Biossido di azoto, anche a Roma aria fuori legge. Ecco tutti i valori e le mappe

Presentati i dati del monitoraggio di Cittadini per l'aria che ha analizzato quelli a partire dal 4 febbraio al 4 marzo 2023. Al monitoraggio hanno partecipato 500 cittadini romani, oltre che i ricercatori del Dipartimenti di Epidemiologia del Lazio per la calibrazione con le centraline di ARPA Lazio. I risultati hanno riscontrato un peggioramento della qualità dell'aria e, infatti: ""La media mensile della città, per il monitoraggio del 2023, è stata di 42,69 μg/m³ rispetto ai 40 μg/m³ del 2020". Dati preoccupanti anche nei pressi delle scuole e dei parchi pubblici

Biossido di azoto Roma
Credi foto: Ansa

La campagna di monitoraggio civico NO2 NO GRAZIE portata avanti dalla Onlus Cittadini per l’aria in cui oltre 500 cittadine e cittadini di Roma hanno monitorato le concentrazioni di biossido di azoto, mappando quindi l’inquinamento in città.

I dati sono stati raccolti dal 4 febbraio al 4 marzo 2023 ed è la terza volta dal 2018 che viene effettuato il monitoraggio di questo inquinante a Roma, lasciando ai cittadini coinvolti la scelta dei punti da mappare vicino a casa, a scuola e al lavoro.

Come riporta Cittadini per l’aria: “la mappa dei punti di monitoraggio è stata integrata da quelli selezionati dai ricercatori del Dipartimenti di Epidemiologia del Lazio per la calibrazione con le centraline di ARPA Lazio. A partire da tali dati sono state stimate le concentrazioni medie annue di ciascun punto e, nei prossimi mesi, sarà possibile sviluppare mappe che aiuteranno a studiare ancora più nel dettaglio come si disperde il biossido d’azoto. Dall’ultima campagna di scienza partecipata realizzata a Roma nel 2020, i risultati ottenuti mostrano come la qualità dell’aria in città è peggiorata”.

I dati relativi a Roma di Cittadini per l’aria, infatti, mettono in luce come:

“La media mensile della città, per il monitoraggio del 2023, è stata di 42,69 μg/m³ rispetto ai 40 μg/m³ del 2020. 

A Roma, tra febbraio e marzo 2023, il 99% dei 387 campionatori che rispettano i criteri di inclusione nell’analisi dei ricercatori, ha misurato concentrazioni di biossido di azoto superiori alla soglia annuale di 10 μg/m³ che i ricercatori dell’OMS indicano quale valore da cui si verifica un impatto sulla salute umana. Sempre su base mensile, il 56% dei campionatori ha superato i 40 μg/m³, il 24% supera i 50 μg/m³ e l’8%, infine, supera addirittura i 60 μg/m³.

Nella mappa colpiscono i dati del centro, con picchi pari a oltre 83 μg/m³, quelli dei punti monitorati in strade che dovrebbero essere a traffico limitato – ma che purtroppo nella realtà non lo sono, così delineate e costantemente oggetto di deroghe e violazioni – di Piazza Venezia (52.7 μg/m³) e via del Teatro Marcello (65.6 μg/m³) proprio sotto al Campidoglio. 

E ancora, allarmano le concentrazioni di via della Greca (60.2 μg/m³) e di San Lorenzo, che raggiunge addirittura 72 μg/m³, ancor più grave considerando che il campionatore è stato posizionato davanti a una scuola. Anche il dato rilevato all’Esquilino raggiunge quasi gli stessi livelli, rilevando una concentrazione di biossido di azoto nel mese pari a 66.7 μg/m³. Dati, quelli elencati fin qui, che hanno ancor più valore, poiché sono aree perfette per l’attivazione di provvedimenti di moderazione della velocità, almeno “zone 30 km/h“ se non, ancora meglio, “20 km/h”. Al momento, invece, sono veri e propri corridoi di passaggio congestionati.

Esplorando la mappa, attirano l’attenzione anche altre strade, come via Druso (che registra il dato cittadino più elevato 83.9 μg/m³), via Cilicia 73.1 μg/m³, e tutte le consolari: Prenestina 61.3 μg/m³, Casilina 81.7 μg/m³, Palmiro Togliatti 63.4 μg/m³, Tuscolana 62.4 μg/m³, Ostiense 67.7 μg/m³, Nomentana 55.9 μg/m³, Cassia 50.5 μg/m³, Flaminia 57 μg/m³, Aurelia 53.8 μg/m³, Portuense 52.7 μg/m³, Laurentina 47.3 μg/m³.

Lungo le grandi arterie di Roma, i punti monitorati assumono il color brunito del biossido di azoto, attestandosi quindi su concentrazioni nella fascia tra i 40 μg/m³ e i 60μg/m³, ma con picchi oltre i 70μg/m³, come quello di Via Casilina, che arriva addirittura a 81 μg/m³. Roma è una città soffocata dalle automobili. Ci sono più automobili (1,7 milioni) che patenti (1,5 milioni), la media è di 51 automobili ogni 100 abitanti”.

Alla luce di questi dati, riporta Cittadini per l’Aria: “l’attuazione di una zona a traffico limitato come la Fascia Verde, permetterebbe un passaggio cruciale verso la riduzione dell’inquinamento dell’aria in città e la transizione verso una mobilità sostenibile”.

Tra le evidenze di questi risultati, poi, c’è anche la pericolosità per i soggetti più sensibili agli effetti dell’inquinamento tra cui i bambini. Anche i dati relativi a scuole e parchi secondo il monitoraggio di Cittadini per l’aria sono preoccupanti:

“delle circa 80 scuole monitorate in città, quasi il 40% si attesta su concentrazioni tra i 30 e i 40 μg/m³ e il 30% tra i 40 e i 50 μg/m³. La maggior parte delle scuole monitorate, quindi, supera di gran lunga il valore limite indicato dall’OMS (10 μg/m³) a tutela della salute e anche quello di legge, fissato a 40 μg/m³”.

A tal proposito, sottolinea Cittadini per l’aria: “Rilevante il dato di via Nino Bixio, dove è stata attivata una strada scolastica che, allontanando il traffico dall’edificio dove i bambini passano tante ore della loro giornata, evidenzia una media di circa 10 μg/m³ inferiore a quella misurata nelle strade alle estremità,  dove ancora scorre il traffico”. Per questo: “l’attuazione di Strade scolastiche, ad esempio, permetterebbe di limitare drasticamente e in brevissimo tempo i livelli di inquinamento attorno alle scuole e, altresì, darebbe spazio per muoversi e giocare in sicurezza”.

“Un altro elemento che attira l’attenzione guardando le mappe pubblicate sul sito dell’associazione – continua Cittadini per l’aria – è che, nonostante Roma sia dotata di grandi parchi, in alcune aree della città il verde in città è ancora insufficiente. 
Fra i pochissimi punti di campionamento colorati di verde, inferiori al limite di legge previsto per il biossido di azoto, i valori più contenuti rilevati sono proprio nelle grandi aree verdi: agli Orti urbani Tre Fontane (25.8 μg/m³), in zona Villa Ada (26.9 μg/m³), a conferma del fatto che, oltre al ruolo fondamentale di contrasto delle isole di calore e di promozione della salute dei cittadini, le aree verdi risultano un’infrastruttura fondamentale nel mitigare l’inquinamento urbano“.