Bologna lancia il “Climate City Contract” verso la neutralità climatica

Si tratta di un contratto cittadino verso "emissioni zero" sottoscritto insieme alla Commissione Europea, alle istituzioni e a diversi partner pubblici, che coinvolge altre nove città italiane e cento europee. In questi mesi, l’amministrazione comunale dovrà coinvolgere diversi attori, dall’industria alla società civile, assieme ai quali individuare gli impegni strategici, un piano di azioni e un piano economico con finanziamenti e investimenti. In autunno il contratto redatto verrà valutato da Bruxelles

Bologna, generica, piazza Maggiore

Un “impegno strategico” che proietta Bologna nei prossimi dieci anni, verso quel “traguardo molto complesso da raggiungere” che è la neutralità carbonica al 2030, in anticipo rispetto alla data che si è fissata l’Unione Europea – il 2050 – insieme ad altre nove città italiane e cento europee.

Lunedì 19 dicembre il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha presentato così l’inizio della stesura del ‘Climate City Contract’ nell’ambito di Bologna Missione Clima. Si tratta di un contratto cittadino verso “emissioni zero” sottoscritto insieme alla Commissione Europea, alle istituzioni e a diversi partner pubblici del territorio quali l’Università di Bologna, Hera, l’Aeroporto Guglielmo Marconi, Tper e Acer in prima fila.

La stesura del documento durerà fino all’estate del 2023. In questi mesi, l’amministrazione comunale dovrà coinvolgere diversi attori, dall’industria alla società civile, assieme ai quali individuare gli impegni strategici, un piano di azioni e un piano economico con finanziamenti e investimenti. In autunno il contratto dovrà essere presentato alla Commissione Europea, che se lo valuterà in modo positivo riconoscerà a Bologna una “label” della Missione Ue per la neutralità al 2030.

“Per noi questa missione significa innanzitutto alleanze e impegno reciproco – ha sottolineato Lepore – abbiamo bisogno di passare in una fase in cui tutti insieme facciamo rete, in una grande alleanza per contrastare il cambiamento climatico”. Per quanto riguarda l’efficientamento energetico del trasporto pubblico locale, senza tenere conto del tram, “abbiamo oltre 500 milioni di investimenti già finanziati”, ha detto la presidente di Tper Giuseppina Gualtieri riferendosi alla flotta decarbonizzata di oltre 900 mezzi e composta da bus elettrici, a idrogeno, filobus e navette in arrivo entro il 2030.   

“Noi abbiamo già oggi una pluralità di interventi che permetteranno di ridurre a Bologna le emissioni di Co2 oltre 35 mila tonnellate all’anno”, ha aggiunto l’ad di Hera Orazio Iacono. L’efficientamento energetico delle case dove vivono le persone significa anche permettere loro di pagare meno bollette e per questo servono investimenti pubblici, ha sottolineato il presidente di Acer Marco Bertuzzi. Sono intervenute con dei videomessaggi la ministra dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini e la commissaria europea all’Innovazione, ricerca, cultura, educazione e giovani Mariya Gabriel.