana di Milano, della provincia di Varese e dalla zona di Novara, con arrivo sul Ticino

Bicipace 2025

Domenica 25 maggio 2025, migliaia di ciclisti attraverseranno le strade della Lombardia e del Piemonte per partecipare a Bicipace, la tradizionale iniziativa di mobilitazione collettiva giunta alla quarantunesima edizione. Il corteo a due ruote, nato come simbolo di partecipazione attiva e impegno civile, si snoderà da numerosi punti della Città metropolitana di Milano, della provincia di Varese e dalla zona di Novara, con arrivo comune alla Colonia Fluviale di Turbigo, sulle rive del fiume Ticino.

L’obiettivo dell’iniziativa è duplice: promuovere una mobilitazione pacifica contro i conflitti armati e accendere i riflettori sul problema del consumo di suolo in continua crescita, in particolare in relazione allo sviluppo incontrollato del settore logistico.

La bicicletta come strumento di cambiamento

Nel messaggio centrale dell’evento, la bicicletta è definita come mezzo di pace, capace di rispondere a molte delle sfide ambientali e sociali contemporanee. L’uso quotidiano della bici, infatti, consente di:

  • ridurre il fabbisogno energetico legato alla mobilità;
  • contenere il consumo di suolo associato alla costruzione di grandi infrastrutture stradali;
  • aumentare la sicurezza negli spazi pubblici;
  • promuovere autonomia e benessere individuale, in particolare tra giovani e fasce più fragili della popolazione.

La manifestazione non si limita a un atto simbolico, ma rappresenta una forma concreta di partecipazione sociale attraverso cui si chiede una maggiore coerenza tra le scelte politiche e i principi della giustizia ambientale e della pace.

Il tema del disarmo e il programma ReArm EU

Uno dei focus principali dell’edizione 2025 è la richiesta esplicita di cessazione dei conflitti armati, con particolare riferimento alle politiche europee in materia di difesa. I promotori della Bicipace criticano l’iniziativa ReArm EU, destinata a potenziare gli arsenali dei singoli stati membri, ritenuta una risposta inadeguata rispetto alla necessità di costruire un modello di difesa comune fondato sul dialogo e la cooperazione.

Secondo i promotori, le guerre in corso stanno colpendo duramente le popolazioni civili, e la mancanza di soluzioni diplomatiche alimenta un clima di instabilità. In questo contesto, mobilitarsi per la pace diventa una responsabilità collettiva. “Le nostre ruote – si legge nell’appello – non saranno silenziose, ma diranno parole di pace”.

Consumo di suolo e logistica: un modello da ripensare

Altro tema centrale della manifestazione è la progressiva cementificazione del territorio, soprattutto in Lombardia. Secondo i dati citati dai promotori, in 25 anni sono stati consumati oltre 2.000 ettari di suolo a causa dell’espansione di poli logistici, capannoni e centri commerciali. Il ritmo attuale è di circa 2.000 metri quadrati al giorno (Rapporto Lombardia 2024 – “Sostenibilità è innovazione”).

In parallelo, il trasporto pubblico perde efficienza, mentre si moltiplicano i depositi legati all’hub aeroportuale di Malpensa, aggravando la pressione su suoli agricoli e aree verdi. A questo si aggiunge un impatto sociale e occupazionale negativo: posti di lavoro precari e di bassa qualità, a scapito di settori produttivi tradizionali come artigianato, manifattura e commercio di prossimità.

Una richiesta chiara: ripensare lo sviluppo

Dalla manifestazione emerge un appello a ripensare l’intero modello di sviluppo territoriale, rimettendo al centro la qualità della vita, la dignità del lavoro, la salvaguardia degli ecosistemi e la giustizia sociale. Le richieste principali includono:

  • stop al consumo di suolo agricolo e naturale;
  • valorizzazione delle aree già urbanizzate o dismesse;
  • investimenti nel trasporto collettivo;
  • politiche di disarmo e cooperazione internazionale.

Il messaggio finale, affidato alle centinaia di biciclette in marcia verso Turbigo, è semplice ma deciso: un futuro sostenibile non può prescindere dalla pace, dal rispetto per il territorio e da un’economia più equa.

2025.05.07-Volantino-BiciPace-2025
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