Bologna Città 30, la maggior parte dei cittadini disposta a cambiare le proprie abitudini

Quasi 20.000 cittadini e cittadine bolognesi hanno partecipato al questionario lanciato a metà giugno in occasione della presentazione del progetto Bologna Città 30, dal Comune di Bologna e condotto dalla Fondazione Innovazione Urbana in collaborazione con il ricercatore Matteo Cataldi. Oltre alla disponibilità a cambiare le proprie abitudini di mobilità e l’assetto delle strade della zona di residenza per proteggerle da traffico e velocità, merge tra le altre cose la convinzione che la Città 30 possa essere utile a ridurre incidenti, morti e feriti sulle strade cittadine, ma anche il timore che in parte che il progetto possa essere inefficace a causa del mancato rispetto del nuovo limite di velocità

Disposti a cambiare le proprie abitudini di mobilità e l’assetto delle strade della zona in cui abitano per proteggerle da traffico e velocità. Convinti che la Città 30 possa essere utile a ridurre incidenti, morti e feriti sulle strade cittadine, ma timorosi in parte che il progetto possa essere inefficace a causa del mancato rispetto del nuovo limite di velocità e in parte, al contrario, che ci siano troppe multe. Perché Bologna 30 abbia successo occorrono infrastrutture adeguate alternative al mezzo privato a motore. E, per migliorare la sicurezza stradale, servono più dossi e controlli. Saragozza, Massarenti e Murri le 3 strade su cui i più chiedono interventi per la sicurezza stradale.
 
Queste, in estrema sintesi, le indicazioni arrivate dai quasi 20.000 cittadini e cittadine bolognesi che hanno partecipato al questionario lanciato a metà giugno, in occasione della presentazione del progetto Bologna Città 30, dal Comune di Bologna e condotto dalla Fondazione Innovazione Urbana in collaborazione con il ricercatore Matteo Cataldi. Oltre 10.000 quelli che lo hanno compilato integralmente, quasi 1.200 persone hanno dato anche la disponibilità a diventare ambasciatrici e ambasciatori della Città 30, sostenendo attivamente il progetto.

Chi ha risposto al questionario

Al questionario hanno risposto donne (46,2%) e uomini (49,8%) in modo tra loro abbastanza equilibrato e persone di ogni età. Sono per la maggior parte persone che abitano a Bologna (82,7%) o che la frequentano ma vivono in altri Comuni della città metropolitana (15,3%). 
Per quanto riguarda la zona di prossimità di residenza in città, la distribuzione geografica dei rispondenti è rappresentativa di quella reale della popolazione residente.
Questo profilo dei e delle rispondenti ha consentito di raccogliere tutti i diversi punti di vista sulla Città 30 in funzione delle differenti età e generi, necessità personali, familiari e lavorative, distanze da percorrere all’interno o verso la città.

Quasi metà della popolazione disposta a modificare abitudini di mobilità e assetto delle strade

La maggior parte delle persone che ha risposto al questionario si sposta in auto, a seguire i mezzi più utilizzati sono: piedi, bici, trasporto pubblico (bus o treno) e moto.
Quasi i tre quarti dei residenti a Bologna si muovono per andare al lavoro restando all’interno della città (tanto che i viaggi in auto, rilevati nel Pums, sono <1 km nel 31% dei casi e <5 km nell’83%). Invece il 60% di chi abita in altri Comuni si sposta per lavoro verso il capoluogo.

Se in generale in città le strade fossero più sicure e le infrastrutture per la mobilità pedonale, ciclabile e pubblica fossero più estese, quasi l’80% degli intervistati prenderebbe in considerazione almeno una possibilità tra il muoversi di più a piedi, in bicicletta o coi mezzi pubblici.

Inoltre, per ottenere una maggior sicurezza stradale e proteggere la zona in cui abita da traffico e velocità eccessivi, la maggior parte delle persone è disposta a diversi cambiamenti di comportamento e di assetto delle strade: prima di tutto, a fare a piedi o in bici anziché con i mezzi a motori gli spostamenti brevi (7,1 su 10 il punteggio medio). A seguire si è disposti a evitare i picchi di velocità in auto e moto se a una velocità costante ci si mette lo stesso tempo (6,9), ad avere strade con dossi e attraversamenti rialzati per far rispettare i limiti (6,6) e ad avere più piste e corsie ciclabili anche riducendo la larghezza della carreggiata (6,2).

Il piano Città 30

La conoscenza del piano da parte di chi ha risposto al questionario risulta molto alta (9 su 10 dichiarano di conoscerlo): quelle espresse sono quindi opinioni informate.

Gli obiettivi per i quali il piano Bologna Città 30 è ritenuto più utile sono, in ordine di importanza:

  1. ridurre incidenti, morti e feriti sulle strade della città
  2. restituire autonomia a bambini/e, persone anziane e persone con disabilità
  3. rendere lo spazio urbano più vivibile per le persone
  4. far calare il rumore dovuto al traffico
  5. diminuire le emissioni che inquinano e alterano il clima
  6. aumentare la possibilità di spostarsi a piedi e in bicicletta
  7. favorire le relazioni di vicinato e l’accesso agli esercizi di prossimità

Il questionario prosegue entrando ancora maggiormente nel dettaglio delle misure previste. Qui tutte le altre risposte.