Da gennaio 2026 entrerà in vigore il bonus sociale Tari, una misura che garantirà uno sconto automatico del 25% sulla tassa rifiuti a circa 4 milioni di famiglie italiane in situazione di disagio socio-economico. La novità è stata annunciata dall’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, che con la delibera 355/2025/R/rif ha indicato le procedure digitali e le modalità da seguire per l’erogazione del bonus.
Il bonus è rivolto: a famiglie con Isee inferiore a 9.530 euro; a famiglie numerose (con almeno quattro figli a carico) con Isee fino a 20.000 euro. Per beneficiarne non è necessario presentare alcuna domanda, ma è sufficiente aver compilato la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) da presentare all’INPS nel 2025. L’applicazione dello sconto sarà automatica e avverrà direttamente in bolletta. Lo sconto sarà calcolato al lordo delle componenti perequative, ma al netto di IVA (se dovuta), di conguagli o di ulteriori corrispettivi per attività esterne al ciclo rifiuti.
La riduzione sarà garantita anche alle utenze non in regola con i pagamenti. Nei casi di morosità, il bonus sociale potrà essere trattenuto dal gestore a compensazione dell’ammontare rimasto insoluto e che sia stato oggetto di sollecito almeno nei 40 giorni precedenti. Secondo la Corte dei Conti, nel 2024 le entrate tributarie legate alla Tari sono aumentate rispetto all’anno precedente, ma le tariffe non riscosse hanno pesato per il 30% del totale, costringendo molti Comuni a sostenere i costi del servizio rifiuti “coprendo la differenza con altre risorse di bilancio, con effetti su altri settori della spesa pubblica”, sottolinea la Corte nell’ultima ‘Relazione sulla gestione finanziaria degli Enti Locali’.