Black Friday: un impatto sull’ambiente da 400 mila tonnellate di CO2

La corsa agli acquisti in sconto di questi giorni diventa ogni anno un macigno in termini di costi ambientali, dovuti soprattutto all’e-commerce con spedizioni rapide, imballaggi eccessivi e trasporti inquinanti. Le sole emissioni inquinanti dovute ai camion aumentano del 94% durante la settimana del Black Friday

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Photo by Wicked Monday on Unsplash

Lo shopping a prezzi scontati in negozio e online del black Friday non è un giorno felice per l’ambiente. La corsa pazza agli acquisti di queste giornate impatta in modo importante sul nostro sistema, basti pensare che secondo le stime di Sima, Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), gli italiani che acquisteranno online e nei negozi fisici durante l’intera settimana del Black Friday, contribuiranno all’immissione in atmosfera di circa 400mila di tonnellate di CO2 a livello globale. Un dato che considera sia il trasporto merci legato alle consegne dei prodotti ordinati online e provenienti dalle varie parti del mondo, sia la maggiore circolazione di autoveicoli privati, con conseguenze negative sull’inquinamento atmosferico e sul cambiamento climatico.

“La crescita costante del numero di italiani che aderisce al Black Friday attraverso acquisti online e nei negozi fisici ha ripercussioni dirette sull’ambiente – spiega il presidente Alessandro Miani – Basti pensare che nella settimana di sconti speciali un numero ingente di utenti si sposta utilizzando l’automobile per recarsi presso centri commerciali e punti vendita e fare acquisti a prezzi ribassati, incrementando così le emissioni inquinanti di CO2, ossidi di azoto e poveri fini rilasciate in atmosfera. Ma sono soprattutto gli acquisti online ad avere un forte impatto sull’ambiente: un prodotto comprato sul web in Italia deve essere infatti imballato, spedito e consegnato al domicilio del cliente, passando da hub e magazzini vari, spesso percorrendo migliaia di chilometri a bordo di aerei e camion prima di arrivare a casa dell’acquirente. Quando sono milioni i consumatori che fanno acquisti contemporanei in un arco di tempo ristretto, i costi ambientali si impennano raggiungendo livelli altissimi” – aggiunge Miani.

Sullo stesso tema il sito Money.co.uk ha pubblicato l’anno scorso il Dirty Delivery Report 2021, per analizzare il potenziale costo del carbonio del Black Friday, nonché l’impatto ambientale delle società di consegna. Quello degli acquisti online è un fenomeno che, con la pandemia, in Gran Bretagna ha visto una profonda accelerata. Nel 2020, infatti, le transazioni online del Black Friday sono state di 116.619.264 acquisti individuali. Supponendo che ciascuna di queste transazioni si traduca nella consegna di un pacco di medie dimensioni (che produce 3,68 kg di CO2), si stima che lo shopping online durante il Black Friday 2021 abbia rilasciato circa 386.243 tonnellate di emissioni di carbonio nell’atmosfera, una potenziale diminuzione dell’11% rispetto all’evento dello scorso anno. I conti tornano, quindi.

Secondo un’analisi riportata da La repubblica, inoltre, partendo dal budget, quest’anno la spesa media stimata per il Black Friday è di 182 euro a persona. Del campione totale preso in esame, il 54% è disposto a spendere tra i 100 e i 300 euro, mentre tra coloro che sono certi di fare acquisti durante il Black Friday, l’importo oscilla tra i 300 e 500 euro. Cifre di rilievo e impatto sull’intero indotto economico, se si considera che 3 intervistati su 5 la ritengono un’occasione importante e 1 persona su 3 pensa che acquisterà “di più” rispetto al 2021.

A lanciare l’allarme sull’impatto ambientale di questa corsa agli acquisti nata negli anni ’50 negli Stati Uniti ed esplosa in Italia e in Europa negli ultimi decenni, c’è anche Greenpeace. Secondo l’associazione il Black Friday, il Singles Day e il Cyber Monday rappresentano il picco di consumo nelle società consumistiche in cui viviamo. Un sistema che si accende particolarmente nelle città: ad oggi, il 55% della popolazione mondiale vive in aree urbane, e questo numero è destinato a salire a quasi il 70% entro il 2050 e il consumo nelle città (direttamente e indirettamente) causa il 70% di tutte le emissioni globali di gas serra. Spedizioni rapide, imballaggi eccessivi e trasporti inquinanti rendono il settore dell’e-commerce un emettitore ad alto contenuto di carbonio. La produzione e la produzione di beni e servizi e la loro distribuzione richiedono l’estrazione di risorse naturali e rilascia gas serra nell’atmosfera.

Ed è proprio sui trasporti che sarebbe necessario intervenire per ridurne l’impatto. Lo denuncia Transport & Environment’s (T&E) ribadendo che i camion sono enormi inquinatori climatici e le emissioni derivanti dall’autotrasporto di merci al dettaglio aumentano del 94% durante la settimana del Black Friday. Durante la settimana del Black Friday di quest’anno, 1,2 milioni di tonnellate di CO2 saranno rilasciate nell’aria dai camion che trasportano i nostri pacchi a magazzini e negozi in tutta Europa. Si tratta di quasi 600.000 tonnellate in più, ovvero il 94% in più rispetto a una settimana media. L’inquinamento extra in una settimana equivale alle emissioni annuali di tutti i camion in Bulgaria, o circa 3.500 voli di andata e ritorno da Parigi a New York.

Gli autocarri sono il principale mezzo di movimentazione delle merci in Europa, rappresentando il 64% delle emissioni del trasporto merci. In questo momento, quasi tutti funzionano con diesel inquinante, che è dannoso per il clima e per l’ambiente. Un problema risolvibile con camion a emissioni zero. I veicoli oggi sul mercato entro il 2035 dovranno essere sostituiti da nuovi veicoli elettrici.

Alcuni importanti acquirenti di camion hanno già iniziato a cambiare. Amazon ha appena annunciato che aggiungerà più di 1.500 veicoli commerciali pesanti elettrici alla sua flotta europea nei prossimi cinque anni e Deutsche Post DHL afferma che acquisterà 44 nuovi camion elettrici. “Ma, con i camion elettrici che rappresentano meno dell’1% dei nuovi carri venduti, i progressi verso l’autotrasporto a emissioni zero sono troppo lenti”.